Rubens e Crivelli vs Basquiat

Nella zona del campo Marzio sono ancora visibili due mostre che parlano di arte, sia pure in modi e caratteristiche completamente diverse. La prima, aperta fino al 22 luglio, è ospitata in alcuni locali attigui alla chiesa di S. Salvatore in Lauro, a cura del Pio Sodalizio dei Piceni, il quale, in un’esposizione piccola ma piacevole allo stesso tempo, permette allo spettatore di godere della visione di alcuni capolavori pittorici di indiscusso valore, tra cui spiccano, nella prima sala in cui si articola l’esposizione, tre quadri di grandi dimensioni, consistenti nell’Adorazione dei Pastori di Rubens, conservato presso la Pinacoteca civica di Fermo, ora chiusa dopo le scosse di terremoto che hanno flagellato le Marche. Il quadro è messo in dialogo, con dei risultati di grande valore artistico, con l’Adorazione dei Pastori di Pietro da Cortona e con quella di Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio. Nella seconda sala invece viene lasciato spazio a una ricca esposizione di quadri realizzati dai principali autori della cosiddetta Marca Fermana, in particolare i fratelli Carlo e Vittore Crivelli, che indicano la presenza di una ricca produzione pittorica specializzata in pale d’altare e polittici, di grande bellezza ed impatto. Completa la mostra l’aspetto più strettamente di promozione turistica, connesso alla presentazione di un video relativo a Fermo e alle sue tradizioni, ed una mostra fotografica con una serie di foto aeree dei diversi centri del fermano. Una mostra semplice ma piccola, molto piacevole considerando anche che l’ingresso è libero (possibile lasciare una piccola offerta)

Gli orari della mostra sono dal martedi al sabato 10.00-13.00 / 16.00-19.00
Piazza San Salvatore in Lauro, 15
La mostra è ad INGRESSO GRATUITO. E’ gradita una offerta che sarà destinata ai restauri a Fermo e negli altri centri del territorio.

La seconda mostra, aperta fino al 30 luglio, invece riguarda la figura di Jean Michel Basquiat, poliedrico artista che ebbe una vita artistica molto breve, morendo a soli 27 anni. La mostra, composta di un centinaio di pezzi, tra olii, acrilici, disegni, alcune importanti collaborazioni con Andy Warhol, serigrafie e ceramiche, provenienti dalla Mugrabi Collection, permette di ricostruire la personalità dell’artista e la particolarità del suo modo di esprimersi. Si tratta di opere dal grande impatto, in cui Basquiat presenta il suo modo di vivere e le sue idee, aprendo a un’arte con un forte accento di denuncia sociale. Un’altro elemento sempre presente nelle sue opere è la scrittura con cui lui evidenzia gli aspetti basilari delle sue idee. Egli è anche un artista che si confronta con le precedenti esperienze artistiche, reinterpretandole a suo modo. Si tratta di una concezione artistica molto particolare, che, a mio avviso non è supportata dai pannelli esplicativi, costringendo a ricorrere all’audioguida (compresa però nel prezzo del biglietto) che ha il pregio di cercare di rompere la monotonia di una sola voce con l’uso di più personaggi. Si tratta di una mostra che, se da un lato permette di conoscere questo personaggio, dall’altro lascia la sensazione che manchi qualcosa, anche perché, rispetto al solito allestimento delle mostre del Chiostro, lascia l’ultima sala praticamente vuota.

Chiostro del Bramante

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima)

Costo

Intero € 13, ridotto €11, bambini 4-11 anni € 5.