Volevo  chiudere questo giorno ricordando il  santo che oggi abbiamo  festeggiato come Chiesa… San Giovanni Bosco… un santo che è riuscito a vivere la sua missione di educatore dei giovani fino in fondo e ci ha testimoniato come deve essere la passione educativa verso i giovani.

Sul sito di Tequila c’è la notizia della sconfitta della Nestlè nella vicenda del risarcimento all’Etiopia grazie all’intervento dell’opinione pubblica… una bellissima notizia

A voi un piccolo florilegio tratto da P. Coelho

 “Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita.
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te…
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire ad un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante  volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a  sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri.
Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità? Ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l’importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.
L’amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the.
Il miglior futuro? Basato sul passato dimenticato; non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano”.

Piove.. o meglio grandina… in conclusione il tempo non è da spingermi a uscire ma piuttosto a farmi una bella tazzona.. di tè… che offro anche  a voi!!

unendomi ad altri blogger scrivo la mia Monday Mission…


1 – Ti piace la poesia? hai un poema preferito? ce lo vuoi declamare?
Ammetto che preferisco la narrativa ma se ce un poeta che adoro è Gibran e non c’è una poesia che preferisco in generale….



2 – Cosa ci vuole per (ehm…ora come lo traduco “rock your world”??) dare un senso speciale alla tua vita d’ogni giorno (lo vedi che l’ingRese è più conciso?)?


già il fatto di alzarmi ogni giorno è una cosa speciale….

3 – Hai mai fatto qualcosa che ti ha mandato quasi in bancarotta? O le azioni di qualcun altro hanno mai avuto un effetto finanziario negativo su di te? Che cosa è successo?
Ogni tanto mi do a spese forti per i libri ma mai in vera bancarotta… sono molto oculato.>

4 – Facciamo un viaggio nel passato. C’è una canzone che ogni volta che la ascolti ti fa venire in mente una persona? Qual è la canzone? Chi è la persona? Per quale motivo canzone e persona sono correlate?

Aiuto… a me piacciono molte canzoni ma quest’associazione è rara… forse gli “aironi Neri ” dei Nomadi che mi fa venire in mente il primo cantante dei Nomadi perchè è stata la prima canzone di questo gruppo che ho ascoltato..

5 – Non mi è mai importato del “football” [NdT: qui Promo sta parlando del “football” americano, altrimenti, se avesse inteso “calcio”, avrebbe scritto “soccer”…], non l’abbiamo mai guardato in casa quando ero piccolo, così non ho mai sviluppato il “gusto” per il football. Ma mi sono sempre sentito come se in realtà sarebbe dovuto essere un mio “dovere” appassionarmici, e che in realtà mi mancasse qualcosa perché non ho la fisima per il SuperBowl (tranne che per gli spot…). Ti è mai successo di avere la sensazione che ti mancasse qualcosa perché non ti appassioni a qualcosa per cui si appassionano tutti?

A me piace lo sport, ma non riesco a sopportare quelli che parlano sette giorni su sette… su una partita ci fanno le storie per giorni… e questo è diverso dalla mentalità di molti sportivi…

6 – Ci sono delle espressioni che mi danno ai nervi, tipo “take it to the next level” (che è stata usata quando mi hanno comunicato che la Fox mi licenziava perché avevano trovato un altro che poteva fare esattamente quello che volevano loro…) e “you just don’t get it” (molto popolare nelle discussioni di coppia). Quali modi di dire ti fanno venire l’orticaria?

“perchè sì/no” datemi un motivo…
“dovevi dire così….” mi da fastidio che gli altri mi vogliano mettere le parole in bocca…

7 – Credi alla vita dopo la morte? Cosa credi che succeda quando il nostro tempo sulla terra è finito?

Molto tosta come domanda… penso che dopo la morte ritorneremo alla casa del Padre e li godremo della Gioia eterna assieme a tutte le persone che abbiamo amato in questa terra…

ho visto il film su Papa Giovanni… un pò troppo sentimentale e adesso capisco perchè hanno pianto alla prima … però un pò troppo romanzato per i miei gusti!!

Oggi ho chattato con alcuni amici della chat di Giovani.org e stavamo parlando della santità.. o meglio di cosa significa essere santi oggi…per me la santità consiste nel saper vivere in pienezza il Vangelo  e comprendere il disegno che il Signore ha su di noi… non è facile ma nemmeno impossibile.

27 Gennaio – Giornata della Memoria

Il 27 gennaio, data dell’abbattimento nel 1945 dei cancelli di Auschwitz, è la Giornata della Memoria, istituita tre anni fa al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

Voglio ricordare questa giornata con la poesia che è all’inizio del capolavoro di Primo Levi ” Se questo è un uomo”

“Se questo è un uomo”.

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per un pezzo di pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.