Mese: Dicembre 2007

Oggi sono andato con l’università a visitare un luogo ai più sconosciuto, ma caratterizzato da alcune pitture bellissime e da un lacerto di mosaico particolarmente bello. Si tratta dell’ipogeo di via Livenza, situato su un diverticolo della via Salaria, dove si venne a impiantare una necropoli, all’interno della quale venne ad essere costruita questa struttura ipogea, originariamente con un abside e oggi conservata solo in parte. Nella parete di fondo della struttura, inquadrata da 3 archi, di cui rimasti solo due, è caratterizzata dalla presenza di una nicchia, con sopra abbiamo ad affresco un Kantharos e quattro colombe, che dà su una vasca di grandi dimensioni. Ai lati della nicchia sono raffigurate Diana cacciatrice con due cervi e una ninfa. La parete occidentale presenta una doppia decorazione: nella parte superiore un mosaico di cui è rimasto solo un lacerto, interpretato come il Miracolo della fonte e sotto una scena marina con eroti. Se la datazione dell’edificio e della decorazione è assegnata alla metà del IV secolo, la funzione è sconosciuta: per alcuni si tratta di un battistero, per altri di un sacello destinato a un culto sincretistico. Ma un ipotesi convincente è quella di vederci una fontana monumentale, con immagini di valore pagano e cristiano ma legate al tema dell’acqua.