Senza inchiostro

Senza inchiostro non si stampa sul bianco.
Senza l’abisso non risalta la montagna.
Senza il vuoto l’acqua non modella il mare.
Senza la miseria Dio non scrive la misericordia.
Senza la notte non si vedono le stelle.
Senza il tramonto non nasce l’aurora.
Senza il dolore non si conosce l’amore
Senza la morte non arriva la vita

(P. Andrea Panont)

Passaggio

“Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra (Mt 27,45)

Nella notte più nera entra la luce.
Tenebra e luce,
notte e giorno,
Buio ed aurora:
tutta la nostra esistenza
si gioca intorno a questi binomi,
tutto gira intorno
a questo passaggio.

Passai attraverso una galleria oscura,
per un bel po’ di chilometri;
solo lì dentro,
nella sua mancanza,
potei gustare la luce.

Passai anche io il guado,
nella notte oscura;
affrontai la lotta,
solo così fui benedetto.

Passai i vicoli ciechi
e sentii gli odori acri delle morti;
trascinai con me
il solitario di turno,
solo così gustammo insieme la vita.

Passai giorni interi,
annaspando nella nebbia;
solo al tramonto compresi
che dietro ad ogni raggio che scalda
c’è un sole che brilla.

Anche nella notte più nera
entra la luce,
perché le tenebre a Dio
non sono sconosciute;
anche Lui passo di lì,
ma non si fermò:
la vita lo aspettava.

(A. M. Clemenza)

Le persone sono doni di Dio

Le persone sono doni che Dio creatore ci manda… imballate. 
Alcuni hanno un imballaggio bellissimo, 
altri sono imballati in carta ordinarissima, 
certe persone sono imballate in maniera molto sciolta, 
altre in maniera molto stretta,
a volte il dono è stato maltrattato nella posta,
una volta ogni tanto c’è una consegna speciale!
Ma l’imballaggio non è il dono!
E’ così facile commettere questo errore;
è simpatico se lo fanno i bambini.
Certe persone-dono sono facili da aprire;
altre hanno bisogno di aiuto per uscire dalle loro scatole:
sarà perché hanno paura?
Credono forse che fa male lasciarsi aprire?
Forse sono già stati aperti prima e sono stati buttati via!
Sarà che il loro dono non è fatto per me?
Io sono una persona. Perciò anch’io sono un dono!
Prima di tutto sono un dono a me stesso.
Dio creatore mi ha dato me stesso!
Ho mai guardato veramente dentro l’imballaggio?
Ho paura di farlo?
Forse non ho mai accettato il dono che io sono.
E’ possibile che ci sia qualcosa di più,
dentro l’imballaggio, di quello che immagino?
Forse non ho mai visto il dono meraviglioso che sono io.
Può il dono di Dio essere altro che bello?
Mi piacciono i doni che mi danno quelli che mi vogliono bene,
perché non il dono di me stesso, il dono che sono io?
Io sono anche un dono dato agli altri.
Accetto di essere dato agli altri?
Di essere una persona per gli altri?
Dovranno gli altri accontentarsi dell’imballaggio,
senza mai godere del dono?
Ogni incontro fra persone è uno scambio di doni.
L’amore è una relazione fra persone
che si vedono come sono realmente:
doni dati da Dio per essere dati agli altri.


(padre Francesco Piras s.j.)

Io desidero Te

Io desidero te, soltanto te,
il mio cuore lo ripete senza fine.
Sono falsi e vuoti i desideri
che continuamente mi distolgono da te.

Come la notte nell’oscurità
cela il desiderio della luce,
così nella profondità della mia incoscienza
risuona questo grido:
io desidero te, soltanto te.

Come la tempesta cerca fine nella pace,
anche se lotta contro la pace
con tutta la sua furia,
così la mia ribellione
lotta contro il tuo amore,
eppure grida:
io desidero te, soltanto te.

