In omaggio a Luke ed agli amici questa immagine presa in prestito altrove ..


Si tratta del primo e ultimo punto della Cornovaglia, estremo lembo sud-occidentale della Gran Bretagna.

Ho letto un post bellissimo e volevo riproporlo in questo spazio. Ringrazio , ammirata, Valeria http://urbanrat.splinder.it/


parlami della pazzia, della mia faccia divenuta una cosa d’altri. parlami della verità che si nasconde sotto i passi in fila dei mendicanti in mezzo alla strada, di quelli con i capelli lunghi e magliette larghe, che vanno in lungo e in largo per le circonvallazioni con grandi macchine di vent’anni fa. parlami di quelli che vanno a dubai perché ci sono gli alberghi con i rubinetti d’oro e cenano attorno a un tavolo al centro del quale c’è la macedonia del medio oriente. parlami del medio oriente, del buio che scende sopra il silenzio quando c’è il coprifuoco. dei bisbigli quando è già sceso il dubbio, dei rapiti di gerusalemme. anche i miei occhi non sono miei, ma di una folla di sguardi sconosciuti che mi piovono addosso. parlami di ostia, dell’idroscalo e delle casupole di mezzi albanesi italiani, con le buste azzurre di plastica che oscillano al vento come le belle bandiere di pasolini. del vecchio con una rete sottobraccio e a braccetto dell’altro braccio una moglie grassa e volgare, con spesse lenti da vista, gonna rosa e tette fuori misura. parlami dello stormo di gabbiani attorno a una macchina da cui sale lo stabat mater fino all’orizzonte, di un vecchio intento che lava molteplici bottiglie nel vascone di cemento parlami del divano di peluche e del cane che gli dorme accanto, delle puttane alle fermate dell’autobus notturno di tor bella monaca e del laurentino 38. parlami di questo ghiaccio dentro il mio bicchiere, delle piante ritorte sparpagliate ovunque, della chitarra appesa al muro dopo un settembre di molti anni fa e infine parlami di te.

Passiamo al secondo film che è completamente diverso come struttura e impostazione.. tratto da una storia vera ci parla di Wladislaw Spzilman , pianista ebreo, che con l’avvento della dominazione nazista sulla Polonia viene rinchiuso nel ghetto con la sua famiglia fino alla deportazione da cui si salva miracolosamente , successivamente riesce a fuggire dal ghetto e vive nascondendosi grazie ad alcuni amici e da qui assiste alla rivolta del ghetto ebraico culminata con la distruzione del ghetto Costretto nuovamente alla fuga si rifugia in una casa dove viene scoperto da un ufficiale nazista che nn lo denuncia e questo gli permette di salvarsi. Il film è molto bello, con la recitazione di Arien Brody ( il pianista) che è straordinaria per intensità ed espressività di fronte agli orrori del ghetto di Varsavia. Un complimento anche alla ricostruzione storica veramente molto accurata e che rende benissimo l’idea della vita del ghetto e della persecuzione nazista.
Anche qui il tema della memoria e di come nn si debba dimenticare domina nel film assieme al tema della musica e della valenza di salvezza…
per saperne di più sul film Sito ufficiale de Il Pianista

Continua l’oprazione di recupero die film della passata stagione cinematografica e questa volta abbiamo due film in una botta sola … in due giorni infatti sono andato a vedere La finestra di fronte di Ozpetek e Il pianista di Polanski… due film molto belli anche se molti diversi come drammaticità.
La finestra di fronte ci parla di una coppia di sposi, Giovanna e Filippo, in cui la routine della vita quotidiana è interrotta dall’arrivo di un anziano ( Massimo Girotti , nella sua ultima interpretazione) che ha perso la memoria ma che noi sappiamo essere portatore di un passato molto particolare. Nel frattempo Giovanna è abituata a guardare la finestra di fronte al suo appartamento dove si trova il giovane Lorenzo. Sarà proprio l’anziano a fare conocsere di persona Giovanna e Lorenzo che, nel tentaivo di scoprire il passato dell’anziano scopriranno di essersi innamorati l’uno dell’altra guardandosi reciprocamente dalla finestra. Giovanna quindi viene a interrogarsi sulle sue passioni e suoi sentimenti sia, nel campo professionale che nell’ambito sentimentale… fin quando , aiutata dall’anziano Davide ( che a sua volta nel 1943 aveva dovuto scegliere, nel momento del rastrellamento degli ebrei a Roma , se salvare il suo amato o il suo popolo) riuscira a capire qual’è la sua vera passione e capirà che l’amore per Lorenzo, in realtà era qualcosa di fortemente idealizzato…
In conclusione si tratta di un film giocato molto sui sentimenti
, supportato da ottime recitazioni ( in particolare la Mezzogiorno e Girotti), con molte tematiche che si intrecciano tra loro ( la riflessione sulla necessità di vivere i propri sogni e il tema della memoria, la dimensione dell’amore in tutte le sue sfaccettature ecc..) , la presenza di una roma molto suggestiva ed evocativa con questi passaggi continui tra passato e presente , una colonna sonora bellissima di cui la canzone finale di Giorgia è il degno coronamento… si tratta di un film che può piacere o non piacere… ma a me è piaciuto tantissimo epr la lezione finale che Giovanna ci da sul fatto che le persone che ci lasciano nn vanno via per sempre , perchè parte di loro rimane in noi.
Per saperne di più Sito ufficiale del film

