«PRIMA DI TUTTO L’UOMO

Non vivere su questa terra come un estraneo o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo Padre: credi al grano, alla terra, al mare; ma prima di tutto ama l’uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca, dell’astro che si spegne, dell’animale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell’uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra: l’ombra e la luce ti diano gioia, ma soprattutto, a piene mani, ti dia gioia l’uomo!» (Nazim Hikmet).

Ciao a tutti, dopo il campo di amelia una settimana di relativo riposo ( chi mi conosce sa che questo termine mi riguarda solo in parte…) , ho rifatto armi e bagagli e mi sono nuovamente trasferito: destinazione Nord, provincia di Lecco per la precisione, dove un mio amico chatter mi aveva fatto la proposta di aiutarlo a servire in un centro di spiritualità e allo stesso tempo lavorare per la tesi … e sono partito. Sono stati dieci giorni bellissimi, in un luogo incantevole per la sua pace e la sua serenità, facendo una bellissima esperienza di servizio e conoscendo la spiritualità di San Gerolamo Miani ( molto bella come spiritualità e come figura..). Inoltre ho avuto la possibilità di conoscere la zona corcostante che è molto bella, ricca di paesaggi molto belli e con alcune chiese veramente suggestive da visitare. Ho avuto la possibilità di conoscere Sotto il Monte, il paese natale di Giovanni XXIII e visitare la sua casa. Inoltre abbiamo avuto la possibilità di fare un mini modem day quando thecrazypianist è venuto a trovarci e a darci un saggio della sua bravura con l’organo.

 cartolina del centro...

io e il lago sullo sfondo

Dopo l’esperienza di Amelia, ho vissuto un altra esperienza molto bella… quella di incontrarmi con alcuni dei ragazzi con cui condivido un’esperienza di chat molto bella : quella della chat di colonia3D, una chat in 3 dimensioni in cui oltre a chattare si esplora un mondo virtuale legato alla GMG che si terrà tra meno di un mese. Tra noi chatters c’è stata la decisione di vederci di persona per passare da un mondo virtuale alla realtà. L’appuntamento è stato fissato per il 26 giugno a piazza san Pietro: in una giornata calda si sono riuniti Bonga,Maria, Wgnomi e il sottoscritto: 4 persone da quattro città diverse, andando dal nord al centro ( ahimè , mancava qualcuno del sud ). Dopo i primi saluti e la rituale foto ci siamo messi a parlare tra di noi e ad approfondire la nostra conoscenza, poi abbiamo ascoltato  l’Angelus del Papa che ha parlato delle vaacanze e del fatto che mentre si viaggia bisogna essere attenti alla propria vita e a quella degli altri….
Dopo ci siamo messi in fila per andare alle Grotte Vaticane per rendere omaggio a colui grazie al quale sono nate le GMG: Giovanni Paolo II e davanti alla sua tomba abbiamo pregato per la prossima GMG e per tutti i chatters di colonia3d. Dopo la classica visita alla Basilica e poi ci siamo recati in Centro, un rapido pranzo e poi a passeggio per il centro stracolmo di turisti. In seguito ci siamo fermati a Piazza Navona per un gelato e poi sulle scalinate di Trinità dei Monti a chiacchierare fino al momento in cui io come romano ho accompagnato gli altri alla stazione Termini per poi tornare a casa, contento della bella giornata trascorsa.

da sx: io, maria,Wgnomi,Bonga

 

Ciao, dopo un pò di assenza torno a scrivere sul blog e colgo l’occasione per  ringraziare fenomix e Briciola per la loro amicizia e il loro aiuto nella scrittura del blog. Dopo la toccata e fuga di Padova ( dove comunque tornerò), mi sono immerso nel campo di Amelia con i ragazzi dell’oratorio. Dovete sapere che quest’anno all’oratorio ho svolto un servizio che , se da una parte mi piaceva ( visto che amo i pc..), dall’altro mi faceva sentire meno vicino ai ragazzi… quindi ho accettato con gioia la proposta di andare ad Amelia a fare una campo scuola. Eravamo in 31: 26 ragazzi e 5 animatori; abbiamo scelto come punto di partenza su cui su confrontarci la visione del film "Una settimana da Dio", che è comico ma serve anche per riflettere. Partendo da questo ci siamo confrontati sul nostro rapporto con noi stessi, il prossimo e Dio, servendoci di varie tecniche di animazioni, giochi e attività. Non è mancata la classica passeggiata e gli immancabili giochi d’acqua che ci hanno fatto divertire e bagnare tutti, animatori compresi. Tra i momenti più sentiti il falò con un piromane, ops fuochista d’eccezione … ( il sottoscritto ) e la messa conclusiva. E’ stata veramente una bella esperienza che mi ha dato tanto e sono veramente contento d’esserci andato.

foto di gruppo!!!

