PREGHIERA PER L'UNITA'

Ora, o Dio nostro Padre, dal profondo del nostro essere e dei nostri cuori noi ci volgiamo a te, e ti lodiamo assieme a tutti coloro che la tua Parola ha illuminato e chiamato, affinché il tuo Santo Spirito possa ispirare e guidare noi, che Tu desideri insieme in un solo battesi­mo, una sola fede e una sola comunione, a lode del tuo glorioso nome.

   Preghiamo il Padre, mediante il Figlio e nello Spirito Santo, per le necessità di tutte le nostre chiese sparse nel mondo.

    Preghiamo continuamente per l’unità di tutti i cristiani.

  Preghiamo continuamente per i responsabili delle nostre chiese e comunità di fede, perché possano essere perseveranti nel compito di per­seguire l’unità dei cristiani.

   Preghiamo per tutti í battezzati, affinché possano sempre pregare “che tutti siano una cosa sola […] perché il mondo creda”.

   Preghiamo per le chiese e le comunità di fede che rischiano ulte­riori divisioni e scismi, affinché la loro unità possa essere preservata.

   Preghiamo per i Consigli di chiese in tutto il mondo, a livello nazionale e locale, perché l’opera che essi compiono insieme possa esse­re una testimonianza del vangelo davanti al mondo.

   Preghiamo per i dialoghi ecumenici fra le nostre chiese, comu­nioni e comunità di fede, affinché qualsiasi cosa ci divida possa essere superata con saggezza, amore e verità,

   Preghiamo perché tutti i cristiani possano testimoniare il vangelo, allon­tanarsi da tutto ciò che è distruttivo ed abbracciare la giustizia, la pace, la soli­darietà. Per i poveri, gli oppressi, le vittime della guerra e della violenza. Per coloro che hanno il cuore affranto e per coloro che sono odiati o maltrattati.

   Preghiamo perché il Signore possa ascoltarci e rispondere alla nostra costante preghiera, per Cristo nostro Signore.

FAMMI CREDERE

Nei momenti di sofferenza…

Fammi credere o signore, nella forza costruttrice del dolore.
Che io non veda nel male che mi blocca
un ostacolo alla mia perfezione.
Fammi capire come ogni istante di sofferenza
può essere trsformato in moneta di conquista.

Ho bisogno di allargare i miei orizzonti,
di comprendere che la vita non è soltanto quella che vedo.

Voglio sentirmi un essere utile alla società,
su cui tutti si possono appoggiare.
Voglio identificarmi con te, o Signore,
per scoprire sempre di più

Mons. Luigi Novarese

BATTESIMO DI GESU'

La festa del battesimo del Signore conclude il periodo di Natale e dà inizio al tempo ordinario.
Negli Atti degli Apostoli leggiamo: "Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua resurrezione" (At 1,21-22).
Il battesimo di Gesù è dunque un avvenimento importantissimo per coloro che vogliono essere "Testimoni e Discepoli di Gesù", particolarmente per coloro che sono i discepoli privilegiati: GLI APOSTOLI.
Il Vangelo di san Marco, che è il "manuale del miùssionario", che annuncia l’essenziale della BUONA NOTIZIA di Gesù, ha inizio con il Battesimo di Gesù.
Il Battesimo è parte dell’identità di Gesù.
Ma cos’è l’identità? È ciò che ognuno è nel disegno di Dio, è ciò che ognuno sarà, il nostro dover essere, il progetto di vita che si svilupperà pian piano, ma che nel Battesimo è già realizzato. Nel Battesimo di Gesù c’è già il suo ministero di manifestazione e rivelazione del Padre, l’intervento provvidente dello Spirito Santo, i suoi gesti, i suoi "segni", i suoi miracoli che dimostrano la sua natura messianica, la sua consacrazione: Morte e Resurrezione, il suo "ritorno" al Padre.
Il Battesimo di Gesù ha anche una funzione pedagogica, ci fa capire il nostro stesso battesimo che è "il nostro dovere essere", il progetto di Dio su di noi, la nostra identità, ciò che saremo, ma che cominciamo ad essere già da adesso. San Paolo chiamava "santi" i battezzati. Santi non perché non avessero peccati, errori e difetti, ma perché la Grazia di Dio è più forte dei nostri errori.
Il più grande effetto del battesimo di Gesù è che in questo modo si fa fratello di ognuno di noi; di conseguenza, con il battesimo anche noi diventiamo fratelli di Gesù e fratelli tra noi. Il battesimo di Gesù e il nostro, diventano il motivo della più grande rivoluzione sociale di tutti i tempi: infatti per il Battesimo San Paolo riunisce nella fraternità Filemone, che era il padrone, ed Onesimo, che era il suo schiavo (Fm 1,10-16). Entrambi erano stati battezzati da San Paolo; fu così che il battesimo trasformò la società romana divisa in classi in una società che pian piano arrivò all’uguaglianza tra i cittadini. Un’applicazione pratica per la nostra vita quotidiana: "trattiamoci da battezzati!". Trattiamoci non per quello che siamo ed appariamo, ma per quello che dovremmo essere, per ciò che siamo nel progetto di Dio.
"Quando accettiamo l’essere umano così com’è, lo peggioriamo, quando lo accettiamo nel suo dover essere, lo aiutiamo ad esserlo" (Goethe).
In America Latina, il continente cattolico, il continente della speranza, spesso si discute sul sacramento che il popolo chiede con più insistenza, anche se a volte si nota una mancanza di continuità. Eppure questo "istinto al Battesimo", che innumerevoli schiere di laici, catechisti, sacerdoti, missionari, tentano di preparare, ma che a volte devono cedere di fronte ai limiti umani, culturali, sociali, è garanzia per il futuro, è il marchio indelebile dell’identità culturale latino-americana. Tanti stanno riempiendo le chiese delle "sette" cristiane di origine nord-americana, però spesso desiderano e riescono ad ottenere, a volte con qualche sotterfugio, il Battesimo Cattolico.
Parafrasando lo slogan dei martiri di Abilene: "Senza la Domenica non possiamo vivere", l’America Latina ci suggerisce: "Senza il battesimo non possiamo vivere".

