14 anni !

Sembra ieri quando,per curiosità,ho aperto questo spazio per raccontare un po’ di me e condividere con tutti quello che mi emoziona e mi fa gioire. Quindi vorrei ringraziare tutti coloro che questi 14 anni mi hanno letto commentato che hanno collaborato con me questo blog e dare appuntamento per il quindicesimo compleanno!

Canto di misericordia

Misericordia 

Signore
dal profondo 
della mia mente,
del mio cuore, 
della mia anima.
Misericordia
quando il mio ego
oscura la tua Presenza 
in me.
Misericordia
quando il ritmo del mio respiro 
non diventa preghiera incessante. 
Misericordia
quando nell’altro 
non riconosco mio fratello.
Misericordia 
quando la mia debolezza
mi chiude.
Misericordia 
quando la debolezza dell’altro
in me 
diventa giudizio. 
Misericordia
quando non ti dico
“eccomi, manda me”.
Misericordia
quando vivo
senza ricordare
che sono tua dimora
che tu sei sempre con me
che sono fratello di tutti.
Misericordia
quando non capisco
la ricchezza 
della Tua misericordia.(E.Olivero)

Io credo

Io credo nel Dio che Gesù è venuto a raccontare e a rivelare. 

Credo che Dio è, è amore, è presente.

Credo che Dio ha creato l’Universo e lo sostiene, ha creato l’umano libero perché possa scegliere di cercarlo e di collaborare all’opera della salvezza.

Credo che Dio sia Trinità, cioè comunione e relazione, e che il suo volto sia misericordia.

Credo che Gesù sia totalmente uomo, eccetto il peccato che è la non umanità, e totalmente Dio, ponte, pontefice fra noi e Dio.

Credo che Gesù abbia voluto attorno a sé una comunità di discepoli che proclamassero il suo vangelo e vivessero le beatitudini, anticipando e manifestando il Regno, icona dell’umanità possibile e redenta.

Credo che lo Spirito Santo accompagni la Chiesa, la sostenga, la converta, la corregga,la rianimi, la faccia brillare nel volto di tanti santi, ufficiali o meno, con cui ci accompagna.

Credo che ogni uomo sia capace di Dio, chiamato a far parte del suo grande progetto. 

Credo che la luce si veda solo nella tenebra e che la tenebra esiste ed agisce ma che non può sconfiggere coloro che hanno alla porta del proprio cuore l’uomo forte che è Cristo.

Credo che lo Spirito agisca quando la Chiesa prega, ama, annuncia. Credo che questa Chiesa è colma di doni gli uni per gli altri, i ministeri, utili alla reciproca gioia. Uno di questi ministeri, quello petrino, è affidato per la custodia viva e radiosa del deposito della fede.

Credo che Cristo tornerà nella pienezza del tempo.

E di questa fede mi nutro con la preghiera, la Parola, i sacramenti, la vita comunitaria, lo stupore della Creazione, la meditazione, la compassione, il perdono.

Amen.

(Di conseguenza non credo che Dio sia uno che ti punisce mandandoti un cancro o un terremoto. Non credo che Dio sia un Babbo Natale inutile e scipito. Non credo che Dio sia la proiezione dei nostri desideri o delle nostre paure. Non credo che Gesù sia un grande uomo e basta, non credo che sia un illuso o un uomo divinizzato. Non credo che lo Spirito santo dorma.Non credo che lo Spirito santo si schifi di suscitare germi di santità anche fra uomini che non appartengono alla Chiesa cattolica. Non credo che la Chiesa sia un’invenzione dei preti, non credo che il mondo stia precipitando nel baratro. Non credo che le divisioni nella Chiesa siano opera di Dio ma della fragilità e delle incomprensioni degli uomini e che, di conseguenza, tutto ciò che va verso l’unità è volontà divina. Non credo che l’odio, l’astio, la paura verso gli stranieri e i profughi difenda la cattolicità ma, piuttosto che la offenda, né credo che un generico buonismo manifesti amore nei loro confronti. Non credo che i papi debbano essere usati per far valere le proprie opinioni, né che i giornalisti, anche se si dicono cattolici, possano dare patentini di cattolicità ai papi. Non credo che il clima di rissosità che qualche se-dicente cattolico vuole imporre, anche sul web, contrapponendo, insultando, giudicando, sia conforme alla volontà di Cristo. Amen)

Paolo Curtaz

Una santità per tutti

Anche Se in ritardo rispetto a ieri,mi piace condividere condividere con voi questo testo trovato in rete lo trovo molto impegnativo per certi versi ma anche molto stimolante sulle cose che possiamo fare per arrivare appunto alla santità…

Buona festa di Ognissanti

I santi sono gli uomini delle Beatitudini. Queste parole sono il cuore del Vangelo, il racconto di come passava nel mondo l’uomo Gesù, e per questo sono il volto alto e puro di ogni uomo, le nuove ipotesi di umanità. Sono il desiderio prepotente di un tutt’altro modo di essere uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di cuori limpidi.

Al cuore del Vangelo c’è per nove volte la parola beati, c’è un Dio che si prende cura della gioia dell’uomo, tracciandogli i sentieri. Come al solito, inattesi, controcorrente. E restiamo senza fiato, di fronte alla tenerezza e allo splendore di queste parole.

Le Beatitudini riassumono la bella notizia, l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità.

Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e duro, ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibile, stravolgente e contromano che l’uomo possa pensare.

La prima dice: beati voi poveri. E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi.

No. Il progetto di Dio è più profondo e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altra vita! Beati, perché c’è più Dio in voi, più libertà, più futuro.

Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo mondo dove si fronteggiano lo spreco e la miseria, un esercito silenzioso di uomini e donne preparano un futuro buono: costruiscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la giustizia, onesti anche nelle piccole cose, non conoscono doppiezza. Gli uomini delle Beatitudini, ignoti al mondo, quelli che non andranno sui giornali, sono invece i segreti legislatori della storia.

La seconda è la Beatitudine più paradossale: beati quelli che sono nel pianto. In piedi, in cammino, rialzatevi voi che mangiate un pane di lacrime, dice il salmo. Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore! Un angelo misterioso annuncia a chiunque piange: il Signore è con te. Dio non ama il dolore, è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime, per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore ferito, nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza.

La parola chiave delle Beatitudini è felicità. Sant’Agostino, che redige un’opera intera sulla vita beata, scrive: abbiamo parlato della felicità, e non conosco valore che maggiormente si possa ritenere dono di Dio. Dio non solo è amore, non solo misericordia, Dio è anche felicità. Felicità è uno dei nomi di Dio.

(E. Ronchi)

ognissanti