Uno degli argomenti su cui a me piace riflettere è, sicuramente, l’amicizia. Questo è determinato da moltissimi fattori: è un sentimento in cui credo tantissimo e credo profondamente, nonostante, anche di recente, mi sia preso di recente delle delusioni molto, molto forti e cocenti che mi hanno fatto e mi stanno ancora facendo molto male. Delusioni che mi hanno fatto rivedere molto del mio modo di vivere questo sentimento. Ne abbiamo parlato con Luke e mentre parlavo con lui mi accompagnava questa canzone dal testo, a mio parere molto bello. Ho deciso quindi di condividerlo con voi.


Cielo e Terra

Scrivo il tuo nome, amico mio,
oggi, nel giorno dell’addio.
Anche se è inevitabile
mi chiedo ancora adesso:
“Avrei potuto accorgermi
della rabbia dentro te”



Where was I when you tumbled down? (Dove ero quando crollasti? )
Or when you needed me around. (O quando avevi bisogno che ti stessi intorno.)
I think about all we might have shared (Penso a tutto ciò che abbiamo potuto condividere)
I think about you without me (e penso a te senza me)
e il mio ricordo naviga
the anger you needed to hide (la rabbia che avevi bisogno di nascondere )
e improvvisamente siamo la, ancora

Quando eravamo cielo e terra
e di un amico la metà,
in ogni dubbio, in ogni verità.
Quando avevamo la stessa pelle,
la stessa luce nel corpo e nell’anima.

Sad is the soul that walks alone, (Triste è l’anima che cammina sola, )
cold is the wind, hard is the road (freddo il vento, dura la strada)
Sono colpevole lo sai,
se ti ho lasciato solo.
Came into my life again (Sei venuto nella mia vita di nuovo)
tra noi lo stesso battito
and time would never make us feel betrayed (e il tempo non ci avrebbe mai fatto sentire traditi )
and on that day ( e in quel giorno)

Heaven and earth we’d walk as angels (Cielo e terra cammineremmo come angeli)
heaven and earth we’d shine like friends (cielo e terra brilleremmo come amici )
ocean and sky we’d search our eyes and there (noi, oceano e terra, cercheremmo i nostri occhi)
find ourselves (e lì trovare noi stessi)
Heaven and earth as close as brothers (Cielo e terra vicini come fratelli )
knowing each others inocent hearts so well (conoscendo reciprocamente i nostri cuori innocenti così profondamente)
così mentre io cammino e vado via
senza mai voltarmi
and let the early hours bring us home (e farci riportare a casa dalle prime ore del giorno)
again (di nuovo)
bring us home again (portarci a casa di nuovo)


E dimenticare

quando eravamo cielo e terra
Heaven and earth we’d shine like friends (cielo e terra brilleremmo come amici )
heaven and earth as close as brothers  (cielo e terra vicini come fratelli)
and now that we’ve come home again ( e ora che siamo tornati di nuovo a casa )
now that we’ve come home again (e ora che siamo tornati di nuovo a casa )


 


 

MESSA DEL GIORNO

 

PRIMA LETTURA (Atti degli Apostoli 12,1-11)
Re Erode, nipote di quello della strage di Betlemme, voleva distruggere la Chiesa di Cristo. Così fece sbattere Pietro in cella. Tutti i cristiani si misero a pregare per lui, con FORZA. La sera prima dell’esecuzione allora, mentre Pietro era sorvegliato da ben sedici soldati, riuscì a fuggire miracolosamente. Quando Pietro si trovò libero, esclamò con gioia: “Il Signore ha mandato i suoi angeli a spezzare le mie catene. Quanto è grande la Sua FORZA!”

 

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 33,2-9)
Solo Dio può renderci liberi: con la Sua FORZA. Mi sono rifugiato in Lui: ha spezzato le mie catene. Mi ha reso FORTE COME UN MATTONE!

 

SECONDA LETTURA (dalla seconda lettera di Paolo a Timòteo 4,6-8.17-18)
Cari amico, sento che ormai sto per arrivare al termine della mia corsa. Presto raggiungerò il più bello dei traguardi! Già una volta il Signore mi ha scampato dalla morte. Ora invece, me ne libererà definitivamente. Mi farà entrare nel Suo regno di gioia. Ssconfiggerà la morte, con la Sua grande FORZA!

 

 
VANGELO (Matteo 16,13-19)

 

Un giorno Gesù, rivolgendosi ai discepoli che erano in cammino con lui, disse: “Che ne pensa la gente di me?”. Quelli risposero: “Ognuno dice la sua”. Allora continuò: “E voi che pensate?”. Simon Pietro, fermandosi improvvisamente, esclamò: “Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio: ne sono certo!”.

 

Gesù lo abbracciò forte. E rispose: “Simone, la tua fede è straordinaria. A te darò le chiavi della porta del cielo: aiuterai gli uomini ad entrare nel mio regno di gioia! D’ora in poi ti chiamerai ‘Pietro’ perchè sarai la ‘pietra’: il mattone su cui costruirò la mia chiesa. Con te i miei discepoli saranno sempre uniti e FORTI: COME MATTONI!”.




