Conquistare un amore dietro un fragile equilibrio rimane sempre difficile. Bisogna essere delle colonne robuste, perché l’amore offre infinite occasioni e milioni d’impatti inarrestabili e decisamente forti per il cuore, e se si è fragili sarà difficile vivere con serenità. Ogni viaggio inizia con un primo passo, ed è il primo passo che si deve conoscere, dal primo passo si deve capire dove si vuole andare. Il bello della nostra esistenza è che viviamo ogni giorno alla ricerca di un amore che sia la copia identica della nostra anima, ci svegliamo ogni giorno con la speranza d’incontrare quegli occhi che ci trapassano l’anima, di sfiorare la sua presenza anche solo per un attimo e sentire che forse era lei, che per un millesimo di secondo l’amore vero ti è apparso come un raggio di sole in una giornata di pioggia. Insomma l’amore esiste e per strani casi della vita ti si siede accanto in un ristorante o su un metrò, e sai che finalmente l’hai incontrato, ti basta sapere che la tua esistenza si è riempita di gioia vivendo un minuto forse il più lungo al mondo accanto a lei dei tuoi sogni.
(A. Puliani)
Un angelo scappò dal paradiso per trascorrere la giornata vagando sulla terra. Al tramonto decise di portarsi via dei ricordi di quella visita. In un giardino c’erano delle rose: colse le più belle e compose un mazzo da portare in paradiso. Un po’ più in là un bambino sorrideva alla madre. Poiché il sorriso era molto più bello del mazzo di rose, prese anche quello. Stava per ripartire quando vide la mamma che guardava con amore il suo piccolo nella culla. L’amore fluiva come un fiume in piena e l’angelo disse a se stesso: “L’amore di quella mamma è la cosa più bella che c’è sulla terra, perciò prenderò anche quello”.
Volò verso il cielo, ma prima di passare i cancelli perlacei, decise di esaminare i ricordi per vedere come si erano conservati durante il viaggio. I fiori erano appassiti, il sorriso del bambino era svanito, ma l’amore della mamma era ancora là in tutto il suo calore e la sua bellezza. Scartò i fior appassiti e il sorriso svanito, chiamò intorno a se tutti gli ospiti del cielo disse: “Ecco l’unica cosa che ho trovato sulla terra e che ha mantenuto la sua bellezza nel viaggio per il paradiso: L’amore di una mamma”.
(Anonimo)
Tu ci sei non perché ti vedo.
Tu ci sei non perché ti sento.
Tu ci sei non perché ti tocco.
Tu ci sei perché tu ami.
Ci sono anch’io
perché ti amo.
(P. Andrea Panont)
Vorrei nel mio volto…
uno sguardo limpido e dolce
che trasmetta serenità e pace,
gioia di incontrare i fratelli
con sentimenti di tenerezza,
…il volto di Dio;
un bel sorriso umano
che esprima gioia di vivere,
enorme allegria,
amore verso tutti,
…il volto di Gesù;
la mitezza del suo essere
espressa con gesti generosi,
cantare e ballare insieme a lui
perché mi sento amato.
Il tuo volto, Gesù,
vorrei fosse il mio.
(Ragazzi della piccola fraternità di S. Zenetto)
Chi è buono dona un poco,
chi ama vive per donare.
Chi è buono sopporta l’offesa,
chi ama dimentica.
Chi è buono ha compassione,
chi ama aiuta.
Chi è buono sorride,
chi ama fa sorridere.
Chi è buono comincia e finisce,
chi ama comincia per non finire mai.
Chi è buono fa quel che può,
chi ama fa l’impossibile.
Chi è buono aiuta chi sta vicino,
chi ama sempre sta vicino per aiutare.
Chi è buono misura il suo aiuto,
chi ama aiuta senza misura.
(C. De Ambrogio)
Semina sorriso fin dal mattino,
e nel tempo fiorirà un giardino.
Semina grani di certa speranza
ci sarà molta esultanza.
Semina nella fede e con l’ardore
e l’angolo più grigio avrà colore.
Semina parole e fatti d’amore
e nel mondo avrà senso il cuore.
Semina entusiasmo e semplicità
e sarà facile la felicità.
Semina sempre con forza e coraggio
e la paura avrà nuovo linguaggio.
Semina in pazienza e perseveranza
e la terra avrà frutti in abbondanza.
Semina gesti di vera dolcezza
perché la violenza genera tristezza.
Semina dovunque germi di pace
e di certo l’urlo di guerra tace.
Semina, semina il bene: crescerà
ed ogni seme nuova vita darà.
(Anonimo)
Non basta all’amore di essere partecipati, bisogna che sia partecipato liberamente, perché nella costrizione non vi può mai essere felicità. Un amore disinteressato che si riversa su un oggetto egoista non dà una felicità completa: non perché l’amore abbia bisogno, per amare, di ricambio o di ricompensa, ma perché riposa nella felicità dell’amato. E se questi riceve l’amore egoisticamente, l’amante non è soddisfatto, perché vede che il suo amore non è riuscito nell’intento di rendere felice l’amato, non ha risvegliato in lui la capacità di amare senza egoismo.
Di qui il paradosso che l’amore disinteressato può riposare completamente solo in un amore perfettamente ricambiato: perché sa che la sola vera pace si trova in un amore che non cerca se stesso. Un tale amore accetta di non essere amato disinteressatamente per amore di colui che ama e, nel far così, perfeziona se stesso.
Il dono dell’amore è il dono della potenza e della capacità di amare e quindi darlo in pieno vuol dire anche riceverlo.
Così lo si può conservare solo se lo si dona e lo si può donare perfettamente solo se lo si riceve.
(T. Merton)
Signore,
donami anche oggi la forza
per credere, per sperare, per amare.
Non lasciarmi a metà strada
invischiato nelle mille cose
che non mi bastano più.
Lascia che mi fermi anch’io
ogni giorno ad ascoltarti
per riprendere poi il cammino
lungo le strade che mi dai da percorrere.
Liberami perciò da tutto ciò
che mi appare indispensabile e non lo è,
da ciò che credo necessario
e invece è solo superfluo,
da ciò che mi riempie e mi gonfia
ma non mi sazia,
mi bagna le labbra
ma non mi disseta il cuore.
Sì, lo so che tu vuoi farlo
ma aiutami a lasciartelo fare
sempre, subito!
(Anonimo)
Padre, oggi sono davanti a te, tu mi conosci, sai tutto di me,
mi conosci meglio di me stesso e meglio di me sai di cosa ho bisogno.
Spesso cerco da te quello che forse non puoi darmi perché non è nel tuo progetto e forse non sarebbe la cosa giusta per me.
Ti prego, dammi la forza di sopportare la mia quotidianità con le miserie e le sconfitte, con rari attimi di serenità e di accettare le piccole croci, sapendo che tu non mandi mai le croci che non riesco a portare.
Dammi la possibilità di riconoscere davvero il mio prossimo in chi mi sta accanto. Apri i miei occhi affinché io possa vedere l’ignudo, e i miei orecchi che possa ascoltare il grido di aiuto dei miei fratelli.Fammi piccolo, l’ultimo, ai tuoi occhi, umile e mite e donami la Grazia della Carità.
(Anonimo)
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