DOMENICA DELLE PALME

Agitiamo i rami spirituali dell’anima
 
Venite, e saliamo insieme sul monte degli Ulivi e andiamo incontro a Cristo che oggi ritorna da Betània e si avvicina spontaneamente alla venerabile e beata passione, per compiere il mistero della nostra salvezza…
Corriamo anche noi insieme a colui che si affretta verso la passione, e imitiamo coloro che gli andarono incontro. 
Non però per stendere davanti a lui, lungo il suo cammino, rami d'olivo o di palme, tappeti o altre cose del genere, ma come per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi piedi le nostre persone.
 
Accogliamo così il Verbo di Dio che si avanza e riceviamo in noi stessi quel Dio che nessun luogo può contenere. 
Egli, che è la mansuetudine stessa, gode di venire a noi mansueto. 
Sale, per così dire, sopra il crepuscolo del nostro orgoglio, o meglio entra nell'ombra della nostra infinita bassezza, si fa nostro intimo, diventa uno di noi per sollevarci e ricondurci a sé.Egli salì «verso oriente sopra i cieli dei cieli» (Sal 67,34) cioè al culmine della gloria e del suo trionfo divino, come principio e anticipazione della nostra condizione futura. Tuttavia non abbandona il genere umano perché lo ama, perché vuole sublimare con sé la natura umana, innalzandola dalle bassezze della terra verso la gloria.
 
Stendiamo, dunque, umilmente innanzi a Cristo noi stessi, piuttosto che le tuniche o i rami inanimati e le verdi fronde che rallegrano gli occhi solo per poche ore e sono destinate a perdere, con la linfa  anche il loro verde. 
Stendiamo noi stessi rivestiti della sua grazia o meglio di tutto lui stesso poiché quanti siamo stati battezzati in Cristo, ci siamo rivestiti di Cristo (cfr. Gal 3,27) e prostriamoci ai suoi piedi come tuniche distese.
 
Per il peccato eravamo prima rossi come scarlatto, poi in virtù del lavacro battesimale della salvezza, siamo arrivati al candore della lana per poter offrire al vincitore della morte non più semplici rami di palma, ma trofei di vittoria. 
Agitando i rami spirituali dell'anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele».
 
Andrea di Creta, Discorsi

Una risposta a “DOMENICA DELLE PALME”

  1. Una cosa mi viene in mente leggendo le pagine della cronaca dei quotidiani: la frequenza con cui le donne diventato oggetto di aggressioni da parte degli uomini. La storia sembra seguire lo stesso copione: la donna cerca di rompere la relazione con l'ex marito, compagno, amante. Da parte di lui c'è una reazione violenta che degenera in omicidio. Quello che era il "compagno " della vita diventa nel giro di alcuni minuti un assassino. Come è possibile?? Troppo semplice pensare alla follia omicida che prende come un raptus. Se fosse così le cronache sarebbero piene di persone che rendono la nostra vita difficile , estenuante …invece solo donne ammazzate. Perchè? E' il risultato di un'educazione che vede l'uomo, il maschio " come colui che non deve mai chiedere niente, al quale non si dice mai di no". Un messaggio inculcato anche attraverso la pubblicità. Allora un uomo che sente dalla sua donna "con te non voglio stare più" la uccide. Non solo uccide, ma sfigura, sfregia il corpo della donna.Le coltellate sono sempre tante, troppe per un corpo di donna.
    Meditate genti, meditate che questo accade nelle nostre città, alle nostre figlie, alle nostre amiche, alle nostre vicine di casa.
    Possiamo almeno educare le nuove generazioni al concetto di parità.
    Ciao
    Paolbe

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