Ricordando Giovanni Paolo II

Giovedì sera sono andato al centro Giovanile Giovanni Paolo II, situato presso la chiesa dei SS. Carlo ed Ambrogio al Corso, voluto dal Servizio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma e dalle ACLI, per assistere a un'intervista al Card. Camillo Ruini su Giovanni Paolo II. 
La sala era piena sia di giornalisti che di semplici ascoltatori, interessati all'appuntamento e intenzionati a passare una serata di riflessione e di ricordo della figura del grande Pontefice, che domani sarà beatificato. Il cardinale è arrivato in orario e, dopo alcune risposte ai numerosi giornalisti presenti, è iniziato il dibattito vero e proprio. 
Stimolato dalle interessanti domande rivoltegli dal Christian Carrara, Presidente delle ACLI, Il Cardinale ha rievocato molti momenti centrali della vita del Pontefice, parlando sia di aspetti ufficiali che di momenti della quotidianità. In particolare mi ha colpito l'importanza e la profondità della sua preghiera, portata avanti fino agli ultimi attimi della sua vita e la sua attenzione agli ultimi, in particolare ai malati, come testimoniato dalle sue visite in ospedale e dal volerli sempre vicino. 
Si è trattato di un momento molto bello arricchito dalla possibilità di rivedere alcune persone che non vedevo da tempo. 

BUONA PASQUA!

Lunedì Santo: orto degli ulivi 
Gesù non sei solo nell'orto
  degli ulivi della storia 
quanti calici ricolmi, 
stanno sudando sangue con te 
i martiri moderni, i senza voce, i migranti,
gli schiavi del potere, i poveri forzati,
i bimbi affamati e le donne umiliate. 

Martedì santo: il processo dei processi 
Il mondo è un grande scenario dove
si consumano i processi più assurdi. 
Molti puntano il dito per condannare, distruggere,
consumare, come il diavolo che divide. 
Cristo non ha mai condannato, ha sempre
recuperato chi era perduto, perché ci crede. 

Mercoledì santo: lavarsi le mani 
Troppi si lavano le mani per paura, per non sporcarsi,
per non compromettersi, perché è comodo. 
Le mani sembrano pulite, ma ti rimane il rimpianto di
non aver messo il tuo granello, il tuo mattone, 
il cuore rimane ingolfato, sporcato nei meandri
del tuo egoismo e ti rode il rimorso dentro. 

Giovedì santo: lavare i piedi 
Il tuo sacrificio, la tua Messa, la tua offerta
al Padre hai voluto arricchirla 
con un gesto inedito di servizio al fratello
e di carità profonda. Nessuno l'aveva fatto prima. 
È il tuo testamento: solo lavando i piedi ai fratelli
saremo autentici testimoni del tuo amore. 

Venerdì santo: Dio muore nasce l'uomo 
Dalla tua morte, è rinato l'uomo nuovo della
speranza e dello spirito, l'uomo della resurrezione. 

Sabato santo: il grande silenzio 
Abbiamo bisogno di fare silenzio, è urgente
trovare un po' di deserto nel nostro giorno, 
silenzio degli occhi, silenzio di parole,
sottrarsi dal frastuono per contemplare il mistero. 
Scopriremo il miracolo di un Dio che agisce
nel raccoglimento e fa risorgere dalle macerie.

Domenica di pasqua: il trionfo della vita 
Tutto tende a te, tutti guardano a te con speranza,
giorno senza tramonto, giorno della vita. 
Dalla prima pasqua parte un'onda positiva
che travolge e contagia di eternità l'esistenza. 

Sei il perno della storia, dell'avventura di un
Dio che si è giocato tutto credendo nell'uomo. 

P. Gianni Fanzolato

pasqua
BUONA PASQUA!!!!!

DOMENICA DELLE PALME

Agitiamo i rami spirituali dell’anima
 
Venite, e saliamo insieme sul monte degli Ulivi e andiamo incontro a Cristo che oggi ritorna da Betània e si avvicina spontaneamente alla venerabile e beata passione, per compiere il mistero della nostra salvezza…
Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione, e imitiamo coloro che gli andarono incontro. 
Non però per stendere davanti a lui, lungo il suo cammino, rami d'olivo o di palme, tappeti o altre cose del genere, ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi piedi le nostre persone.
 
Accogliamo così il Verbo di Dio che si avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere. 
Egli, che è la mansuetudine stessa, gode di venire a noi mansueto. 
Sale, per così dire, sopra il crepuscolo del nostro orgoglio, o meglio entra nell'ombra della nostra infinita bassezza, si fa nostro intimo, diventa uno di noi per sollevarci e ricondurci a sé.Egli salì «verso oriente sopra i cieli dei cieli» (Sal 67,34) cioè al culmine della gloria e del suo trionfo divino, come principio e anticipazione della nostra condizione futura. Tuttavia non abbandona il genere umano perché lo ama, perché vuole sublimare con sé la natura umana, innalzandola dalle bassezze della terra verso la gloria.
 
Stendiamo, dunque, umilmente innanzi a Cristo noi stessi, piuttosto che le tuniche o i rami inanimati e le verdi fronde che rallegrano gli occhi solo per poche ore e sono destinate a perdere, con la linfa  anche il loro verde. 
Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia o meglio di tutto lui stesso poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo (cfr. Gal 3,27) e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese.
 
Per il peccato eravamo prima rossi come scarlatto, poi in virtù del lavacro battesimale della salvezza, siamo arrivati al candore della lana per poter offrire al vincitore della morte non più semplici rami di palma, ma trofei di vittoria. 
Agitando i rami spirituali dell'anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele».
 
Andrea di Creta, Discorsi

Padre Nostro O.R.O…


Quando sei venuto giù
Questo mondo non capì ti coprirono di spine
In un lontano venerdì
Molti risero di te 
E di chi ti accompagnò
Ma il potere di ogni Re 
La tua parola cancellò
Tra l'amore e la pietà
Questa certa verità
È rimasta dentro l'anima con noi
Ora guardaci se puoi
E ricordati di noi
Dove sei stanotte tu
Se la gente adesso va
In un mare non più blu
Per elemosine in città
Dove sei adesso tu
Se nel buio di una via
C'è chi vende e c'è chi compra
Il niente che ti porta via
Devi dirci dove sei
Perché vivere vorrei
Quanto male si è fermato adesso qui
Dove sei finito?
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci come vivere
Dove sei stanotte che queste lunghe malattie
han lasciato cicatrici
grandi come quelle tue
dove sei ritorna qui
perché il debole non sia
una vittima lasciata sola
al freddo per la via
devi dirci dove sei
perché dirtelo vorrei
che la vita non è facile per noi
come siamo soli
Mentre qui combattono
Mentre tutti scappano
Mentre qui calpestano
La dignità degli uomini
Tu dicci cosa scegliere
Dove sei stanotte io ti cercherò
(dove sei)
dove sei se non ci sei io non ci sto
dove sei adesso tu
dove sei stanotte tu
dove sei che questa luce adesso
non ritorna più
devi dirci dove sei 
perché vivere vorrei
e la vita non è facile per noi
siamo tutti soli
mentre qui combattono
mentre tutti scappano
mentre qui calpestano
la dignità degli uomini
dove sei adesso tu
dove sei stanotte tu
dove sei che questa luce
deve accendere 
e non spegnere mai più
dove sei adesso tu
(dove sei)