LORENZO LOTTO

A Roma è l'ultima settimana per andare a vedere alle scuderie del Quirinale la bellissima mostra su Lorenzo Lotto. All'interno di quello che è uno dei più importanti spazi espositivi romani è ospitata, per la prima volta a Roma, una mostra antologica che ripropone tutta la produzione di uno dei più importanti autori del Rinascimento italiano, nato a Venezia, ma che girò in Italia in preda al suo spirito. Le 10 soli ospitano una sessantina di capolavori che spaziano dalle grandi pale d'altare ai ritratti, mostrando tutta la sua maestria e bravura compositiva. La mostra si apre subito con alcune tra le pale d'altare più importanti, come il Polittico di S. Domenico da Recanati, con tutti i suoi riferimenti interni alla situazione politico-religiosa del tempo, che sarà talmente apprezzato da provocare la chiamata del giovane artista a Roma.  Nella seconda sala vediamo come Lotto, allontanatosi dalla corte romana, riprenda il suo girovagare inserendo però nelle sue composizione gli influssi ell'arte di Roma, e questo contrasto con la sua formazione emerge nelle diverse versioni del San Girolamo Penitente. Nella terza sala sono collocate alcune opere del periodo bergamasco di Lotto, che durò per 10 anni e in cui realizzò molte opere come la Madonna in Trono del 1521, che presenta una sacra conversazione in cui i personaggi sono colti nell'atto di dialogare tra loro con l'angelo ai piedi del trono che si rivolge allo spettatore. Nella quarta sala abbiamo alcune tele destinate ai centri presso Bologna ma anche una serie di pale destinate a chiese di Venezia, Fermo e Loreto, tra cui bellissima è quella con San Nicola in gloria con i santi Giovanni Battista e Lucia, dove abbiamo una delle più belle rappresentazioni di paesaggio del Cinquecento. Come summa conclusiva di questa sezione abbiamo la Madonna del Rosario proveniente da Cingoli, dove abbiamo l'incrocio di due temi narrativi: la sacra rappresentazione nella parte inferiore e la rappresentazione dei misteri del Rosario sotto forma di medaglioni nella parte superiore, facendo si che ogni scena riassuma qualcosa della produzione precedente. 
La prima parte della mostra termina e si sale al piano superiore per la seconda parte destinata alla ritrattistica e ai quadri devozionali di piccole dimensioni. Ci accolgono due ritratti quello del Vescovo Bernardo de' Rossi e forse quella della sorella, muniti delle coperte lignee che li ricoprivano e che presentano delle raffigurazioni allegoriche. 
Nella sala successiva abbiamo una saggio della ricca produzione di tipo devozionale, con quadri di diverso soggetto, servendosi anche di temi tradizionali, ma anche riferendosi a tematiche più rare come il Commiato di Cristo dalla Madre, al cui la scena è rappresentata all'interno di una complessa architettura che si apre sul giardino, con la figura della committente in primo piano.
La sala 8 consente di continuare a percorrere il cammino di Lotto in cerca di commissioni e di ospitalità, lasciando splendide testimonianze del suo passaggio, come la Trinità in cui c'è l'invenzione di far immaginare il Padre tramite una sagoma di luce e i ritratti caratterizzati da una ricerca esplicita della psicologia. Qui è posto uno dei capolavori più belli:l'Annunciazione con uno schema inusuale per l'arte italiana ma efficacissimo nella rappresentazione dell'angelo e lo stupore di Maria che si riflette nei suoi occhi.
La nona sala ci riporta nel mondo dei ritratti che esprimono personaggi reali, che esprimono la loro personalità, nella loro rappresentazione della vita di tutti i giorni e la mostra si chiude narrandoci degli ultimi anni di vita del pittore, entrato come monaco oblato nella Santa Casa di Loreto e sull'ultima opera, la Presentazione al Tempio, lasciata forse incompiuta dall'autore che,  ormai quasi cieco, dipinge macchie di colore e forse si autorappresenta come personaggio che si affaccia da lontano sulla scena. 
Si tratta di una mostra ricca e completa, con ottimi pannelli e un comodo libricino che viene offerto all'inizio, se fate in tempo andateci!

Annunciazione-per-luisa
L'annunciazione

Lotto_sitoRitratto di Andrea Odoni
 

RICORDI NAPOLETANI

Anche se sono passati alcuni giorni voglio ricordare le mie esperienze napoletane, belle ed appassionanti e cogliere l’occasione per ringraziare i frati minimi dell’ospitalità e della gentilezza. Lo scopo principale del viaggio era visitare le catacombe di S. Gennaro per la tesina che sono chiamato a presentare a fine anno.
Siamo arrivati a Napoli nel primo pomeriggio e subito siamo andati al convento a poggiare i bagagli per poi iniziare la fatica recandoci alla biblioteca della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, per i primi testi. Dopo la chiusura siamo scesi a Napoli e ci siamo immersi nei vicoli di Spaccanapoli, animati e ricchi di gente. Dopo un giro siamo ritornati al convento per la cena, ottima per il cibo e la squisita accoglienza dei frati, e ci siamo ritirati a letto. Dopo un bel sonno ristoratore ci siamo alzati per andare nelle catacombe di S. Gennaro dove siamo stati accolti da un fossore bravo e competente che ci ha fatto vedere tutto quanto era possibile. Le catacombe sono splendide con i loro spazi monumentali e la loro articolazione su due livelli e soprattutto con le splendide pitture e i mosaici di straordinaria bellezza. Dopo la visita alla catacomba ci siamo recati a Castel S. Elmo, dove ho potuto consultare alcuni testi che mi mancavano. Dopo siamo scesi al Vomero, dove abbiamo trovato una caratteristica trattoria in cui abbiamo mangiato bene, e poi di nuovo in biblioteca a fotocopiare. Una volta finito con i libri siamo andati al Duomo dove ho potuto visitare gli scavi sotto S. Restituta e il bellissimo battistero di S. Giovanni in Fonte. Dopo siamo tornati in convento per salutare i frati e riprendere i bagagli e da lì siamo andati in stazione, per riprendere il treno. E’ stato un viaggio breve ma molto bello e piacevole sia per le persone che abbiamo incontrato che per i posti che abbiamo visto!

catacombe di s. gennaro

ritratto del vescovo Giovanni I

sotterranei s. restituta

mosaici di s. giovanni in fonte

paesaggio con il vesuvio velato