Il più raro fiore

Non solo i frutti maturi, anche i fiori sono belli. 
Se servano i fiori ai frutti o i frutti ai fiori chi lo sa? 
Il più prezioso, il più raro fiore 
è all’amico l’amico. 
Lontano o vicino, nella felicità o nell’infelicità, 
l’uomo riconosce nell’altro 
colui che fedelmente aiuta alla libertà e a essere uomo.

(D. Bonhoeffer)

Il tempo presente

Noi non ci atteniamo mai al tempo presente. Anticipiamo il futuro come troppo lento a venire, come per affrettarne il corso; oppure ricordiamo il passato per fermarlo come troppo rapido; così imprudenti che erriamo nei tempi che non sono nostri, e non pensiamo affatto al solo che ci appartiene, e così vani, che riflettiamo su quelli che non sono più nulla, e fuggiamo senza riflettere quel solo che esiste. Il fatto è che il presente, di solito, ci ferisce. Lo dissimuliamo alla nostra vista perché ci affligge; se invece per noi è piacevole, rimpiangiamo di vederlo fuggire. Tentiamo di sostenerlo per mezzo dell’avvenire, e ci preoccupiamo di disporre le cose che non sono in nostro potere, per un tempo al quale non siamo affatto sicuri di arrivare.
Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre tutti occupati dal passato e dal futuro. Il presente non è mai il nostro fine: il passato ed il presente sono i nostri mezzi, solamente il futuro è il nostro fine. In questo modo non viviamo mai, ma speriamo di vivere; e, disponendoci sempre ad essere felici, è inevitabile che non lo siamo mai.

(B. Pascal)

Non lasciatevi sfuggire nulla

La vita è un viaggio. Si arriva passo dopo passo. E se ogni passo è meraviglioso, se ogni passo è magico, lo sarà anche la vita. E non sarete mai di quelli che arrivano in punto di morte senza aver vissuto. Non lasciatevi sfuggire nulla. Non guardate al di sopra delle spalle degli altri. Guardateli negli occhi. Non parlate “ai” vostri figli. Prendete i loro visi tra le mani e parlate “con” loro. Non abbracciate un corpo, abbracciate una persona. E fatelo ora. Sensazioni, impulsi, desideri, emozioni, idee, incontri, non buttate via niente. Un giorno scoprirete quanto erano grandi e insostituibili.
Ogni giorno imparate qualcosa di nuovo su voi stessi e sugli altri.
Ogni giorno cercate di essere consapevoli delle cose bellissime che ci sono nel nostro mondo. E non lasciate che vi convincano del contrario.
Guardate i fiori. Guardate gli uccellini. Sentite la brezza. Mangiate bene e apprezzatelo. E condividete tutto con gli altri.
Uno dei complimenti più grandi è dire a qualcuno: “Guarda quel tramonto”.

(Anonimo)

Momenti di comunione

I momenti di comunione sono attimi di pienezza, momenti di silenzio e di riposo che possono diventare preghiera. Sono momenti di guarigione interiore che due persone si donano reciprocamente. Questo avviene anche fra amici, quando, dopo aver parlato a lungo, c’è una sorta di momento magico di comunione in cui si sente che si sta bene insieme. Sui due amici scende un silenzio che nessuno dei due ha voglia di infrangere. Questo momento di pace, di amicizia, di comunione, diventa un momento in cui si è insieme nell’umiltà e nel dono di sé. E’ un istante di eternità in un mondo in cui si intrecciano l’azione, il rumore, l’aggressività, il bisogno individuale di affermarsi e la ricerca dell’efficacia. Due cuori battono all’unisono, dando libertà l’uno all’altro. Due persone sono presenti l’uno all’altra. E come se il tempo si fermasse. Tuttavia, l’uno non può bastare all’altro. L’altro non è Dio; non può colmare totalmente il cuore umano. Ma può essere uno strumento di Dio, può rivelare la sua presenza.

(J. Vanier)

Cominciare da se stessi

Bisogna che l’uomo si renda conto innanzitutto lui stesso che le situazioni conflittuali che l’oppongono agli altri sono solo conseguenze di situazioni conflittuali presenti nella sua anima, e che quindi deve sforzarsi di superare il proprio conflitto interiore per potersi così rivolgere ai suoi simili da uomo trasformato, pacificato, e allacciare con loro relazioni nuove, trasformate.

Indubbiamente, per sua natura, l’uomo cerca di eludere questa svolta decisiva che ferisce in profondità il suo rapporto abituale con il mondo: allora ribatte all’autore di questa ingiunzione – o alla propria anima, se è lei a intimargliela – che ogni conflitto implica due attori e che perciò, se si chiede a lui di risalire al proprio conflitto interiore, si deve pretendere altrettanto dal suo avversario. Ma proprio in questo modo di vedere – in base al quale l’essere umano si considera solo come un individuo di fronte al quale stanno altri individui, e non come una persona autentica la cui trasformazione contribuisce alla trasformazione del mondo – proprio qui risiede l’errore fondamentale […].

Cominciare da se stessi: ecco l’unica cosa che conta. In questo preciso istante non mi devo occupare di altro al mondo che non sia questo inizio. Ogni altra presa di posizione mi distoglie da questo mio inizio, intacca la mia risolutezza nel metterlo in opera e finisce per far fallire completamente questa audace e vasta impresa. Il punto di Archimede a partire dal quale posso da parte mia sollevare il mondo è la trasformazione di me stesso. Se invece pongo due punti di appoggio, uno qui nella mia anima e l’altro là, nell’anima del mio simile in conflitto con me, quell’unico punto sul quale mi si era aperta una prospettiva, mi sfugge immediatamente.

[…] “Cerca la pace nel tuo luogo”. Non si può cercare la pace in altro luogo che in se stessi finché qui non la si è trovata. E’ detto nel salmo: “Non c’è pace nelle mie ossa a causa del mio peccato”. Quando l’uomo ha trovato la pace in se stesso, può mettersi a cercarla nel mondo intero.

(M. Buber)

Guarire la memoria

Perdonare non significa dimenticare 
Quando perdoniamo una persona, la memoria di quella ferita può rimanere a lungo con noi, anche tutta la vita. 
Talvolta portiamo questa memoria nel nostro corpo come un segno visibile. Il perdono cambia però la maniera in cui ricordiamo; trasforma la maledizione in benedizione. 
Quando perdono i miei genitori per il loro divorzio, i miei figli per la loro mancanza di attenzione, i miei amici per la loro infedeltà nelle crisi, i miei medici per i loro cattivi consigli, non devo più sentirmi la vittima di eventi che non ho potuto dominare. 
Il perdono mi consente di fare appello alla mia stessa forza e di non lasciare che questi eventi mi distruggano; li fa diventare eventi che approfondiscono la saggezza del mio cuore. 
Il perdono guarisce veramente il ricordo. 

Perdonare nel nome di Dio 
Siamo tutti persone ferite. 
Chi ci ferisce? 
Molto spesso coloro che amiamo e che ci amano. Quando ci sentiamo respinti, abbandonati, maltrattati, manipolati o violati, spesso questo viene soprattutto da persone che ci sono molto vicine: i genitori, gli amici, gli sposi, gli amanti, i figli, i vicini, gli insegnanti, i pastori. 
Coloro che ci amano ci feriscono anche. 
È questa la tragedia della nostra vita, ed è questo che rende così difficile perdonare di cuore. 
È proprio il nostro cuore ad essere ferito. 
Esso grida: «Proprio tu, che credevo mi saresti stato vicino, mi hai abbandonato. 
Come potrò mai perdonarti per questo?». 
Il perdono sembra spesso impossibile, ma niente è impossibile a Dio. Il Dio che vive in noi ci darà la grazia di andare al di là del nostro io ferito per dire: «Nel nome di Dio sei perdonato». 
Preghiamo per ricevere questa grazia. 

Tornare all’amore di Dio 
Noi confondiamo spesso l’amore senza condizioni con un’approvazione senza condizioni. 
Dio ci ama senza condizioni, ma non approva ogni comportamento umano. 
Dio non approva il tradimento, la violenza, l’odio, il sospetto e tutte le altre espressioni del male, perché esse contraddicono tutte l’amore che Dio vuole stillare nel cuore umano. Il male è l’assenza dell’amore di Dio. Il male non appartiene a Dio. 
L’amore incondizionato di Dio significa che Dio continua ad amarci anche quando diciamo o pensiamo cose malvage. 
Dio continua ad aspettarci come un padre amorevole aspetta il ritorno di un figlio smarrito. È importante per noi attenerci alla verità che Dio non rinuncia mai ad amarci, anche quando è rattristato da quel che facciamo. 
Questa verità ci aiuterà a tornare all’onnipresente amore di Dio.

(H. Nouwen)

Tieni sempre presente

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, i capelli diventano bianchi, i giorni si trasformano in anni. 
Però ciò che è importante non cambia; la tua forza e la tua convinzione non hanno età. 
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno. 
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza. 
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione. 
Fino a quando sei vivo, sentiti vivo. 
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. 
Non vivere di foto ingiallite… insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. 
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te. 
Fai in modo che invece di compassione, ti portino rispetto. 
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce. 
Quando non potrai camminare veloce, cammina. 
Quando non potrai camminare, usa il bastone. 
Però non fermarti mai.

(M. Teresa di Calcutta)

La strada da prendere

Se sei insoddisfatto di qualcosa – anche di una buona cosa che vorresti fare, ma non sei in grado di farla – smetti ora. Se le cose non stanno andando bene, ci sono solo due spiegazioni: o la tua perseveranza è messa alla prova, o hai bisogno di cambiare direzione. Per scoprire quale delle due opzioni è corretta – dal momento che sono opposte l’una all’altra – usa il silenzio e la preghiera. Poco a poco, le cose diverranno stranamente chiare, fino a che non avrai sufficiente forza per scegliere. Una volta che hai preso la tua decisione, dimentica completamente l’altra possibilità. E vai avanti, perché Dio è il Dio del Valoroso. Domingos Sabino dice: “Tutto va sempre per il meglio. Se le cose non stanno andando bene, è perché non hai ancora raggiunto la fine”

(p. Coelho)

Dio entra dalla porta del cuore

Non ti dà nessun vantaggio cercare spiegazioni su Dio. Puoi sentire dei bellissimi discorsi, ma sono sostanzialmente vuoti. Proprio come puoi leggere un’intera enciclopedia sull’amore senza conoscere come amare. Nessuno proverà che Dio esiste. Certe cose nella vita devono semplicemente essere vissute – e mai spiegate. L’amore è una di queste. Dio – che è Amore – è inspiegabile. La fede è un’esperienza infantile, nel magico senso che Gesù ci ha insegnato: “I bambini sono il regno di Dio”. Dio non entrerà mai nella tua testa. La porta che Egli usa è il tuo cuore.

(P. Coelho)

Le regole per essere umani

1. Riceverai un corpo. 
Potrai amarlo o detestarlo, ma sarà tuo per l’intero periodo di questa vita. 
2. Prenderai lezioni. 
Sei iscritto a una scuola informale a tempo pieno chiamata Vita. Ogni giorno in questa scuola avrai occasione di prendere lezioni. Le lezioni potranno piacerti oppure potrai considerarle irrilevanti e stupide. 
3. Non vi sono errori, soltanto lezioni. 
La crescita è un procedimento per tentativi: è sperimentazione. Gli esperimenti “falliti” fanno parte del procedimento tanto quanto l’esperimento che alla fine “funziona”. 
4. Una lezione viene ripetuta fino all’apprendimento. 
Una lezione ti sarà presentata sotto varie forme finché la imparerai. Una volta appresa questa, potrai passare alla lezione successiva. 
5. Non si finisce mai di imparare. 
Non vi è parte della vita che non contenga le sue lezioni. Finché vivrai ci saranno lezioni da apprendere. 
6. “Lì” non è meglio di “qui”. 
Quando il tuo “lì” sarà diventato un “qui”, semplicemente otterrai un altro “lì” che di nuovo sembrerà migliore di “qui”. 
7. Gli altri sono semplicemente specchi di te. 
Non puoi amare od odiare qualcosa di un’altra persona finché ciò non riflette qualcosa che ami od odi di te stesso. 
8. Spetta a te decidere cosa fare. 
Hai tutti gli strumenti e le risorse di cui hai bisogno. Spetta a te decidere cosa farne. La scelta è tua. 
9. Le tue risorse risiedono dentro di te. 
Le risposte alle domande della Vita risiedono dentro di te. Tutto ciò che ti serve è guardare, ascoltare e avere fiducia. 
10. Dimenticherai tutto questo. 
11. Puoi ricordartelo ogni volta che vuoi.

(Anonimo)