 

si ballicchia....

 per il resto delle foto vi aspetto sul FOTOBLOG

 

"Il nome Benedetto evoca, inoltre, la straordinaria figura del grande “Patriarca del monachesimo occidentale”, san Benedetto da Norcia, compatrono d’Europa insieme ai santi Cirillo e Metodio e le sante donne Brigida di Svezia, Caterina da Siena ed Edith Stein. Di questo Padre del Monachesimo occidentale conosciamo la raccomandazione lasciata ai monaci nella sua Regola: “Nulla assolutamente antepongano a Cristo”. All’inizio del mio servizio come Successore di Pietro chiedo a san Benedetto di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!" (Benedetto XVI).

AUGURI PAPA BENEDETTO XVI

Il Trono del Saggio

Quando nel 1407, di ritorno dai mercati del Grande Nord, arrivai sulla piazza di Silkeborg, alle prime avvisaglie dell’autunno, lo vidi subito. Era immobile, in silenzio, seduto su una sedia di legno alta due metri, con la faccia rivolta ad est. Era un vecchio con una barba mal rasata e biancastra ed un vestito lungo di una foggia che non si era mai vista da quelle parti. La piazza era gremita di gente come in occasione della festa del Santo Patrono. Ogni tanto qualcuno saliva impacciato la scala a pioli legata ad un lato di quella sedia, sussurrando un non so che all’orecchio del Vecchio che rispondeva pacatamente, senza distogliere lo sguardo da quello punto di infinito che aveva davanti a sé.
«Ma chi è?» chiesi ad un mercante inginocchiato a terra.
«È il Saggio» mi rivelò lui con la voce incrinata dall’emozione. «È comparso tre giorni fa con suo nipote. Ha costruito con le proprie mani il suo Trono da dove poi non si è più alzato.»
«Saggio?» feci io incredulo.
«Sì… dispensa parole di profonda sapienza. Risolve i problemi più intricati. Consola gli animi, dispensa giustizia e ha perfino guarito uno storpio e un non vedente.»
Guardai il mercante pensando mi prendesse in giro.
«Il suo arrivo è stato preannunciato dalle stelle» seguitò ancora il mercante con enfasi «è un grande onore ed una fortuna per tutti noi che si sia fermato in questo piccolo paese.»
Mi aggirai per il resto della giornata per il villaggio. Non c’era una sola bottega aperta, persino la locanda e l’ostello erano chiusi. La vita sembrava sospesa per quell’inaspettato evento. Ma quando il mattino del giorno dopo, alle prime luci dell’alba, i compaesani si accorsero che il Trono era vuoto, dapprima rimasero sconcertati, poi cominciarono a litigare fra loro. C’era chi sosteneva che il Vecchio se ne era andato per non essere stato ricompensato per i suoi alti servigi, c’era invece chi pontificava spiegando che il Saggio non si fermava mai in nessuno luogo per più di tre giorni e c’era persino chi voleva salire su quel Trono perché, diceva, era facile essere saggi quando ci si siede sull’unico punto magico della regione, proprio sulla verticale di una antica e sacra vena d’acqua. E così, dalle parole grosse nacquero i primi spintoni e dagli spintoni l’inevitabile rissa. Rivalità mai dimenticate e rancori mal sopiti vennero di nuovo a galla e ciascuno di loro si ricordò di avere più di un motivo per scaricare sugli altri la propria rabbia e aggressività.
«È questo che vi ha insegnato il Saggio?» domandò ad un certo punto ad alta voce Mastro Aksel’rod sbattendo con forza il suo bastone di ciliegio contro il Trono. «Vergognatevi! Il Saggio è appena andato via e già i suoi insegnamenti di Pace e Giustizia hanno abbandonato i vostri cuori.» Gli animi subito si acquietarono e la gente, pur squadrandosi in cagnesco, tornò ordinatamente, dopo giorni, alle proprie abitazioni. Scoprendo che, mentre loro veneravano in piazza il Vecchio Saggio, il giovane nipote era passato di casa in casa a rubare tutti i loro miseri averi.

