BUON 2020!

O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?
Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;.
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;
controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr’ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.
Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.

(G. Rodari)

Mantova e le mostre per Giulio Romano (parte prima)

Se è vero che per ora sono fermo a causa di un problema al piede, mi restano i ricordi dell’ultima gita di questo 2019 (poi recupererò il resto a ritroso), fatta a Mantova a novembre. Lo scopo principale era quello di visitare una città mai vista che sta dedicando in questo momento una grande attenzione a uno dei suoi più importanti abitanti, che la fecero grande e bella nel Rinascimento: Giulio Romano con due mostre che ho visitato con attenzione.

Dopo un viaggio tranquillo con cambio a Verona (non esistono treni diretti) la città mi ha accolto con un tempo uggioso, che sarebbe continuato nel giorno successivo. Il primo pomeriggio l’ho dedicato a una rapida passeggiata per capire dove erano collocati i diversi musei e poi a cena, subito provando i prodotti tipici del luogo come il risotto alla pilota, scegliendo un locale posto al centro di Mantova con un sala interamente decorata da affreschi.

sala affrescata mantova

Il giorno dopo per prima cosa sono andato a Palazzo Ducale, dove è ospitata fino al 6 Gennaio la mostra “CON NUOVA E STRAVAGANTE MANIERA. GIULIO ROMANO A MANTOVA” in cui il genio dell’artista viene presentato in tutta la sua complessità, facendo uso di una grande quantità di disegni originali provenienti dal Louvre.

La Camera degli Sposi

Prima di vedere la mostra però, per esigenze di visita sono andato prima a vedere la fantastica Camera degli Sposi di Mantegna, realizzata nel Torrione di S. Giorgio, per celebrare la famiglia dei Gonzaga. La sensazione dello spazio si viene a dilatare grazie all’abilità del pittore, con lo splendido oculo che presenta una balaustra da cui si sporgono alcuni personaggi e a cui sono aggrappati alcuni putti. L’oculo è circondato da una serie di medaglioni, con all’interno i ritratti degli imperatori.

Camera degli Sposi – l’oculus

Alle pareti sono presenti una serie di scene variamente interpretate e connesse alla famiglia dei Gonzaga, con la presenza nel paesaggio di una serie di riferimenti al mondo classico.

La Collezione Freddi

Connessa alla Camera degli Sposi è una mostra permanente dedicata alla collezione donata dall’imprenditore Romano Freddi alla città di Mantova in comodato d’uso per dieci anni. La collezione comprende una serie di opere d’arte di diverso tipo e periodo. Tra i pezzi più antichi spicca l’affresco staccato dal Palazzo Acerbi Cadenazzi con la rappresentazione del matrimonio mistico di S. Caterina.

Affresco del Matrimonio Mistico di S, Caterina

Oltre a un gran numero di quadri, che vanno dal Trecento al Seicento, fino a comprendere un ritratto di Rubens, la collezione comprende una ricca collezione di maioliche rinascimentali e di bronzi con varie raffigurazioni.

La mostra su Giulio Romano

Finita la visita alla collezione mi sono dedicato alla mostra, che presenta la figura di Giulio Romano in tutta la sua complessità, servendosi di numerosi disegni provenienti dal Louvre. La mostra inizia con la classica presentazione dell’artista, grazie a un’esauriente cronologia ed alcuni testi, tra cui le Vite del Vasari e documenti personali. Successivamente la mostra presenta una serie di disegni che riproducono le pitture realizzate a Palazzo Te, con una particolare attenzione ai temi mitologici, indicando come Giulio Romano fosse il realizzatore dei temi grafici, lasciando poi l’esecuzione pratica alla sua bottega.

Le sezioni successive rimarcano il suo ruolo di progettista e di prefetto delle fabbriche, che lo portava a realizzare bozzetti per opere che venivano realizzate da altri artisti, sia di soggetto laico che religioso, come i Trionfi di Scipione o un bozzetto per una Crocifissione di Cristo. A questi si aggiungono una serie di bozzetti per la realizzazioni di oggetti d’uso quotidiano, come brocche o candelieri.

