Credo in te, Spirito Santo



Credo in te, o Spirito Santo,
soffio della risurrezione;
tu raduni la Chiesa
come segno dei mondo nuovo;
tu rinnovi nella libertà
la nostra vita indurita, sbaragliata, fiaccata,
e susciti testimoni coraggiosi del Vangelo.

Credo in te, o Spirito Santo,
sorgente di vita;
tu ci dai la capacità di credere in Gesù,
morte e risurrezione
della nostra vita,
e di innalzarti questo
canto di ringraziamento.

E' BUIO DENTRO DI ME

E’ buio dentro di me
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E’ buio dentro di me,
ma presso di te c’è luce.

Sono solo,
ma tu non mi abbandoni.

Sono impaurito,
ma presso di te c’è aiuto.

Sono inquieto,
ma presso di te c’è pace.

In me c’è amarezza,
ma presso di te c’è pazienza.

Io non comprendo le tue vie,
ma tu conosci la mia via.

(Dietrich Bonhoeffer, Natale 1943)

Il sole che splende

 


La vera felicità

consiste confidare i nostri problemi

al nostro caro Gesù e

ogni volta che mi metto

davanti alla Sua dolce presenza:

questa è la vera gioia.

 Io guardo Lui e Lui guarda me.

Davanti a Gesù è la vera felicità.
Gesù è il Sole che splende nella nostra vita:

la nostra vera gioia e

ci riempie il cuore di tanta felicità.
La nostra amicizia è bella

perchè siamo uniti con Gesù e la Madonna.

Solo così l’amicizia è come un fiore

che si apre e guarda verso il Cielo.

ACQUA VIVA

 

Dopo tanta strada percorsa

in terra arida,

la sete.

Mille e più bevande

ti hanno offerto

colorate, attraenti, gasate,

alla moda, con mille gusti;

e molte ne hai assaporato.

Ma bere non è dissetarsi!

Una sorgente di acqua

fresca, pura, viva,

scorre alla tua destra.

Zampilla, canta, dà forza,

Cresce, purifica, appaga.

Ora puoi bere,

dissetarti,

vivere.

Mi chino e bevo.

Gesù stando in piedi esclamò:

 «Se qualcuno ha sete,venga a me e beva” 

 (Giov7.37)

 

10 modi per rovinare

un  figlio

Fin dall’infanzia date al bambino tutto quello che vuole: così crescerà convinto che il mondo ha l’obbligo di mantenerlo.

Se impara una parolaccia, ridetene. Crederà di essere divertente.

Non accompagnatelo in chiesa la domenica; non dategli nessuna istruzione religiosa. Aspettate che abbia trent’anni e decida da sé.

Mettete in ordine tutto quello che lui lascia fuori posto. Fate voi quello che dovrebbe fare lui.

Litigate spesso in sua presenza. Così non si stupirà se ad un certo punto vedrà disgregarsi la famiglia.

Dategli tutto il denaro che chiede e se lo spenda pure come vuole.

Soddisfate ogni suo desiderio: negargli qualcosa scatenerà in lui pericolosi impulsi.

Prendete le sue difese verso i vicini di casa e gli insegnanti. Sono tutti prevenuti verso vostro figlio. Gli fanno continue ingiustizie.

Quando si mette in un guaio serio, scusatevi pure con voi stessi.

Dopo di ciò, preparatevi a una vita di amarezza: l’avete voluta e non vi mancherà.

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IL VALORE DEL SILENZIO

Il silenzio è mitezza
quando non rispondi alle offese
quando non reclami i tuoi diritti,
quando lasci a Dio la difesa del tuo onore.

Il silenzio è misericordia
quando non riveli le colpe dei fratelli,
quando perdoni senza indagare il passato,
quando non condanni, ma intercedi nell’intimo.

Il silenzio è pazienza
quando soffri senza lamentarti,
quando non cerchi consolazione tra gli uomini
quando non intervieni
ma attendi che il seme germogli lentamente.

Il silenzio è umiltà
quando taci per lasciare emergere i fratelli,
quando celi nel riserbo i doni di Dio,
quando lasci che il tuo agire venga interpretato male,
quando lasci ad altri la gloria dell’impresa.

Il silenzio è fede
quando taci perché è Lui che agisce,
quando rinunci alle voci del mondo,
per stare alla sua presenza,
quando non cerchi comprensione
perché ti basta sapere di essere amato da Lui.

Il silenzio è adorazione
quando abbracci la Croce
senza chiedere perché
nell’intima certezza
che questa è l’unica via giusta.

(Liberamente tratto dagli scritti di San Giovanni della Croce)

Gli uomini senza scarpe
 

           

            Si racconta di un uomo che arrivò in una città una fredda mattina d’inverno. Come entrò nell’albergo, notò che ognuno là dentro girava scalzo, incluso il personale e i clienti. Sedutosi al tavolo per la colazione, incuriosito chiese al cameriere: "Perché non avete le scarpe? Non le conoscete?"  "Ovvio che conosciamo le scarpe!" replicò il cameriere un po’ offeso. "E allora perché non le calzate?" chiese il visitatore. "Ah, questa è una buona domanda – rispose il cameriere – Già! Perché non abbiamo le scarpe?"

            Dopo colazione il visitatore volle fare un giro per la città, ammantata di neve. Anche per le strade la gente girava scalza. Stupito, chiese a un passante: "Perché non avete le scarpe? Non sapete che vi proteggono i piedi e rendono la vostra vita più confortevole?"  Il passante rispose: "Credetemi, signore, noi sappiamo tutto sulle scarpe. Vede quell’edificio? Quella è una fabbrica di scarpe. Siamo così fieri di quella fabbrica che ci riuniamo là dentro una volta alla settimana e l’amministratore ci spiega quanto siano meravigliose e utili le scarpe". "E allora perché non le avete addosso?" insistette il visitatore. "Ah, questa è davvero una domanda interessante – rispose il passante – Già! Perché non abbiamo le scarpe?"

            Quando si tratta di preghiera, molti cristiani sono come le persone di quella strana città. Sanno tutto sulla preghiera. Credono che essa sia utile. Sanno quante benedizioni e pace sgorghino dalla preghiera. Spesso in chiesa ascoltano anche prediche sull’importanza della preghiera. Ma se si chiede loro: "Perché non preghi di più?" o "Perché non preghi assieme a tuo marito, a tua moglie, ai tuoi figli?" questi cristiani ti rispondono: "Già! è una bella domanda. Perché non lo faccio?"

            La preghiera non è un dovere, è un privilegio. Sai bene quanto sia difficile avere un appuntamento con il sindaco della tua città, col presidente della giunta regionale, con un parlamentare, col presidente della Repubblica. Ed è meraviglioso sapere che invece puoi parlare a Chi è davvero Onnipotente, al tuo Creatore che è innamorato di te, al tuo Dio e Signore – in ogni momento, giorno e notte, 24 ore al giorno – senza bisogno di appuntamento!

            Ci esorta san Paolo a vivere: «… avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. […] Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i cristiani» (Efesini 6,15.18).

            Se persone pregano, Dio lavora nelle loro vite e, attraverso di loro, nelle vite delle altre persone.

SE
 
Se non puoi essere un pino sul monte,
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore, piccola saggina
sulla sponda del ruscello.

Se non puoi essere un albero,sii un cespuglio.
Se non puoi essere un’autostrada,sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole,sii una stella.
Sii sempre il meglio di ciò che sei.

Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere;
poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita.