Scusami…

Per le parole che non ho detto e per quelle che purtroppo ho detto. 
Per la mano che non ho teso. 
Per quel grido che ho ignorato. 
Per tutte le volte che ho chiuso gli occhi, quando era più facile. 
Per quel dito che ho puntato. 
Per tutti i sorrisi falsi che ho esibito. 
Per quando ho bevuto tutta la poca acqua che c’era. 
Per tutte le volte in cui ho voluto vedere solo le nubi, 
senza cercare il sole che splendeva dietro. 
Per tutti i doni che avrei potuto condividere 
e che invece ho tenuto gelosamente nascosti. 
Per tutte le volte in cui ho dato ascolto all’urlo della vendetta, 
e ho ignorato il sussurro della speranza. 
Perché non avevo capito che dare fa coppia con ricevere. 
Perché la mia ipocrisia non ha limiti. 
Perché al canto del gallo anch’io dovrò rispondere dei miei “non lo conosco”. 
E, infine, perché do sempre per scontato il tuo perdono.

(C. Carmagnola)

Guarire la memoria

Perdonare non significa dimenticare 
Quando perdoniamo una persona, la memoria di quella ferita può rimanere a lungo con noi, anche tutta la vita. 
Talvolta portiamo questa memoria nel nostro corpo come un segno visibile. Il perdono cambia però la maniera in cui ricordiamo; trasforma la maledizione in benedizione. 
Quando perdono i miei genitori per il loro divorzio, i miei figli per la loro mancanza di attenzione, i miei amici per la loro infedeltà nelle crisi, i miei medici per i loro cattivi consigli, non devo più sentirmi la vittima di eventi che non ho potuto dominare. 
Il perdono mi consente di fare appello alla mia stessa forza e di non lasciare che questi eventi mi distruggano; li fa diventare eventi che approfondiscono la saggezza del mio cuore. 
Il perdono guarisce veramente il ricordo. 

Perdonare nel nome di Dio 
Siamo tutti persone ferite. 
Chi ci ferisce? 
Molto spesso coloro che amiamo e che ci amano. Quando ci sentiamo respinti, abbandonati, maltrattati, manipolati o violati, spesso questo viene soprattutto da persone che ci sono molto vicine: i genitori, gli amici, gli sposi, gli amanti, i figli, i vicini, gli insegnanti, i pastori. 
Coloro che ci amano ci feriscono anche. 
È questa la tragedia della nostra vita, ed è questo che rende così difficile perdonare di cuore. 
È proprio il nostro cuore ad essere ferito. 
Esso grida: «Proprio tu, che credevo mi saresti stato vicino, mi hai abbandonato. 
Come potrò mai perdonarti per questo?». 
Il perdono sembra spesso impossibile, ma niente è impossibile a Dio. Il Dio che vive in noi ci darà la grazia di andare al di là del nostro io ferito per dire: «Nel nome di Dio sei perdonato». 
Preghiamo per ricevere questa grazia. 

Tornare all’amore di Dio 
Noi confondiamo spesso l’amore senza condizioni con un’approvazione senza condizioni. 
Dio ci ama senza condizioni, ma non approva ogni comportamento umano. 
Dio non approva il tradimento, la violenza, l’odio, il sospetto e tutte le altre espressioni del male, perché esse contraddicono tutte l’amore che Dio vuole stillare nel cuore umano. Il male è l’assenza dell’amore di Dio. Il male non appartiene a Dio. 
L’amore incondizionato di Dio significa che Dio continua ad amarci anche quando diciamo o pensiamo cose malvage. 
Dio continua ad aspettarci come un padre amorevole aspetta il ritorno di un figlio smarrito. È importante per noi attenerci alla verità che Dio non rinuncia mai ad amarci, anche quando è rattristato da quel che facciamo. 
Questa verità ci aiuterà a tornare all’onnipresente amore di Dio.

(H. Nouwen)