Buon anno fratello buon anno davvero e spero
sia bello sia bello e leggero
che voli sul filo dei tuoi desideri
ti porti momenti profondi e i misteri
rimangano dolci misteri
che niente modifichi i fatti di ieri
ti auguro pace risate e fatica
trovare dei fiori nei campi d’ortica
ti auguro viaggi in paesi lontani
lavori da compiere con le tue mani
e figli che crescono e poi vanno via
attratti dal volto della fantasia
buon anno fratello buon anno ai tuoi occhi
alle mani alle braccia ai polpacci ai ginocchi
buon anno ai tuoi piedi alla spina dorsale
alla pelle alle spalle al tuo grande ideale
buon anno fratello buon anno davvero…
che ti porti scompiglio e progetti sballati
e frutta e panini ai tuoi sogni affamati
ti porti chilometri e guance arrossate
albe azzurre e tramonti di belle giornate
e semafori verdi e prudenza e coraggio
ed un pesce d’aprile e una festa di maggio
buon anno alla tua luna buon anno al tuo sole
buon anno alle tue orecchie e alle mie parole
buon anno a tutto il sangue che ti scorre nelle vene
e che quando batte a tempo dice andrà tutto bene
buon anno fratello e non fare cazzate
le pene van via così come son nate
ti auguro amore quintali d’amore
palazzi quartieri paesi d’amore
pianeti d’amore universi d’amore
istanti minuti giornate d’amore
ti auguro un anno d’amore fratello mio
l’amore del mondo e quello di Dio…

Jovanotti

Con questa canzone faccio a tutti i miei
migliori auguri di buon 2006!!!

Lukebdb



UN BEL POMERIGGIO!!

Oggi pomeriggio mi sono preso qualche ora di stacco dalla tesi, e sono voluto andare a conoscere un buon amico oltre che co-blogger : cogitor, che era giunto a Roma per accompagnare un gruppo di giovani del MEC. Ci siamo dati appuntamento in un pomeriggio molto piovoso, e dopo una bella chiacchierata l’accompagnato alla Chiesa di S. Teresa d’Avila, dove sono alloggiati. Lì abbiamo continuato a parlare per un pò, poi ci siamo salutati, lui è andato via e io mi sono messo a visitare la mostra dei presepi fatti da Fra Serafino Melchiorre.. una mostra veramente bella che dimostra la grande bravura di questo frate nel saper spaziare dall’uso della ceramica, al metallo e la grande precisione nel suo lavoro.
La mostra è aperta fino all’8 gennaio a Corso d’Italia 37 – Roma
Per ulteriori informazioni su fra Serafino Melchiorre andate sul
suo sito

ioemichelangelo

presepioserafino 

IL PRESEPE SIAMO NOI

Il nostro corpo presepe vivente, nei luoghi 
dove siamo chiamati a vivere e lavorare

Le nostre gambecome quelle degli animali
che hanno visitato la grotta “quella notte”

Il nostro ventre
come quello di Maria che ha accolto e fatto crescere Gesù

Le nostre braccia come quelle di Giuseppe
che l’hanno cullato, sollevato, abbracciato, e lavorato per lui

La nostra voce come quella degli angeli
per lodare il Verbo che si è fatto carne

I nostri occhi come quelli stupiti di tutti coloro
che la Notte Santa l’hanno visto nella mangiatoia

Le nostre orecchie come quelle dei pastori 
che hanno ascoltato attoniti il canto divino proveniente dal cielo

La nostra intelligenza come quella dei Magi
che hanno seguito la stella fino alla Sua casa

Il nostro cuore come la mangiatoia che ha
accolto l’Eterno che si è fatto piccolo e povero come uno di noi

Marco Pappalardo

TANTI AUGURI DI BUON NATALE!!!

Luca Mazzocco-Lukebdb


L’INIZIO

 

di P. Gianni Bracchi

 

In quel tempo Satana era particolarmente soddisfatto. La faccenda del censimento creava una grande agitazione, riempiendo di calcoli e di opinioni la testa gente.

«Con i potenti così impegnati a contare gli uomini – diceva tra sé – nessuno più si ricorda quanto vale veramente un uomo».

E il lavoro era così facile ed abbondante che aveva gettato nella mischia anche i diavoli dell’ultima leva.

Quella sera però era nervoso: «C’è qualcosa di strano nell’aria». Infatti, verso mezzanotte ci fu una luce, poi il silenzio, poi un grido: una gran commozione.

Allarmato, Satana disse: «Cosa succede? Non era previsto! Voglio sapere! Andate a vedere!». Tornò presto uno dei suoi: «Tranquillo, capo! Non è niente – disse ridendo -. È nato un bambino, fuori in campagna e tutti corrono a vederlo. Sembrano gasati da matti. Dico: un bambino. Va be’, uno di più!».

Ma a Satana la bocca si spalancò quasi più degli occhi e farfugliò: «Fanno festa per un bambino? Ma chi è allora?».

E in mezzo al fumo d’una tremenda fiammata lo si sentì urlare: «È la fine! È la fine!». Sì, per lui… ma per noi è l’INIZIO!