con un pò di ritardo dovuto ai tempi tecnici di sviluppo metto sul blog le foto della pizza di chat ( e non) che abbiamo fatto il 4 luglio alla Locanda dei Girasoli , locale molto carino perchè gestito da una cooperativa creata da dei genitori di ragazzi down per dare loro un futuro… lì ci siamo trovati in undici e abbiamo mangiato , bevuto e siamo stati insieme…


a tavola….



da sx: shakespeare, donpigi,imago, manu80, lukebdb, errepi, gm, gabriella,vincenzo e maria grazia

Rimandendo in tema di cocomero eccovi un post : è opera di Paolo , un amico conosciuto tempo fa grazie al web.


Sognando cocomeri
Il cocomero è il frutto estivo d’elezione, forse non è proprio un frutto ma va bene lo stesso.
Quando lo mangi è fresco e zuccherino e ti dona quella sensazione di “gonfio” allo stomaco che ti riconcilia col mondo (o quasi). Sarebbe bello se tutti avessero il loro cocomero.
Sarebbe bello anche che io avessi il mio, ti consola e ti conforta, il suo succo, e anche se ha i semi poi li sputi e nascono altri cocomeri. E’ bello e buono, verde di fuori e rosso dentro.
Anche il suo peso è piacevole, un cocomerino di tre etti mi deprimerebbe, invece l’anguria riempie la borsina di plastica e le dita ti si gonfiano, strizzate dai manici tesi e stirati, che soddisfazione quando lo posi sul tavolo di cucina e fa TONK!
Lo puoi fare a fette sottili, trasparenti, tanto che ci puoi vedere attraverso, carneo e roseo, il mondo soffuso da un alone.
Oppure puoi tagliarlo a spicchi così grossi che quando ero piccolo, era una sfida finirli.



Se ci bussi sopra suona rotondo, ha un rumore elastico che rimbomba, contiene segreti.


E’ sempre abbondante, ci si può mangiare in due senza preoccuparsi che finisca e ci si può giocare fra uomo e donna dei giochi dell’amore.
Tutti aspettano al tavolo la loro fetta e ognuno fa come crede, si mangia a morsi oppure col coltello: qualcuno si trastulla ed altri vogliono il bis.
Il cocomero è come la vita che agli ultimi morsi è un po’ acida e acquosa, ma ha la polpa crocchiante e dolce… o no?


Paolo

contro il caldo un ottimo rimedio è una bella fetta di cocomero… bello zuccherino e dissetante…

Ciao a tutti, come va? Ieri sono andato al mare per la prima volta e oggi puntuali un paio di zone un pò più rosse.. comunque il dolore è poco e quindi posso dire che ieri è stata una bella giornata passata al mare di Ostia che dopo i lavori di ripascimento è più piacevole sia per passeggiarci sia per l’acqua che è un pò più limpida di prima..Ieri poi ho riflettuto su come il tempo passa passando davanti allo stabilimento dove facevo l’Estate ragazzi qualche anno fa e vedendo come è cambiato tutto.. i capannoni dove ci riposavamo dopo i giochi che nn ci sono più.. ma in fondo è nella natura delle cose che tutto vada avanti.. è in questi momenti che apprezzi la bellezza del ricordo.