Preghiera d’Avvento

in questo inizio di avvento voglio condividere con voi una preghiera di Thomas Merton in cui il celebre trappista rilegge il versetto di Isaia “cieli che stillano dall’alto”.

AVVENTO

Affascinate, cieli, con la vostra purezza queste notti d’inverno
e siate perfetti!
Volate più vive nel buio di fuoco, silenziose meteore,
e sparite.
Tu, luna, sii lenta a tramontare,
questa è la tua pienezza!

Le quattro bianche strade se ne vanno in silenzio
verso i quattro lati dell’universo stellato.
Il tempo cade, come manna, agli angoli della terra invernale.

Noi siamo diventati più umili delle rocce,
più attenti delle pazienti colline.

Affascinate con la vostra purezza queste notti di Avvento,
o sante sfere,
mentre le menti, docili come bestie,
stanno vicine, al riparo, nel dolce fieno,
e gli intelletti sono più tranquilli delle greggi che
pascolano alla luce delle stelle.

Oh, versate, cieli il vostro buio e la vostra luce sulle nostre
solenni vallate:
e tu, viaggia come la Vergine gentile
verso il maestoso tramonto dei pianeti,
o bianca luna piena, silente come Betlemme!

Thomas Merton

cielo stellato

Avvento

Avvento: tempo per desiderare e attendere quel Dio che viene con una metafora spiazzante, come un ladro. Che viene nel tempo delle stelle, in silenzio, senza rumore e clamore, senza apparenza, che non ruba niente e dona tutto. Si accorgono di lui i desideranti, quelli che vegliano in punta di cuore, al lume delle stelle, quelli dagli occhi profondi e trasparenti che sanno vedere quanto dolore e quanto amore, quanto Dio c’è, incamminato nel mondo. Anche Dio, fra le stelle, come un desiderante, accende la sua lucerna e attende che io mi incammini verso casa.

(Ermes Ronchi)

mano che accende la prima candela d'avvento

18 anni… sempre coi miei amici

Sono passati una decina di giorni dall’anniversario, ma ci tenevo a ricordare quando il 10 novembre del 2002 ho iniziato a scrivere sul mio bloghettino che, nonostante lunghi periodi di silenzio e un cambio di piattaforma è ancora qui, per essere letto dai miei amici, a cui dedico questa bellissima preghiera sull’amicizia:

Grazie, Signore, per gli amici che ci hai dato.
Per gli amici che ci fanno sentire amati
senza un perché.
Che hanno quella dote speciale
di farci sorridere.
Che, pur chiedendoci poco,
sanno tutto di noi.
Che sanno il segreto
delle piccole cose che ci fanno felici.
Grazie, Signore, per coloro
che sentiamo profondamente
al nostro fianco, ovunque noi ci troviamo:
fidi, benevoli, esigenti, complici di memorie
e di progetti, che condividono
con noi inquietudini, afflizioni,
lutti e anche confidenze gioiose,
anche speranze indimenticabili.
Grazie, Signore, per quelle e quelli
senza i quali camminare nella vita
non sarebbe la stessa cosa.


Che ci sopportano quando il mondo
pare un posto incerto.
Che ci spronano al coraggio
con la loro sola presenza.
Che ci sorprendono di proposito,
perché trovano sbagliata troppa routine.
Che ci fanno vedere l’altro lato delle cose,
un lato – diciamolo! – fantastico.
Che possono rimanere in silenzio al nostro fianco
e questo non ci disturba, diventa anzi
una forma straordinaria di comunione.
Grazie, Signore, per gli amici incondizionati.
Quando non sono d’accordo con noi
ma restano con noi.


Che attendono per tutto il tempo
che sarà necessario.
Che perdonano ancor prima delle scuse.
Sono i fratelli e le sorelle che ci scegliamo.
Coloro che metti al nostro fianco
perché ci rendano l’aerea luce della gioia.
Che fanno arrivare fino a noi, Signore,
l’imprevedibilità del tuo cuore.

(card. José Tolentino Mendonça)