L’ultima sezione della prima parte della mostra è dedicata a una serie di committenze di diverso soggetto, che portarono Giulio Romano a progettare monumenti funerari per la famiglia Gonzaga e a dedicarsi a vari soggetti di tipo mitologico.

Dopo aver lasciato il pianterreno la mostra continua al piano nobile della Corte Nuova dove, nella Camera dei Cavalli, c’è il confronto diretto tra il disegno di Giulio Romano e la decorazione del soffitto, opera di Luca da Faenza, con la caduta di Icaro.

Da segnalare come alle pareti siano poste, in un nuovo allestimento, le raccolte del Cosiddetto Museo Statuario, creato a partire dal 1775 attingendo dalle collezioni della famiglia Gonzaga. In queste sale sono presenti diversi capolavori dell’arte classica, che si uniscono alle decorazioni pittoriche per fornire un effetto di grande bellezza.

Di grande effetto è la sala di Troia con il riferimento ai poemi omerici, al centro ci sono i disegni fatti da Giulio Romano, per farli dialogare con le pitture della volta, mentre nelle pareti è collocata una pregevole collezione di sarcofagi romani.

Un’altra sala importante, opera di Giulio Romano, è il Camerino dei Cesari, con i ritratti dei primi dodici imperatori, opera di Tiziano, che, venduti nel Seicento, sono poi bruciati in Spagna e sono stati sostituiti da copie. successive.

Il percorso espositivo continua attraverso la Loggia dei marmi dove sono posti alcuni disegni che ne descrivono l’aspetto originale voluto da Giulio Romano e che presenta ancora oggi una serie di stucchi che imitano bassorilievi romani e statue.

Segue la monumentale Galleria lunga 64 metri e larga 7, dove originariamente erano collocate le opere d’arte dei Gonzaga, oggi disperse in vari musei e sostituite da una splendida raccolta di busti di età romana, provenienti dalle collezioni Gonzaga di Sabbioneta.

La mostra prosegue con un paio di sale dedicate a Giulio Romano architetto con una serie di disegni in cui sono presentati alcuni progetti da lui fatti per la città, tra cui spicca quello per la porta di Palazzo Te.

L’ultima sezione è dedicata al folto gruppo di allievi e collaboratori che Giulio Romano ha avuto e che hanno spesso lavorato sui suoi disegni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1546.

Complessivamente si tratta di una mostra molto ricca ed interessante che ha avuto il pregio di far tornare a Mantova una grande quantità di disegni ormai conservati all’estero e di farli dialogare con le sale splendidamente affrescate di Palazzo Ducale, che avrei continuato a visitare nel pomeriggio.

Buon Natale!!!

E Dio venne sulla terra…
Non era sfolgorante
come il sole,
non riempì di splendore
il palazzo dell’imperatore,
non andò dove si udiva
lo strepito delle armi di un generale…

Non apparve maestoso
come un baobab in un bosco,
né sembrò come un leone
forte e dominatore in una foresta,
ma come bambino, come vagito…

Non si preparò
a divenire un filosofo sapiente,
non andò a scuola dei rabbini
per prepararsi ad occupare un posto
tra i maestri autorevoli.
Non frequentò scuole militari
per essere un esperto stratega
o un valoroso condottiero.

E neppure entrò in un severo monastero
per dedicarsi a digiuni e penitenze,
a lunghe preghiere e a ritiri spirituali.
Non si mise al servizio dei potenti
per ottenere facili carriere
o vantaggiosi privilegi e lauti stipendi.

Bussò al cuore di una giovane ebrea
per entrare a far parte dell’umanità;
il suo desiderio non era di sottomettere a Dio
atei, idolatri, agnostici, infedeli.

Venne per sorridere,
consolare, illuminare,
perdonare, avvicinare…
Disse: “Sono con voi tutti i giorni”,
“Vado a prepararvi un posto”,
“andate e annunziate il Vangelo”,
“amatevi come ho amato io”.

G. Impastato

TANTI AUGURI DI BUON NATALE!!!