E’ sempre difficile, molto difficile fare degli auguri di compleanno che non siano banali o eccessivamente ( e stucchevolmente) elogiatori. Se però ogni compleanno è (o dovrebbe essere) per tutti un momento di riflessione, un momento di pausa in cui tirare le fila della propria esistenza, certamente, quando si arriva ad una meta come quelli dei 30, si è più attenti, più sensibili… si va più in profondo. 30 anni? Cavolo … sono trent’anni. Ebbene sì, Luca, sono 30 anni che questa terra ti vede calpestare il suo suolo, che il sole riscalda le tue giornate di gioia, che il vento asciuga le tue lacrime quando sei triste … trent’anni che il mistero della Vita rivive nella tua Persona. E’ un bell’impegno, certo, un onere, quasi… ma questi 30 anni sono una meta, non il traguardo. Quello lo raggiungerai quando il Signore della Vita avrà stabilito così, a te riguarda l’occuparti di te stesso e di far sì che possa essere sempre più e sempre meglio un testimone di quella Vita che non ha bisogno di compleanni per essere celebrata e vissuta perché più grande di tutti i nostri schemi e parametri umani. La ricetta, sai qual’è, far sì questa Vita risplenda nell’Allegria salesiana, nell’Allegria che non ti fa turbare dinnanzi a nulla perchè sai che tutto è alla fine guidato da un Qualcuno che ci ama come se fossimo gli unici uomini su questa terra.

Auguri Luca

ATTENDERE E' PREGARE

«Dio,
tu hai scelto di farti attendere
tutto il tempo di un Avvento.
Io non amo attendere.
Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.
Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perche’ non ho tempo
e non vivo che nell’istante.

D’altronde tu lo sai bene,
tutto e’ fatto per evitarmi l’attesa:
gli abbonamenti ai mezzi di trasporto
e i self-service,
le vendite a credito
e i distributori automatici,
le foto a sviluppo istantaneo,
i telex e i terminali dei computer,
la televisione e i radiogiornali…
Non ho ! bisogno di attendere le notizie:
sono loro a precedermi.

Ma tu Dio
tu hai scelto di farti attendere
il tempo di tutto un Avvento.
Perche’ tu hai fatto dell’attesa
lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con cio’ che e’ nascosto,
l’usura che non si usura.
L’attesa, soltanto l’attesa,
l’attesa dell’attesa,
l’intimita’ con l’attesa che e’ in noi
perche’ solo l’attesa
desta l’attenzione
e solo l’attenzione
e’ capace di amare.

Tu sei gia’ dato nell’attesa,
e per te, Dio,
attendere,
si coniuga come pregare»
(Jean Debruynne)

PER L'INIZIO DELL'ANNO LITURGICO

Signore Gesù, ti rendo grazie del dono di questo nuovo anno liturgico. Non solo il mio corpo, ma anche la mia anima ha bisogno di una forma "idonea" per mantenersi in buona salute. Aiutami ad impegnarmi con fede e coraggio in questo Avvento: fa che sappia sollevare la fronte e guardare in alto, a te che sei venuto, che vieni e che verrai alla fine dei tempi; fà che mi sappia liberare dalle troppe comodità, dai molti idoli, dai numerosi "paradisi" costruiti sull’ingiustizia e sull’inganno, e la fede nella tua presenza salvifica,qui, in mezzo a noi, mi sostenga nelle difficoltà  di questo nuovo anno liturgico.

SO DI ESSERE AMATO

Cristo, so di essere amato per quello che è propriamente mio: la mia povertà; e sento il bisogno di amare per quanto in proporzione mi venne e mi viene ogni giorno perdonato.

Credo nell’inestimabile dono della libertà, che illumina ma non costringe. So di portare dentro la presenza, il fermento di una speranza che va al di là della brevità della nostra giornata.

Sento che la vita ha un ordine di sacrificio a cui non ci si può rifiutare, senza sentirsi colpevoli; la vita è un dovere, la vita è un costo, la vita è un impegno, la vita bisogna guadagnarsela.

Don Primo Mazzolari