«Signore Gesu’, grazie per essere venuto fra noi a riaprirci la strada verso il Padre. Tu non Ti lasci stancare dalla nostra ingrata durezza, dai nostri rifiuti. Hai pietà della paralisi che ci serra la mano e, ancor piu’, il cuore. Sempre ci poni al centro della Tua attenzione, e ridoni scioltezza alle nostre mani rattrappite, perche’ possiamo finalmente aprirle ad accogliere il dono che sei Tu stesso, divenuto, per nostro amore, Pane e Vino. Con il Tuo esempio ci insegni a non rinchiudere piu’ la nostra mano come un artiglio sui Tuoi doni, afferrandoli e possedendoli solo per noi stessi; e con la potenza del Tuo Spirito di Aamore ci fai entrare con Te nel movimento di gratuita’ e di offerta che ci rende liberi e felici.
Marana tha’, vieni Signore Gesu’!».

UN PENSIERO PER RIFLETTERE
«Dio viene: e’ Natale! Dio viene a incarnarsi nella condizione umana tentata dalla mancanza di rispetto, dalla bruta! lita’ e dal potere totalitario degli uni contro gli altri, per renderla capace di costruire la pace e far apparire il Suo vero volto: quello della conciliazione e dell’amore».

«Signore Gesu’, Ti chiediamo di essere pronti, come Giuseppe, a dare il nostro assenso sincero e gioioso a cio’ che ci chiedi, anche attraverso le vie misteriose del Tuo amore. Ma, soprattutto, vogliamo che Tu sia sempre il nostro "Emanuele": il "Dio con noi", per saperTi custodire nel cuore, con lo stesso amore di Giuseppe, Tuo padre putativo, ed essere disponibili a servirTi in ogni nostro fratello, specie se povero e bisognoso, perche’ Tu sei con loro.
Marana tha’, vieni Signore Gesu’!

UN PENSIERO PER RIFLETTERE
«Il Natale non puo’ fermarsi a Betlemme per alcuni pochi.
La pace di Dio e’ in cammino.
La Sua luce brilla al di la’ di noi stessi e ci supera poco a poco, per portare Dio a tutti i nostri fratelli, per portare Pace a tutti gli uomini».

Tu sei la nostra stella

Le stelle che brillano
e le forze in movimento:
tutto sparisce e perde il suo splendore
davanti allo splendore della tua luce
e alla potenza della tua grandezza.

Tu solo sei visibile, tu manifesti
l’immagine del Padre onnipotente,
e così ci fai conoscere
la grandezza del Padre e del Figlio.

Come il Padre potente, nelle sfere celesti,
così tu, suo Figlio,
sei nel nostro universo
il primo, il corifeo,
e il Signore di ogni potenza;
tu sei la seconda grandezza
che proviene da quella del Padre,
fin dalle origini,
tu sei il fondamento di tutta la terra.
Tu sei il nostro modello,
il nostro ordinatore,
tu sei la nostra strada e la porta che guida alla luce.

Tu sei l’immagine della giustizia.
Tu sei sempre la nostra stella e la nostra luce.
Ti rendiamo grazie, lodi e benedizioni.
Davanti a te pieghiamo le ginocchia con fiducia.
Ti chiediamo tutto ciò che è retto.
Concedici di essere fermamente stabili nella fede;
di avere salute del corpo per poterti lodare.

Così ti canteremo senza posa
e in ogni circostanza;
e ti loderemo
perché da ogni parte tu sei celebrato,
tu l’immortale, l’instancabile, l’eterno.

«Oggi, o Signore, voglio cantare la Tua fedelta’, il Tuo amore invincibile, la Tua sconfinata tenerezza.
Tu sei il Dio vicino, le cui vie sono tutte verita’, Tu lo Sposo di Sion, Tu il Redentore di Israele!
Tu Ti sei chinato sulla nostra poverta’ e ci hai arricchito di Te; Ti sei curvato sul nostro peccato e ci hai guarito; hai allontanato la nostra vergogna e ci hai rivestito di Te! Tu ci hai aperto le porte del Regno, nel quale anche il pi piccolo e’ immensamente grande perche’ e’ un Tuo figlio, per il quale il Tuo stesso Figlio unigenito si e’ fatto uomo ed e’ morto in Croce.
Tu per noi hai squarciato i cieli, e nella pienezza dei tempi hai inviato Tuo Figlio, che si fatto nostro Compagno di viaggio, nostro Fratello e nostro Signore!
Marana tha’, vieni Signore Gesu’!».

IV DOMENICA D'AVVENTO

O Signore a cui nulla è impossibile,
fa’ che i nostri occhi si aprano
a riconoscere le meraviglie della tua grazia,
perchè come hai voluto incarnarti
nella Vergine Maria, affinchè l’umanità
fosse salva per la tua misericordia,
così i nostri cuori siano sempre
pronti alla voce delle tue ispirazioni.

Maria di Nazareth ci sostenga
nel cammino che conduce a te,
perchè anche in noi si compiano le tue opere
e diventiamo strumenti di salvezza.

Nicola Gori