 

FINE

Dopo qualche peripezia sono riuscito a cambiare la foto… direttamente dal campo scuola e prima della passeggiata…

Lascio qualche verso per Luke e gli amici che si trovano a passare …


L’Angelo necessario


”..Io sogno l’angelo della realtà
intravisto in un istante sulla soglia.



Non ho ala di cenere, nè di oro stinto,
nè tepore d’aureola mi riscalda.
Non mi seguono stelle in corteo,
in me racchiudo l’essere e il conoscere.


Sono uno come voi e ciò che sono e che so
per me come per voi è la stessa cosa.
Eppure, io sono l’Angelo necessario della terra
poichè chi vede me vede di nuovo
la terra, libera dai ceppi della mente, dura
caparbia, e chi ascolta me ne ascolta il canto…”


( Wallace Stevens 1879/1955 )

“Tutti amiamo con tutto il cuore
e con tutta l’anima, con tutta la mente,
con tutta la capacità e la fortezza,
con tutta l’intelligenza, con tutte le forze
con tutto lo slancio, con tutto l’affetto,
con tutti i sentimenti più profondi,
con tutto il desiderio
e la volontà il Signore Iddio.”
(S. Francesco )

un piccolo aforisma di Coelho….


Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
      
      Paulo Coelho

UN SICOMORO PER CAMBIARE LA VITA





“Ecco, egli ti cerca con il Suo sguardo




ti vede




anche se sei un po’ nascosto dalle fronde,




ti chiama




perché tu lo accolga nella casa del tuo cuore








CI VUOLE UN SICOMORO PER CAMBIARE LA VITA.




PIANTIAMO, INNAFFIAMO, CUSTODIAMO I SICOMORI:




AIUTIAMO MOLTI A SALIRVI SOPRA E AD ASPETTARE




PERCHé IL MAESTRO, GESù, CONTINUA A PASSARE.








Eugenio Montale ha scritto della sua amara, inutile speranza.




“Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro




per vedere il Signore, se mai passi,




Ahimè, non sono un rampicante,




e anche stando in punta di piedi




non l’ho mai visto”.




Forse cercava d’incontrare Gesù con l’intelletto




piuttosto che con un desiderio vero, dettato dall’amore,




che solo può aiutare a salire verso l’alto.



L’Aurora


Buona giornata, Luk. ed anche buon inizio di settimana che è pure l’ultima del mese di giugno. Ti saluto con una mia poesia ancora fresca d’inchiostro. Un saluto fortissimo… a presto


Ho aspettato


che l’Aurora


dalla rosee braccia


entrasse nella mia stanza.


Ho lasciato


la finestra aperta


perché visitasse


il luogo dove abito,


dove trascorro le mie notti


agitate inquiete smaniose


nel ricordo di te:


lei è arrivata


bianca eterea leggera,


portandomi


il richiamo del mare.


E’ passata


gonfiando le tende della finestra


che all’improvviso


si sono animate.


Ho ancora un altro giorno


da vivere.


Io vi saluto e lascio ai miei amici che sono numerosi anche se alcuni già oberati di lavoro sui loro blog il compito di portre avanti il blog per i prossimi 5 giorni…. mercoledi parto con i ragazzi dell’oratorio per andare a Casamari per il campo scuola … 5 giorni di divertimento a tutto spiano!!!


Un saluto e a riverderci a domenica



il portale della chiesa dell’abbazia di Casamari

” In casa mia ha miglior sapore una rapa che io cuocia e, cotta, inforco in uno stecco, la mondo e la spargo poi di aceto e di sale, piuttosto che all’altrui mensa tordo, starna o porco selvaggio. E, così, sotto una vile coltre, come se fosse di seta e d’oro, io ben mi corico”.


Così scriveva Ludovico Ariosto ( pur in un italiano sistemato per l’occasione) in una delle sue sette Satire, prospettando un atteggiamento condiviso da molti.


La rapa cotta gustata in pace e in semplicità è, agli occhi dell’Ariosto , una leccornia rispetto alla mense sontuose imbandite nei palazzi.Allo stesso modo del modesto lenzuolo o della coperta lisa che stanno sul suo letto sono più care di una coltre di lino o di broccato, perché proteggono il dono della serenità e della libertà.


Sappiamo bene che il lusso può spesso mescolarsi con l’odio, la gentilezza esteriore col tradimento, l’eleganza col disprezzo.


Com’è bella, invece, la quiete, la solidarietà e la spontaneità di una casa semplice e onesta. Purtroppo la pubblicità fa di tutto per farci desiderare “tordo, starna e porco selvaggio (cinghiale)”, costringendoci a dimenticare il cibo quotidiano, lo stile di vita e la semplicità che aveva contraddistinto le nostre famiglie.


” La semplicità è la forma della vera grandezza “, scriveva Francesco De Sanctis,


tratto liberamente da “Avvenire” 14 giugno 2003