GITA A FIRENZE

Dopo le feste ritorno a raccontare le mie gite partendo dalla visita fatta a Firenze all’inizio di dicembre. Lo scopo era duplice: andare a salutare l’urna di S. Teresina prima che tornasse a Lisieux sia per ringraziarla che per chiederle di continuare a intercedere per i miei amici e inoltre andare a trovare Luca che nn vedo dall’ottobre dell’anno scorso. Dopo un viaggio tranquillo sono arrivato alla stazione dove ho trovato Luca. Per prima cosa siamo andati a trovare S. Teresina che si trovava nella Chiesa di S. Maria Maddalena dei Pazzi a Borgo Pinti. poi da lì siamo andati a S.Maria del Fiore che ho girato dal sottosuolo dove si trovano i resti della Chiesa di Santa Reparata fino alla Cupola da cui si può godere un panorama splendido che ripaga della fatica per arrivare lassù. Poi siamo andati a mangiare e abbiamo fatto un altro giro visitando il Battistero con lo splendido soffitto a mosaico e camminando per il centro di Firenze siamo tornati alla stazione di Santa Maria Novella dove ho salutato Luca che prendeva l’autobus e ho aspettato il treno per tornare a Roma.. una gita bella e piacevole in una città incantevole ๐Ÿ™‚

l'urna di S. Teresina

la faccia del Duomo

io dalla cupola

la cupola del battistero splendida

un panorama dall'alto

io e luca!

EPIFANIA DEL SIGNORE

«Abbiamo visto.
Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo» (Mt 2,2).

«Una stella, un giorno, e’ sorta nella nostra vita.
Una stella che, forse,
altri non hanno potuto vedere.
Noi, pero’, l’abbiamo vista, sentita, riconosciuta.
Non possiamo piu’ far tacere questa voc! e forte che insiste:
va’ e cammina, annuncia colui c! he tu ad ori.
Abbiamo visto e sappiamo
che esiste una luce che spezza le tenebre,
che la pace e’ possibile per chi vuole accoglierla.
Abbiamo visto e crediamo
che risuona nel mondo il nome del Salvatore:
Gesu’, che ci manda a proclamare il Vangelo,
Gesu’, che fa di noi dei costruttori di pace.
Abbiamo visto e siamo sconvolti:
dove mi porti, Signore? Fino a che punto bisogna amare?
Abbiamo visto lo stella, per questo aiutaci, Signore:
la strada e’ rischiosa, la missione difficile.
Ma tu ci hai scelti per seguirti.
Fa’ di noi, oggi, i seminatori generosi della tua pace.
Assieme ai magi osiamo dire quello che sappiamo di te:
tu sei, Gesu’, il Salvatore del mondo.
Marana tha’, vieni Signore Gesu’!».

"Vieni a giocare con me – le propose il piccolo principe – sono così triste…"
"Non posso giocare con te – disse la volpe – non sono addomesticata"
[…]
disse il piccolo principe: "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire ‘addomesticare‘ ?"
"E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire ‘ creare dei legami‘ …"
"Creare dei legami?"
"Certo – disse la volpe – Tu fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io per te sarò unica al mondo"
[…]
"La mia vita è monotona […] Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. […] Per favore, addomesticami"
"Volentieri – rispose il piccolo principe – ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose"
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano- disse la volpe- gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti" rispose la volpe.
[…]
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti […] quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore"
[…]
"Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi […] E’ il tempo che tu hai perduto  per la tua rosa che fatto la tua rosa così importante. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei il responsabile della tua rosa…"
tratto da "Il Piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry pagg.91-98