(R. Tagore)

Il tuo Dio non è qui

Lascia da parte inni canti e meditazioni!
Chi ti induce a fare adorazione
in questo solitario angolo
di un tempio con le porte chiuse?
Guardati bene intorno:
il tuo Dio non è qui.
Egli si trova dove il contadino sta arando la terra,
dove il lavoratore spacca le pietre sulla strada.
Lavora con essi
sotto il sole e sotto la pioggia
con la veste coperta di polvere e di fango.
Lascia le sacre vesti
e vieni con lui nella terra.
Salvezza?
Dove potrai trovare salvezza?
Dove lo stesso tuo Signore
ha assunto con gioia su di sé
i legami della creazione per legarsi con le creature.
Lascia da parte le meditazioni,
non curarti dell’incenso e dei fiori.
Che le tue vesti si logorino,
che esse si sporchino di terra;
ma tu và con lui a lavorare duro,
a grondare sudore dalla fronte.

(R. Tagore)

Se potessi

Se potessi prendere un arcobaleno 
lo farei proprio per te. 
E condividerei con te la sua bellezza, 
nei giorni in cui tu fossi malinconico. 
Se potessi costruire una montagna, 
potresti considerarla di tua piena proprietà. 
Un posto dove trovare serenità, 
un posto dove stare da soli. 
Se potessi prendere i tuoi problemi, 
li lancerei nel mare 
Ma sto trovando che tutte queste cose 
sono impossibili per me. 
Non posso costruire una montagna 
o prendere un arcobaleno luminoso. 
Ma lasciami essere ciò che so essere di più: 
un amico sempre presente.

(anonimo)

L’amore copre una moltitudine di peccati

Signore Gesù Cristo, 
gli uccelli hanno i loro nidi e le volpi le loro tane, 
ma tu non avesti dove posare il capo, 
non hai avuto un letto su questa terra. 
Tuttavia eri quel luogo segreto, l’unico, 
in cui il peccatore potesse trovar rifugio. 
E anche oggi tu sei il nascondiglio: 
quando il peccatore torna a te, 
si nasconde in te, è nascosto in te. 
Allora egli è eternamente difeso, 
perché il tuo Amore nasconde una moltitudine di peccati.

(S. Kierkegaard)

Dammi coraggio

Ti prego:
non togliermi i pericoli,
ma aiutami ad affrontarli.

Non calmar le mie pene,
ma aiutami a superarle.

Non darmi alleati nella lotta della vita…
eccetto la forza che mi proviene da te.

Non donarmi salvezza nella paura,
ma pazienza per conquistare la mia libertà.

Concedimi di non essere un vigliacco
usurpando la tua grazia nel successo;
ma non mi manchi la stretta della tua mano
nel mio fallimento.

Quando mi fermo stanco sulla lunga strada
e la sete mi opprime sotto il solleone;
quando mi punge la nostalgia di sera
e lo spettro della notte copre la mia vita,
bramo la tua voce, o Dio,
sospiro la tua mano sulle spalle.

Fatico a camminare per il peso del cuore
carico dei doni che non ti ho donati.

Mi rassicuri la tua mano nella notte,
la voglio riempire di carezze,
tenerla stretta: i palpiti del tuo cuore
segnino i ritmi del mio pellegrinaggio.

(R. Tagore)

Il tempo

Il tempo è senza fine nelle tue mani,
mio signore.
Non c’è nessuno che conti le tue ore.
Passano i giorni e le notti,
le stagioni sbocciano e appassiscono
come fiori. Tu sai attendere.
I tuoi secoli si susseguono
per perfezionare un piccolo fiore di campo.
Noi non abbiamo tempo da perdere,
e non avendo tempo dobbiamo affannarci
per non perdere le nostre occasioni.
Siamo troppo poveri per arrivare in ritardo.
E così il tempo passa, mentre io lo dono
a ogni uomo querulo che lo richiede,
e il tuo altare è del tutto vuoto.
Alla fine del giorno m’affretto
per paura che la tua porta sia chiusa;
e invece c’è ancora tempo.

(R. Tagore)

Avevo una scatola di colori

Avevo una scatola di colori,
brillanti, decisi e vivaci.

Avevo una scatola di colori.
alcuni caldi, altri molto freddi.

Non avevo il rosso per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo per le sabbie ardenti.

Ma avevo l’arancio per la gioia della vita.
E il verde per i germogli e i nidi.
E il celeste dei chiari cieli splendenti.
E il rosa per i sogni e il riposo.

Mi sono seduta e ho dipinto la pace.

(T. Sorek)