Terra Santa quindicesimo giorno

Il secondo giorno di sosta in Galilea ci ha visto andare sul Monte Tabor, luogo della trasfigurazione di Cristo dove abbiamo celebrato la messa nel bellissimo santuario moderno con gli splendidi mosaici e abbiamo visto i resti delle chiese precedenti che testimoniano la presenza di un monastero benedettino e le diverse fasi di distruzione. Dopo un pò di attesa siamo scesi e poi ci siamo diretti a Nazareth per il pranzo. Dopo siamo partiti alla volta di Sefforis dove mi sono trovato sul campo ad essere guida cavandomela discretamente considerando che mi trovavo davanti a un sito bellissimo ma sconosciuto a me, quale Sefforis città fondata nel secondo secolo A.C. e capitale della Galilea per un certo periodo. La città è nota soprattutto per la serie di splendidi mosaici che decoravano le case tra cui celeberrimi sono quello della casa del Nilo con la raffigurazione del nilometro attorniato ad animali e scene di vita fluviali e quello del corteo dionisiaco con la cosiddetta Monna Lisa della Galilea, un ritratto di bellezza splendida e di grande maestria.
Poi siamo tornati a Nazareth e la sera siamo andati in giro per la città.

Terra Santa: quattordicesimo giorno

Dopo la colazione abbiamo salutato la casa delle suore vincenziane che ci ha ospitato per due settimane e, accompagnati da P. Alliata, siamo partiti alla volta di Cesarea Marittima. Dopo un viaggio interessante, grazie soprattutto alle spiegazioni di P. Eugenio siamo arrivati nella splendida città fondata da Erode il Grande e divenuta poi sede del governatore romano, legata al soggiorno di S. Paolo prima di partire per roma. La città rimase sede del potere bizantino e importante sede vescovile fino alla presa da parte degli Arabi nel 640. La città fu ripresa per brevi periodi dai Bizantini e poi dai crociati che costruirono le mura ancora visibili. La riconquista dei musulmani segnò la fine definitiva della città. I monumenti sono moltissimi e i più importanti sono quelli romani, come il teatro, l’anfiteatro, i resti del palazzo di Erode e i resti del molo. Dei periodi successivi abbiamo resti dei palazzi e dei magazzini di età bizantina, della chiesa bizantina posta sopro il tempio dedicato ad Augusto e della chiesa crociata. Dopo il pranzo nelle vicinanze ci siamo spostati verso nord andando a Megiddo, città importantissima nella storia dell’Antico Israele, teatro di battaglie monumentali, e luogo di grandi costruzioni come il palazzo attribuito a Salomone e le cosiddette stalle (probabilmente magazzini). Inoltre grande importanza ha il sistema d’acqua con un tunel lungo 70 metri.
Dopo le visite siamo arrivati a Nazareth dove siamo andati a messa nella chiesa di S. Giuseppe e poi siamo andati a sistemarci in albergo.

GRAZIE!

Un grazie di cuore a tutti coloro che in varie forme mi hanno fatto gli auguri di Buon Onomastico o comunque mi hanno pensato in quel giorno!

Terra Santa tredicesimo giorno

Seconda domenica in Terra Santa iniziata con il trasferimento alla Basilica dell’Agonia, realizzata negli anni venti del secolo scorso sul luogo dove la tradizione poneva l’episodio della sofferenza di Gesù nel Getsemani e dove gli scavi hanno rinvenuto i resti di due chiese, una del IV e una dell’XI secolo, una posta sotto l’attuale con resti del pavimento originale e l’altra posta fuori. Vicino è anche il giardino con gli ulivi secolari. Noi abbiamo vissuto la Messa attorno alla pietra dell’Agonia e poi siamo andati a visitare il romitaggio che permette di trascorrere un periodo di preghiera e meditazione in questo splendido luogo. Dopo il pranzo sono andato al museo Rockfeller posto in città dove è conservato del materiale archeologico di valore, penalizzato da un’esposizione che richiama a criteri ottocenteschi. Dopo sono andato al Santo Sepolcro per partecipare alla via crucis in Basilica e poi con Eduardo Arborio Mella, monaco della comunità di Bose, abbiamo visitato i luoghi delle diverse comunità cristiane a Gerusalemme e poi siamo tornati a casa per la cena e per una successiva discussione sulle diverse confessioni cristiane oggi.

Terra Santa dodicesimo giorno

Secondo giorno d’uscita e di deserto: dopo il Negev siamo andati verso il Mar Morto, avendo come destinazione Qumran. Prima ci siamo fermati vicino il nostro alloggio per visitare la chiesa moderna di Bethfage che presenta all’interno un affresco medievale con l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Dopo abbiamo visto una tomba del I-II secolo d. C. e siamo partiti per Qumran dove abbiamo potuto vedere le grotte dove sono stati scoperti i rotoli celeberrimi e gli ambienti dove viveva la comunità su cui molto si è discusso. Dopo siamo andati a pranzo e successivamente abbiamo fatto una sosta a un sito archeologico dove erano poste alcune fabbriche di profumi, merce rinomata nell’antichità. Poi siamo andati a provare la particolarità del bagno nel Mar Morto dove la salinità altissima ti fa galleggiare anche se non sai nuotare e il potere dei suoi fanghi. Di ritorno da Qumran ci siamo fermati a Betania, nella parte palestinese, per andare a vedere la chiesa cristiana legata al ricordo di Lazzaro, Marta e Maria, moderna ma con resti di mosaici bizantini. Dopo sono andato a vedere quella che la tradizione identifica con la tomba di Lazzaro, venerata soprattutto dagli ortodossi. Successivamente siamo tornati a casa e dopo la cena, in quattro abbiamo deciso di andare al Santo Sepolcro con la speranza di farci chiudere dentro… ci siamo riusciti ed è stata una bellissima esperienza che mi è molto piaciuta per riflettere e pregare. Alla riapertura abbiamo assistito a una serie di liturgie bellissime e dopo siamo tornati a casa.

Terra Santa: undicesimo giorno

Dopo i giorni di studio a Gerusalemme abbiamo continuato con una escursione che ci ha portati a vedere il deserto del Negev recandoci in due posti legati alla storia dell’antico Israele come Tel-Arad e Tel-Ber Sheeva (il termine tel indica la collina sede dell’insediamento umano). Tel Arad risale all’età del bronzo, con una vita successiva, e si compone di due parti, la città bassa e la cittadella. La città bassa presenta le mura cittadine, in parte conservate e in parte ricostruite (indicando la parte ricostruita), alcune case e dei templi dedicati ai culti cananiti. Attraverso una strada si arriva alla città alta che presenta tra le strutture scavate la particolarità di un santuario al Dio d’ISraele con il Santo dei Santi e l’altare dei sacrifici. Dopo siamo andati nell’attuale Ber Sheeva per il pranzo e dopo siamo saliti sul tel , connesso ad avvenimenti della storia biblica dei Patriarchi e uno dei confini d’Israele , distrutto nell’ottavo secolo. La città presenta ancora oggi una serie di abitazioni, magazzini e il sistema monumentale dell’acqua con un pozzo monumentale. Dopo siamo tornati indietro attraverso il deserto e siamo arrivati a casa, dove, dopo cena abbiamo passato un momento di gioia giocando a pallone :).