Il Padre nostro della Pace!
Padre che consideri tutte le persone uguali.
Nostro, di ognuno, di tutti quei milioni di persone che abitano la terra, senza differenza di età, colore o luogo di nascita.
Che sei nei cieli e sulla terra e in ciascuna persona, negli umili e in coloro che soffrono.
Sia santificato il tuo nome nei cuori pacifici di uomini e donne, bambini e anziani, qui e altrove.
Venga il tuo regno, il tuo regno di pace, di amore, di giustizia, di verità, di libertà.
Sia fatta la tua volontà sempre e tra tutte le nazioni e tutti i popoli.
Come in cielo così in terra: che tutti i tuoi piani di pace non siano distrutti dai violenti e dai tiranni.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano: che sia impastato di pace e di amore, e allontana da noi il pane della discordia e dell’odio che genera gelosia e divisione.
Rimetti a noi i nostri debiti, non come perdoniamo noi, ma come perdoni tu, senza risentimento, senza rancore nascosto.
Non ci indurre nella tentazione di guardare gli altri con sospetto, di dimenticare i nostri fratelli e le nostre sorelle nel bisogno, di accumulare per noi stessi ciò che potrebbe essere necessario per gli altri, di vivere bene a spese altrui.
Liberaci dal male che ci minaccia, dall’egoismo dei potenti, dalla morte causata dalla guerra e dalle armi; perché siamo in tanti, Padre, a desiderare di vivere in pace e di costruire la pace per tutti.
AMEN

ESERCIZI A LIGNANO

Continuando nel recupero degli eventi che mi hanno riguardato nel mese scorso ho vissuto alcuni particolarmente intensi tra il 27 aprile e il 1 maggio quando mi sono recato a Lignano Sabbiadoro per gli esercizi del M.E.C. (Movimento Ecclesiale Carmelitano). Ero stato invitato là per vivere alcuni giorni per rilassarmi dopo le fatiche della tesi e sono stati per me giorni molto belli e intensi dal punto di vista spirituale, soprattutto grazie alle meditazioni di P. Antonio M. Sicari, che mi hanno molto colpito e fatto riflettere sia nell’ambito della mia vita spirituale che nei miei atteggiamenti quotidiani. Lo slogan degli Esercizi era "DONO E’ LAVORO" e da questo sono partite le riflessioni di P. Antonio, sul fatto che ad ogni dono che noi riceviamo corrisponde un lavoro e dobbiamo lavorare su molti fronti. Mi ha molto colpito il discorso su come tutti abbiamo una vocazione comune che siamo chiamati ad esplicare nei nostri stati di vita : quella di amare Dio e il prossimo, e che siamo chiamati a cercare ciò nella nostra vita. Inoltre mi è rimasto molto il fatto di cercare sempre  di vedere Dio presente negli altri che mi trovo ad incontrare nellla m ia vita quotidiana e in base a questo di saperci rapportare con loro.  Un altro elemento bellissimo è stato il clima vissuto di gioia e di conoscenza reciproca che mi hanno permesso di sentirmi accolto, sebbene conoscessi poche persone, con le quali sono stato contentissimo di potermi rivedere e parlare.
Adesso a voi le foto…

Il palco

Io sotto allo slogan degli esercizi

in riva al mare

UNA MATTINATA INDIMENTICABILE

IL 26 Aprile ho passato una mattinata splendida, nonstante il tempo pessimo. Già il giorno prima era stata una bellissima giornata, passata con il mio amico e co-blogger abramo, in giro per Roma anche se una Roma un pò vuota visto il 25 aprile. La mattinata si è aperta con una sveglia sotto un cielo uggioso che lasciava presagire pioggia, come si sarebbe verificato appena arrivati a San Pietro. Dopo un pò di attesa siamo arrivati ai posti a noi assegnati per l’udienza e li abbiamo atteso l’arrivo del Papa. Dopo una bella catechesi incentrata sul valore della tradizione nell’ambito della fede cristiana, ho potuto rendere omaggio ed è stato un momento per me molto emozionante. A ricordo metto la foto ๐Ÿ™‚

LE ANIME DEL PURGATORIO

A Padre Pio non si rivolgevano solo i vivi. Anche le anime del Purgatorio. Era ancora un giovane frate quando vide aggirarsi nella foresteria un misterioso vecchietto. Era tardi, gli chiese chi l’avesse fatto entrare. Quello rispose che aveva bisogno delle sue preghiere per uscire dal Purgatorio, luogo nel quale si trovava dal 1884. Disse anche di essere morto lì, nell’incendio che aveva devastato il convento in quell’anno. E’ sparì. Il frate domandò al portinaio, ma quello non aveva visto nessuno. Si fecero ricerche presso archivi del Comune e si scoprì che davvero un vecchio era morto carbonizzato nell’incendio del 1884. Padre Pio cominciò a pregare come richiesto e da quel momento cessarono i rumori di catene e le apparizioni di cani mastini neri che avevano terrorizzato molti in convento fino a quel giorno. Un’altra volta vide un fraticello che lustrava come un matto gli arredi nel coro. Non lo aveva mai visto prima, e dire che conosceva tutti là dentro. Gli chiese chi fosse e il giovane rispose di essere un novizio morto molti anni prima, ancora giovane. Scontava in Purgatorio le negligenze del suo noviziato e si raccomandava alle preghiere di Padre Pio. Anche quest’anima fu liberata. Il Sanguinetti una volta lo trovò che stava pregando per suo nonno. <<Ma come, Padre, se mi ha detto tempo fa che era già in Paradiso!>>. Quello rispose che erano state proprio le sue preghiere ad aiutarlo ad andarci. Ma non solo quelle già dette; anche quelle ancora da dire. Padre Pio non aveva studiato molto, ma aveva della teologia quella conoscenza <<autentica>> che hanno i mistici. In effetti passato e futuro sono nozioni che vanno bene per noi che siamo nel tempo. Nell’eternità è un’altra cosa. Anche per questo il frate partecipava volontariamente alle sofferenze di Cristo: facendolo nel presente era come se fosse stato al Suo fianco nel passato. 

