L’ateo e la rupe

Un ateo precipitò da una rupe.

Mentre rotolava giù, riuscì ad afferrare il ramo di un alberello, e rimase sospeso fra il cielo e le rocce trecento metri più sotto, consapevole di non poter resistere a lungo.

Allora ebbe un’idea.

“Dio!”, gridò con quanto fiato aveva in gola.

Silenzio! Nessuna risposta.

“Dio!”, gridò di nuovo.

“Se esisti, salvami e io ti prometto che crederò in te e insegnerò agli altri a credere”.

Ancora silenzio! Subito dopo fu lì lì per mollare la presa dallo spavento, nell’udire una voce possente che rimbombava nel burrone.

“Dicono tutti così quando sono nei pasticci”.

“No, Dio, no!” egli urlò, rincuorato.

“Io non sono come gli altri. Non vedi che ho già cominciato a credere, poiché sono riuscito a sentire la tua voce? Ora non devi far altro che salvarmi e io proclamerò il tuo nome fino ai confini della terra”.

“Va bene”, disse la voce. “Ti salverò. Staccati dal ramo”.

“Staccarmi dal ramo?”, strillò l’uomo sconvolto.

“Non sono mica matto!”.

(Anonimo)

Il Muro

In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti. Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all’altra. Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L’altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente. Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi, e coloro che fuggivano; tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera, pensava il primo eremita, che dissaprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell’altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all’imboccatura della propia grotta, ogni volta che l’altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c’era un muro di pietre grigie e soffocante. E lui era murato dentro.

Talvolta intorno al cuore costruiamo dei muri. Il nostro compito più importante è impedire che si formino muri intorno al nostro cuore. E soprattutto cercare di non diventare una “pietra in più nei muri degli altri”.

Bruno Ferrero