P. Pippo Mammana OMI

battesimo+

CIELOEMARE

Dove
il turchino del cielo e l’azzurro del mare
si abbracciano in quel interminabile amplesso
e tessono come un ricamo una cornice intorno,
dove
il gabbiano ama danzare e fa vibrare l’aria
con quel agile battito d’ali a volteggiar leggiadro,
dove
il sole accarezza e bacia quella diafana distesa
e si diverte giocando con le onde che sprizzano bagliori,
in quel ritmo danzante di riflessi che sembran ceri accesi sull’altare,
dove
la brezza sprigiona armonie melodiose di archi e  di violini
e semina fra le onde le note come in un pentagramma,
dove
gli occhi, mai sazi di bellezza, si rifugiano
per dar spazio alle delizie, a sorseggiar calici spumosi,
e lo scrigno dei ricordi si dischiude
scrivendo diari di orme e sprazzi d’infinito…

cielo e mare in un lunghissimo bacio che li fonde
son tavolozza carica di colori
su cui un dito misterioso attinge
per dipingere l’inedito a crear incanti.
Ed io
con gli occhi  che riflettono questo azzurro intenso
canto le nenie per addormentar le onde…
a sognar insieme quel Mare che ha per sponde un altro mare,
e questo un altro che in un altro mar si stende.
Solo
In questo Mar di mari e di altri ancora
il mio animo si appaga e dolcemente gode
in quella impalpabile estasi dei sensi
che è pace all’improvviso.

                                 P. Gianni Fanzolato

mare

Ci sono due modi di vivere: camminare sulla terra ferma facendo solo ciò che è giusto e rispettabile e, così, misurare, soppesare, prevedere. Ma si può anche camminare sulle acque. Allora non si può misurare né prevedere, ma è necessario credere incessantemente. Basta un istante di incredulità  per cominciare ad affondare.

Mat Marja

Epifania…

Epifania, cioè «manifestazione».
La manifestazione della povertà di Dio, Dio fatto Uomo; Dio nella sua regalità; Dio che nasce povero.
A Dio niente della nostra condizione è estraneo: povertà, disagio, umiltà.
Ma anche regalità: oro incenso e mirra.
Siamo chiamati ad essere «ricercatori» di Dio, come i magi: cercare sempre la verità, che è Cristo.
E si «cambia» strada: non si torna da Erode, dal male, nel passato… ma con Cristo, la nostra vera Stella, che guida il nostro cammino, si procede.
Al Signore possiamo cantare con i salmi: «Ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra»… ma noi per primi.
Carmelitane di Carpineto Romano

Giotto, Epifania, Scrovegni

PENSIERO SPIRITUALE

C’è molta sofferenza nel mondo, fisica, materiale, mentale. La sofferenza fisica e materiale è la sofferenza dovuta alla fame, alla mancanza di una casa, alla malattia. Ma la sofferenza più grande è causata dall’essere soli, dal sentirsi non amati, dal non avere nessuno. Con il tempo ho capito che l’essere emarginati è la malattia peggiore che l’uomo può soffrire.

(M. Teresa di Calcutta)

Padre

che consideri tutte le persone uguali.

Nostro
di ognuno, di tutti quei milioni di persone
che abitano la terra,
senza differenza di età,
colore o luogo di nascita.
Che sei nei cieli
e sulla terra
e in ciascuna persona,
negli umili e in coloro che soffrono.

Sia santificato il tuo nome
nei cuori pacifici di uomini e donne,
bambini e anziani, qui e altrove.


Venga il tuo regno,
il tuo regno di pace, di amore
di giustizia, di verità, di libertà.

Sia fatta la tua volontà
sempre e tra tutte le nazioni e tutti i popoli.

Come in cielo, così in terra:
che i tuoi piani di pace
non siano distrutti dai violenti e dai tiranni.


Dacci il nostro pane quotidiano:
che sia impastato di pace e di amore,
e allontana da noi il pane della discordia e dell’odio
che genera gelosia e divisione.

Daccelo oggi
perché domani potrebbe essere troppo tardi.
Stanno puntando i missili e, forse, qualcuno li sparirà.


Rimetti a noi i nostri debiti,
non come perdoniamo noi,
ma come perdoni tu,
senza risentimento, senza rencore nascosto.


Non ci indurre nella tentazione
di guardare gli altri con sospetto
di dimenticare i nostri fratelli
e le nostre sorelle nel bisogno,
di accumulare per noi stessi
ciò che potrebbe essere necessario per gli altri,
di vivere bene a spece altrui.

Liberaci dal male
che ci minaccia, dall’egoismo dei potenti,
dalla morte causata dalla guerra e dalle armi;
perché siamo in tanti, Padre,
a desiderare di vivere in pace
e di costruire la pace per tutti.

Amen.

CON QUESTA PREGHIERA, CHE ABBIAMO RECITATO DURANTE LA FESTA DI CAPODANNO IN ORATORIO AUGURO AI MIEI LETTORI

BUON ANNO!!!