The Sun – L’alba che vuoi

Riprendo ad inserire nel blog alcune canzoni che mi piacciono particolarmente per il loro testo e perché scritte da gruppi che muovono alcune corde all’interno della mia anima. Stasera ho scelto i the Sun, gruppo che seguo da alcuni anni e che sanno scrivere testi profondi che coniugano messaggi positivi a stimoli di fede. L’alba che vuoi fa parte dell’album “Spiriti del Sole” uscito nel 2010, primo album del nuovo cammino intrapreso dalla rock band veneta, e, in questa canzone, si ribadisce la voglia di cambiare che deve animare la persona e che deve spingerlo ad agire per prima. Il motore di tutto è la volontà della persona. A voi il testo e il bellissimo video ufficiale.

Siamo più deboli ogni giorno ed incapaci di vedere pacifisti non per scelta
e impauriti dal dolore,
nemici di noi stessi chiusi in casa ad aspettare
che fuori cambia il mondo
ma senza intervenire.

Non è la soluzione esatta di questo passo non cambieremo mai, non ci alzeremo mai,
se non muoviamo un passo verso il paradiso
non verrà da noi,
così mai certezze non ne hai e inutile apettare gli altri quando sai che tutto comincia se lo vuoi.

Non penso che il coraggio sia un valore del passato che ho voglia di cambiare assomiglia ad un reato.
Che questa indifferenza sia soltanto un modo più educato di mandare avanti tutto così come te l’ha dato.

Non è la soluzione esatta di questo passo non cambieremo mai non ci alzeremo mai,
se non muoviamo un passo verso il paradiso
non verrà da noi,
così mai certezze non ne hai e inutile apettare gli altri quando sai che tutto comincia se lo vuoi.

Solo se lo vuoi(x2)

Mai non ci alzeremo mai,
se non muoviamo un passo verso il paradiso
non verrà da noi,
così mai certezze non ne hai e inutile apettare gli altri quando sai che tutto comincia se lo vuoi.

Che tutto comincia se lo vuoi.(x2)

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Le sette meraviglie del mondo

Fu chiesto a un gruppo di studenti di redigere la lista di quelle che credono essere «le sette meraviglie del mondo» della nostra epoca.
Ci furono delle differenze, ma ecco quelle che ricevettero più voti:

1. Le piramidi d’Egitto
2. Il Taj Mahal
3. Il Grand Canyon
4. Il Canale di Panama
5. L’Empire State Building
6. La Basilica di S. Pietro
7. Le Grande Muraglia Cinese

Mentre dava le note, l’insegnante notò che una studentessa non aveva consegnato il suo foglio, ancora bianco.
L’insegnante chiese alla studentessa se avesse difficoltà a compilare la sua lista. Lei rispose: «Sì, un po’. È difficile decidere, ce ne sono talmente tante!»
L’insegnante le disse: «Dicci quali sono le possibilità, potremmo aiutarti».
La ragazza esitò un po’, poi disse «Credo che le sette meraviglie del mondo siano:

1. Vedere
2. Sentire
3. Toccare
4. Gustare
5. Avere dei sentimenti
6. Ridere
7. Amare…».

La classe rimase silenziosa.

Queste cose sono talmente semplici e scontate che ci dimentichiamo a che punto possano essere meravigliose!
Ricorda: Le cose più preziose non posso essere comprate né costruite dall’uomo.

(anonimo)

Buona Pasqua!

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

(Dal Vangelo di Matteo 28,1-10)

Fake news! Notizia falsa! Bufala!

È questo quello che temono i capi religiosi del popolo riguardo una possibile resurrezione di Gesù, dopo averlo fatto morire in croce. Nel Vangelo di Matteo immediatamente prima del racconto del ritrovamento del sepolcro vuoto, troviamo i farisei che si rivolgono a Pilato perché faccia in modo che il sepolcro dove è sistemato il corpo di Gesù sia sorvegliato, per evitare che vengano di notte i suoi discepoli a portare via il cadavere e andare poi in giro a dire che è risorto. Questa sarebbe una bufala peggiore di tutte le altre dette da Gesù quando era in vita riguardo sé stesso e Dio.

Ecco perché si racconta anche delle guardie nell’episodio della Pasqua, guardie che risvegliate dallo svenimento della resurrezione, vanno poi a riferire quel che è successo, e sono obbligate a portare in giro la “bufala” secondo la quale hanno visto il corpo di Gesù trafugato di notte dai suoi discepoli. L’evangelista Matteo annota che questa diceria (in termini moderni “fake news” o “bufala”) si è diffusa e continua a girare anche oggi tra i Giudei. Ma anche nel nostro “oggi” sembra che la resurrezione sia una bella ma inutile “bufala”

In mezzo alla paura di una bufala e la creazione di una bufala, ci stanno i fatti della resurrezione di Gesù, così come la fede ci insegna. Per le donne discepole venite al sepolcro, quello che accade non è affatto una falsa notizia, ma una realtà che non va taciuta.

Quando vedono l’angelo sono impaurite. Infatti erano venute al sepolcro senza tante attese e ora sperimentano davvero qualcosa che è così incredibile da sembrare falso: Gesù, l’amico, il maestro, il Signore è risorto! Non è da ricercare tra i morti ma tra i viventi.

E dove va ricercato? Lo loro sia l’angelo e poi lo stesso Risorto: in Galilea, quel luogo lontano dal centro religioso di Gerusalemme, la città che si è dimostrata incapace di accogliere Dio, e con la scusa della fedeltà alle tradizioni ha fatto fuori il Messia tanto atteso.

Gesù risorto è la notizia che la Galilea attende e che ha bisogno di annunciatori coraggiosi e decisi.

La Galilea rappresenta il mondo intero, con le sue contraddizioni e la sua mescolanza di vite, di tradizioni, di religioni, di problemi, di conflitti. È lì che Gesù è vivente per sempre, e non in un sepolcro che se contenesse ancora Gesù morto allora sì che confermerebbe che tutto quello che lui ha detto e fatto in fondo è solo una grande bufala su Dio!

Le donne e poi i discepoli, con tutto il carico dei loro dubbi e paure, sono però chiamati a portare questo annuncio di vita e di risurrezione, con parole e gesti.

Gesù è quella verità della misericordia di Dio che vuole smentire le bufale umane secondo le quali Dio è assente, Dio è cattivo, per chi sbaglia non c’è scampo, la guerra è l’ultima parola, la vendetta è la soluzione ai torti, solo chi possiede denaro e potere è vincente…

Oggi con quello che succede nel mondo, sia livello globale che nella piccolezza della vita attorno a noi, sembra davvero che la resurrezione sia una bella notizia ma in fondo falsa e quindi inconsistente. Magari non lo diciamo apertamente, ma lo pensiamo in fondo al cuore. E se riduciamo la nostra vita di cristiani solo a dei riti e tradizioni ma senza vita concreta, allora sì che diventiamo testimoni di una bufala e il mondo non ci crede.

Ogni volta invece che trasformiamo in gesti concreti il vangelo, allora l’annuncio che Gesù è vivo, diventa una notizia vera e certificata, e quindi ancora capace di cambiare il mondo.

Giovanni don