Soddisfazioni

Di ritorno da Pievàni, decisi di far sosta al supermercato all’intersezione con la provinciale. Il mio frigo, da qualche giorno, mi appariva tristissimo, vuoto com’era. Dopo appena qualche slalom, fra bancali e pallets carichi di bendidio, il carrello fu presto ben ricolmo (anche se di cose che avrebbero fatto morir dal ridere un dietologo); lo stavo spingendo soddisfatto alla mia macchina quando una zingara, che non avrà avuto più di vent’anni, sbucò all’improvviso dalla penombra crepuscolare della sera strattonandomi il giubbotto.
«Dammi qualche cosa per la creatura che ha fame» mi disse con una maschera di lucida sofferenza agitandomi sotto il naso un biberon opaco, effettivamente vuoto. Seminascosto da coperte luride, che non avrei usato neppure per riporre la mia motosega, uno scricciolo di bambino, paonazzo dal freddo, urlava così forte, tra quelle braccia, che sembrava usare i polmoni della madre.
«Dammi qualche soldo per questa creatura, muore di fame, senti come piange, tu sei ricco…» alludendo al carrello strapieno. Il mio fu un gesto istintivo e repentino: afferrai un tetrapak di latte che fuoriusciva da una delle buste della spesa e glielo appoggiai tra il bambino e il maglione bucato. E tirai dritto. La ragazza smise di querulare, mentre il piccolo continuava a disperarsi. Me ne andai alla macchina, non so perché, turbato. Scaricai la spesa tornando sui miei passi per mettere a posto il carrello. Ma la zingara, che ora mi dava le spalle, era ancora lì, all’entrata del magazzino. Aveva fermato un altro signore al quale, accompagnandosi con gli stessi gesti, andava ripetendo:
«Dammi qualche cosa per la creatura, che ha fame. Tu sei un bello signore… tu sei ricco!»
Rimisi a posto il carrello, in silenzio, proprio vicino al mio tetrapak di latte buttato in un angolo. Nell’urto contro il muro si era accartocciato senza rompersi. Tornato al portabagagli, tirai fuori dalla spesa un piccolo sottovaso che mi doveva servire per il terrazzo. Andai a riprendere il pacchetto del latte, lo aprii versando parte del suo contenuto nel recipiente di fortuna. Posai il tutto. Ebbi solo il tempo di fare pochi passi quando, con la coda dell’occhio, lo vidi scendere elegante dal muretto da dove non mi aveva mai perso di vista. Al grosso gatto fulvo, dai lunghi baffi argentei, bastarono due soli balzi per essere sopra alla ciotola improvvisata. Mi voltai senza fermarmi:
«Certo che ti avevo visto, furbacchione» dissi tra me e me «Cosa credi?»
Ripartii poco dopo. Con un po’ meno di tristezza nel cuore.

«Le arance cadute dal carretto e finite ai bordi della strada, scalciate e sfracellate, vengono raccolte solo da Dio Padre. A voi che non contate nulla agli occhi degli uomini, ma che davanti agli occhi di Dio siete grandi: coraggio! Dio non fa graduatorie! Sulla Croce un giorno c’è salito un uomo innocente, e sul retro della Croce c’è un posto vuoto, dove un altro innocente è chiamato a far compagnia ai rantoli di Cristo. Fratello! Amato fratello! Chiama il tuo Signore! È un nome breve. Non può non sentirti, è inchiodato appena dietro di te!» (Don Tonino Bello).

Vediamo di fare un pò la sintesi dei miei viaggi precedenti in attesa di ripartire domani per il Nord… iniziamo dai miei viaggetti della settimana scorsa… lunedì e martedì ho fatto un viaggio di lavoro a Padova, e oltre a lavorare ho avuto l’occasione di intravedere una città dove mi auguro di poter tornare presto..
Lunedì sono partito in treno; dopo un viaggio tranquillo, una volta arrivati in città siamo subito andati all’Università a fare un soprallugo al posto del convegno… un’aula ubicata nella parte vecchia dell’Università, un punto veramente suggestivo con tutti gli stemmi dei laureati che si sono susseguiti all’università. Mentre eravamo là abbiamo avuto modo di vedere la goliardia legata al mondo universitario che a Roma è praticamente assente: il laureato viene festeggiato da amici e parenti con canzoni e scherzi in pubblico…  .
Dopo il sopralluogo ci siamo recati in albergo per una rinfrescata e poi a cena.. una bella pizza in un ristorante davanti alla basilica di sant’Antonio. Un bel gelato ha concluso la serata , dovendo andare a letto. Dopo la sveglia, ci siamo recati alla sala per preparare il necessario per il convegno ( sistemare l’aula, preparare le cartelline e via di seguito..). Il convegno trattava delle reti wireless e delle loro future prospettive ed ha avuto un buon successo.. dopo il convegno c’è stato un bon rinfresco e poi siamo corsi a prendere il treno di ritorno.. il campo mi aspettava il giorno dopo!!!

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io davanti al caffè del rinfresco

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la basilica di Sant’Antonio