“Anche tu in Cristo dai vita alla speranza”: è lo slogan di questa giornata che avete letto entrando in chiesa sul manifesto.

In questa settimana è risuonata in me più volte questa parola: speranza! Accendere speranza, essere uomini e donne di speranza, anche tu in Cristo dai vita alla speranza! Come posso io cristiano dare vita alla speranza? Come posso io prete dare vita alla speranza?

Forse è proprio il verbo che Gesù usa e che ci ha aiutato nella nostra riflessione a rispondere a questa domanda: offro la mia vita! Ognuno di noi è chiamato ad offrire la sua vita, a spenderla per gli altri: e la vita offerta accenderà la speranza, darà vita alla speranza!

Mentre pensavo e scrivevo queste cose mi sono imbattuto in alcune righe scritte da Mons. Tonino Bello: vorrei consegnarvele come augurio per il compimento della vostra vocazione.

Il difficile non è creare primavera. Ma è mantenerla viva, questa incredibile stagione dello spirito.

Perchè non si riduca a memoria. Perchè non rimanga solo nel ricordo. Perchè, dopo aver fatto divampare per troppo rapido tempo incendi sovrumani, non resti a vegliare su ceneri intrise di nostalgie.

Svegliatevi, ministri del fuoco. La terra, per non rabbrividire, ha bisogno di vestali della speranza che ne sorveglino la fiamma. Non vedete? Nella vita dei poveri c’è ancora tanta riserva di Vangelo, che l’inverno della disperazione, nelle pieghe della storia o nelle lande della geografia, non riuscirà a prevaricare.

Coraggio, profeti della primavera. Anche se starete sui ghiacci del polo, non vi mancheranno sarmenti

per impedire al fuoco che si spenga.

“Anche tu in Cristo dai vita alla speranza” sui passi dove Dio ti condurrà nei prossimi giorni!

PREGHIERA D’AMORE  

Mio Dio che dimori da sempre in me, fa del mio cuore un tabernacolo,caccia tutti gli intrusi che lo pretendono, perché è tuo, e solo a te appartiene. Durante le notti calde d’estate rendimi fresco; durante le notti fredde d’inverno infondimi calore;  

durante le avversità della vita sorreggimi; durante i miei lieti eventi allietati;  durante i momenti dubbiosi consigliami;  durante i momenti di dolore confortami.  Mio Dio, mio tutto, come i piccoli granelli di sabbia  che formano la terra, fa che il mio piccolo cuore imbevuto del  tuo Santo Spirito possa essere da tramite a tutti i cuori ibernati degli uomini che vivono nella  cecità interiore, aiutami a rendere loro la vista, quella vista che i soli  seguaci della croce possono avere in dono, e consegnatemi, mio Dio, una giusta croce  ad ugual  peso e che potrò portare con gioia lungo questo cammino di fede. 

 

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CARTOON DAY

Ciao a tutti, tranquillizzo i miei 25 lettori riguardo alla mia esistenza e, nel ringraziare Benedetta per i bellissimi post con cui ha sopperito alla mia assenza riprendo le fila del discorso che si era interrotto il 20 aprile con la mia tesi.. il 22 aprile si è tenuto presso l’oratorio dove svolgo servizio il Cartoon Day, una giornata interamente dedicata ai cartoni animati e al cinema d’animazione. La mattina ha visto il numeroso pubblico aggirarsi nei vari stand dove vi erano espositori giunti da tutto il Lazio per presentare oggetti e articoli riguardanti il mondo dei fumetti e dei cartoni animati. Numerosi gli appassionati che erano vestiti secondo i loro personaggi preferiti. nel pomeriggio il momento forte, oltre a numerose visioni in anteprima, è stato il talk-show in cui disegnatori, animatori, doppiatori e realizzatori di colonne sonore hanno fatto vedere come nasce un cartone animato. Alla sera, a terminare degnamente il tutto è stato un bellissimo concerto dei Raggi Fotonici, uno dei più affermati autori e cantanti di sigle di cartoni animati, in cui oltre a presentare le loro ultime creazioni hanno cantato alcuni dei classici dei cartoni animati.

alcuni partecipanti

io e alcuni del gruppo dei Raggi Fotonici

Ricomincia Sempre
 
                           
Non ti arrendere mai,
 
neanche quando la fatica si fa sentire,
 
neanche quando il tuo piede inciampa,
 
neanche quando i tuoi occhi bruciano,
 
neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,
 
neanche quando la delusione ti avvilisce,
 
neanche quando l’errore ti scoraggia,
 
neanche quando il tradimento ti ferisce,
 
neanche quando il successo ti abbandona,
 
neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta,
 
neanche quando l’incomprensione ti circonda,
 
neanche quando la noia ti atterra,
 
neanche quando tutto ha l’aria del niente,
 
neanche quando il peso del peccato ti schiaccia…
 
Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… E RICOMINCIA!
Scegliamo DIO per cambiare la Nostra Vita...