"E' stata l'ETA" "Ma…

E’ stata l’ETA” “Ma no, forse è stata Al Qaeda“. Al momento sono queste le domande che si ripropongono di continuo nei telegiornali e nelle numerose trasmissioni di approfondimento che parlano degli attentati di Madrid. Dal canto mio un’altra domanda, molto più banale, forse brutale: “Sì, d’accordo, e ora?”. Non vi sembri cinica ma questa è la domanda che io porrei agli attentatori siano essi baschi o islamici: “E ora? Cosa avete ottenuto spezzando 200 vite? Cosa avete ottenuto aumentando la schiera degli orfani o di vedove? A cosa vi servirà il pianto di una madre che non rivedrà più suo figlio, uscito stamattina di casa per andare all’Università? O che tipo di atteggiamento pensate potranno avere quei bambini che non rivedranno più la loro mamma perchè ha avuto la sventura di prendere uno di quei treni? Non avete risolto niente, anzi… forse avete ottenuto l’effetto contrario. La gente, nella migliore delle ipotesi, non appoggerà in alcun modo la vostra causa, qualunque essa sia. Avete sparso violenza inutilmente, tutto qui. L’aveva capito già Esiodo, poeta greco del VI secolo a.C. che la violenza genera altra violenza. E basta. Con gli attentati di oggi non avete segnato un punto a vostro favore, bensì a vostro sfavore.” Se incontrassi uno dei terroristi colpevoli degli attentati spagnoli  questo è ciò che gli direi. Spero solo che Dio possa consolare con la sua Misericordia i familiari di queste povere vittime e con loro i familiari delle vittime di Nassirya, vittime ormai consegnate alla Storia per i più, un vuoto incolmabile per i loro cari.

8 MARZO<BR><BR>Sono …

8 MARZO

Sono tanti i momenti della storia
che hanno crearto le tue lacrime,
i sogni sono caduti
nel profondo del grembo
con le tante maternità della storia.
A volte ti vergogni
di essere stata madre
nei tuoi rari momenti d’amore
tanto sofferti e lontani.
Ma poi a primavera
anche nei vecchi
rifioriscono i prati
anche i vecchi corrono
nei loro sogni


ALDA MERINI 

Uno spazzino dovrebb…

Uno spazzino dovrebbe spazzare cosi’ bene
le strade come Michelangelo dipingeva,
o Beethoven componeva o Shakespeare scriveva poesie.
Dovrebbe spazzare cosi’ bene al punto che
tutti gli ospiti del cielo si fermerebbero per
dire “Qui ha vissuto un grande spazzino”.

                        (Martin Luther King)


Ho letto il pensiero due volte. Inizialmente non l’avevo capito, poi… mi si è accesa una lampadina. Questa lampadina ha illuminato nella mia memoria una frase che mi ha colpito tantissimo di Mons. Oscar Romero. Lui una volta disse che così come il sacerdote ha il calice e l’altare così l’impiegato ha la scrivania e la penna e il discorso potrebbe essere allargato a tutte le categorie lavorative. L’insegnante ha la cattedra e la matita rossa e blu,la casalinga ha la cucina e le pentole e così via. E’ un pò la base della spiritualità di Escrivà e dell’Opus Dei: la santificazione attraverso la quotidianità. In Paradiso non ci andranno solo i grandi Santi, i Preti etc
etc ma anche noi poveri laici che facciamo (o che faremo) della nostra vita un canto di lode e di servizio a Dio.
Questo discorso è delicato: può infatti portare ad un etica distorta del lavoro, l’etica calvinistica. Secondo Calvino il lavoro è un dovere sacro e la buona riuscita negli affari può costituire una prova del favore di Dio il quale manifesterebbe la sua predilezione verso un uomo a raggiungere la prosperità ed il benessere. Come ben capite questo tipo di etica ha rappresentato il terreno di coltura ideale per qullo spirito aggressivo, privo di sentimento e quasi “rampante” alla base della moderna società consumistica e capitalistica in cui siamo immersi. Non assolutizzare il lavoro dunque ma farlo bene e con lo spirito di servizio, con amore, essendo
consapevoli che con il nostro lavoro, sebbene umile, si possono aiutare gli altri e fare tanto del bene. E – come dice Ernesto Olivero -“il bene bisogna farlo bene“.

voglio condividere c…

voglio condividere con voi un brano di Tonino Bello sulla quaresima:
“Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala. Pentimento e servizio. Sono le due grandi prediche che la Chiesa affida alla cenere e all’acqua, più che alle parole [.] La cenere ci bruci sul capo, come fosse appena uscita dal cratere di un vulcano. Per spegnerne l’ardore, mettiamoci alla ricerca dell’acqua da versare. sui piedi degli altri. Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui deve scivolare il cammino del nostro ritorno a casa. Cenere e acqua. Ingredienti primordiali del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa, che vuole afferrarci
 finalmente dalla testa ai piedi”.

Nel mio spazio ho …


Nel mio spazio ho fatto ripetutamente cenno alla potente Badia di Cava dei Tirreni ( anche perchè si avvicinano i giorni per le riprese televisive..)


Vi ho scelto questa immagine ottocentesca perchè è decisamente suggestiva.


Nel monastero sono attualmente allogati: il Cimitero Longobardo, la Biblioteca che conserva 50.000 volumi con numerosi incunaboli, l’Archivio con oltre 15.000 pergamene risalenti all’VIII secolo, il Codex Diplomaticus Cavensis, una Bibbia Visigotica del IX secolo, la Lex Longobardorum del Mille ed un interessante Museo.


 



Senza lo studio dei documenti serbati con cura in tante Abbazie ( ivi compresa la S.S. Trinità di Cava) non sarebbe stato possibile ricostruire la realtà meridionale medioevale e delle epoche successive.


 


..dedicato a Luke e agli amici…