Preghiera di fine anno

Signore,
alla fine di questo anno voglio ringraziarti
per tutto quello che ho ricevuto da te,
grazie per la vita e l’amore,
per i fiori, l’aria e il sole,
per l’allegria e il dolore,
per quello che è stato possibile
e per quello che non ha potuto esserlo.
Ti regalo quanto ho fatto quest’anno:
il lavoro che ho potuto compiere,
le cose che sono passate per le mie mani
e quello che con queste ho potuto costruire.
Ti offro le persone che ho sempre amato,
le nuove amicizie, quelli a me più vicini,
quelli che sono più lontani,
quelli che se ne sono andati,
quelli che mi hanno chiesto una mano
e quelli che ho potuto aiutare,
quelli con cui ho condiviso la vita,
il lavoro, il dolore e l’allegria.
Oggi, Signore, voglio anche chiedere perdono
per il tempo sprecato, per i soldi spesi male,
per le parole inutili e per l’amore disprezzato,
perdono per le opere vuote,
per il lavoro mal fatto,
per il vivere senza entusiasmo
e per la preghiera sempre rimandata,
per tutte le mie dimenticanze e i miei silenzi,
semplicemente… ti chiedo perdono.

Arley Tuberqui

S. Giovanni Evangelista

Buona festa per chi festeggia l’onomastico oggi!

San Giovanni, giovane discepolo dal cuore pulito
e dalla mente luminosa, tu che incontrando il Maestro
gli hai chiesto: “Maestro, dove abiti?”, e quel giorno
hai avuto la grazia di conoscerlo e di fermarti con Lui,
decidendo poi di seguirlo e servirlo, fa che noi
non perdiamo l’occasione dell’incontro con Gesù.

Donaci il desiderio di conoscerlo,
la volontà di cercarlo e la forza di seguirlo.

Fa che nei momenti difficili sappiamo poggiare il nostro cuore
sul Cuore di Cristo, come tu hai fatto durante l’Ultima Cena.

Tu che più di ogni altro hai conosciuto le profondità dell’amore
di Dio e ti sei sentito il “discepolo amato” da Gesù,
fa che i nostri occhi possano contemplare la presenza viva
di Cristo per sentirsi in Lui, come te, “figli amati”.

La tua giovinezza vissuta nella purezza e alla scuola del Maestro,
accenda in noi il desiderio di pensieri, parole e gesti puliti.

Giovanni, che hai accolto nella tua casa Maria come Madre,
fa che la sua presenza non ci abbandoni mai e
la sua intercessione custodisca ed accresca in noi la fede.

Aiutaci a correre perseveranti verso le mete
che l’amore ci indica, per annunciare insieme a te, a tutti,
la gioia della Risurrezione di Cristo.

San Giovanni, Apostolo ed Evangelista, prega per noi!

Buon Natale!

Una porta si chiude da qualche parte sulla terra, quella di un povero alloggio dove brilla il fieno in una mangiatoia.
Nello stesso istante una porta si schiude nel cielo, quella di una stella che trafigge la notte.
Porta doppia e unica, solstiziale.
Il sole è appena entrato nella fase ascendente del suo ciclo.
Un bambino che è appena nato crescerà e illuminerà il mondo.
La fede è un bambino che non concede riposo, che non si adatta a nessuna abitudine, soprattutto all’indolenza, alla tiepidezza, e che prova ripugnanza per ogni compromesso.
E’ un bambino ribelle, tanto vulnerabile quanto temerario, tanto meditabondo quanto avventuroso.
Un bambino nato in piena notte e destinato per sempre alla prova della notte, eppure incessantemente mosso dal desiderio della luce.
Un bambino più leggero di una pagliuzza – basta un nonnulla a farlo volar via, svanire -, ma anche pesante quanto il mondo.
Un bambino da portare in braccio, giorno dopo giorno, fino allo stremo delle forze, fino all’ultimo respiro.
Questa è la Natività: un invito a farsi carico del Bambino dalla genealogia misteriosa e stupefacente, ad assicurare di salvarlo dalla furia delle tempeste, siano esse dentro o fuori. E’ assumersi la responsabilità affidata a Giuseppe, il primo a cui spettò.
Infatti, nella notte della Natività, è chiesto a ognuno di noi di dare il cambio a Giuseppe.
La fede vive in un’infanzia perpetua, sicura della sua forza e della sua resistenza; richiede sempre vigilanza e lavoro.

(Sylvie Germain)

TANTISSIMI AUGURI DI BUON NATALE!