«"Tutto il mondo davanti a te, come polvere sulla bilancia, / come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. / Hai compassione di tutti, perche’ tutto tu puoi, / non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. / Poiche’ tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; / se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure creata. / Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? / O conservarsi se tu non l’avessi chiamata all’esistenza? / Tu risparmi tutte le cose, / perche’ tutte sono tue, Signore, amante della vita, / poiche’ il tuo spirito incorruttibile e’ in tutte le cose. / Per questo tu castighi poco alla volta i colpevoli / e li ammonisci ricordando loro i propri peccati, / perche’, rinnegata la malvagita’, credano in te, Signore" (Sap 11,22-12,2).
Oggi la Chiesa celebra la "com! memorazione di tutti i fedeli defunti". Le sopracitate parole del libro della sapienza (…), possono aiutare molto ciascuno di noi a vivere questo incontro con l’eternita’, che portano in se’ i primi due giorni di novembre.
Queste parole ci accompagnino durante la visita ai cimiteri, quando ci fermeremo presso le tombe dei nostri defunti, vicini o lontani, conosciuti o sconosciuti: "…poiche’ il tuo spirito incorruttibile e’ in tutte le cose" (Sap 12,1).
Che queste visite ai defunti, questi incontri con loro, siano avvalorati, nei nostri cuori, dalla speranza che "e’ piena di immortalita’" (Sap 3,4).
(…) Il giorno dei defunti e’ un giorno particolare per le famiglie. Esse si dirigono, in questo giorno, nei luoghi dove riposano i loro defunti piu’ vicini e piu’ cari; si incontrano, nel silenzio, nella preghiera, nella meditazione, presso le loro tombe.
Rivivono ricordi gioiosi e do! lorosi; a volte le lacrime cominciano a scorrere sul viso, tal! mente gr ande e’ il senso della vicinanza, nonostante la morte, molto grande e’ la commozione!
Appartengono alla famiglia anche coloro che sono dipartiti, e tuttavia rimangono nei cuori, perche’ tanto profondamente ci ha legato ad essi il mistero della vita e dell’amore. Permangono nella vedovanza dei loro rispettivi mariti e mogli, rimasti in vita. Permangono nello stato di orfani dei loro figli.
(…) Nel giorno della commemorazione dei defunti oltrepassiamo, in un certo senso, i limiti della loro assenza, il cui segno e’ la tomba fredda, e ci uniamo con loro nella fede che ci conduce alla casa del Padre.
E insieme con l’autore del libro della Sapienza ripetiamo a quel Padre: "Signore, tutto tu puoi… e tu ami tutte le cose che hai creato…" (cf. Sap 11,23-24). Tu ami l’uomo che hai creato a tua somiglianza e lo hai redento mediante il sangue del tuo Figlio. Tu ami l’uomo… » (Giovanni Paolo II).