Lasciate che i bambini…

 
Amo i bambini,
perché sono piccoli e indifesi,
poveri di sapere e di conquiste,
ricchi solo di sorriso negli occhi. 
Li amo, perché con il loro niente  
riempiono di vita un mondo che si spegne,
e i loro giochi e grida ci dicono
che la terra è una cosa da inventare. 

Li amo perché sanno meravigliarsi di tutto,
nulla è scontato, niente è programmato.
Hanno occhi grandi e vivaci:
avete notato come sono grandi gli occhi
dei bambini! 
L’occhio di chi sa, di chi non vuol vedere,
si fa sempre più piccolo
ed adombrato;
l’occhio del fanciullo
più dilatato e chiaro. 

E’ una festa per loro scorgere
una farfalla,
ammirare un fiore,
tenere in mano un pulcino. 
Sanno godere per un grillo
che esce dalla tana,
e per il gatto che gioca
col gomitolo di lana. 

Non badano ai grandi
che non ridono più,
che non sanno gustare un fiore,
che non godono un tramonto. 
Continuano ad essere bimbi incantati,
gioiosi per il poco e per il tutto
che la vita offre a larghe mani
per chi ha occhi. 

Amo i bambini
Perché danno speranza,
perché colorano di semplicità
il grigiore del vivere quotidiano,
sono ponte festoso verso il cielo. 
La loro trasparenza fugge le nebbie,
dirada ombre e tristezza,
e a poco a poco nel loro sguardo
buffo,aperto, gaio ed ammiccante
vedi gli occhi stessi di Dio. 

Lasciate che i bimbi vengano
non toglietemi mai i bambini,
mi danno pace i bambini,
sanno di cielo i bambini:

finchè avrò loro attorno a me,
anch’io mi sentirò
un po’ più piccolo
e avrò la forza per  tendere
la mano
verso il Padre che ama i bambini
 

P. Gianni Fanzolato

 "…state molto attenti
a far piangere una DONNA,
che poi  Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell’uomo,
non dai piedi perché dovesse essere pestata,
né dalla testa per essere superiore,
ma dal fianco per essere  uguale…..
un po’ più in basso del braccio per essere
 protetta  e dal lato del cuore
per essere AMATA…." 

Libero in Cristo

Cristo, mio redentore.
Sono libero quando
accetto la libertà degli altri.
Sono libero quando
riesco ad essere persona.
Sono libero quando
non credo nell’impossibile.
Sono libero se la mia
unica legge è l’amore.
Sono libero quando credo che Dio
è più grande del mio peccato.
Sono libero quando
solo l’amore riesce a incantarmi.
Sono libero se mi accorgo
che ho bisogno degli altri.
Sono libero quando sono capace
di ricevere la felicità
che mi regalano gli altri.
Sono libero se solo la verità
può farmi cambiare strada.
Sono libero se posso
rinunciare ai miei diritti.
Sono libero quando amo il bene
del mio prossimo
più della mia stessa libertà.

PRIMO MAZZOLARI

Credo in Dio e credo nell’uomo, quale immagine di Dio.
Credo negli uomini, nel loro pensiero, nella loro sterminata fatica che ha fatto quello che sono.
Credo nella vita come gioia e come durata:
non prestito effimero dominato dalla morte, ma dono definitivo.
Credo nella vita come possibilità illimitata di elevazione e di
sublimazione.
Credo nella gioia: la gioia di ogni stagione, di ogni tappa, di ogni
aurora, di ogni tramonto, di ogni volta, di ogni raggio di luce
che parta dal cervello, dai sensi, dal cuore.
Credo nella famiglia del sangue, nella famiglia prescelta per la mia
attività e responsabilità.
Credo nella patria: la famiglia del mondo della tradizione,
della dolce parlata, della libertà.
Credo nella possibilità di una grande famiglia umana, quale Cristo
la volle: scambio di tutti i beni dello spirito e delle mani nella pace.
Credo nella gioia dell’amicizia, nella fedeltà e nella parola degli
uomini.
Credo in me stesso, nelle capacità che Dio mi ha conferito, perché possa sperimentare la più grande fra le gioie, che è quella del donare e del donarsi.
In questa fede voglio vivere,
per questa fede voglio lottare e con questa fede voglio addormentarmi in attesa del grande gioioso risveglio.

DEDICATO A P. LEOPOLDO

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
 se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
 dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
 è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
 nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
 pensa a questa meravigliosa casa,
 dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

COMMENTO AL VANGELO

Quando dice: "Ecco l`agnello di Dio", non solo vuole indicare il Cristo, ma vuole anche esprimere ammirazione per la sua potenza – "Il suo nome sarà Ammirabile" (Is 9,6) -. Ed è veramente un agnello di meravigliosa potenza questo che, ucciso, uccise il leone; il leone, dico, del quale parla Pietro – "Il vostro avversario, il diavolo, come un leone ruggente, cerca chi può divorare" (1Pt 5,8). Perciò lo stesso agnello venne chiamato leone vincitore e glorioso – "Ecco ha vinto il leone della tribù di Giuda" (Ap 5,5) -. "Ecco l`agnello di Dio" è una testimonianza molto breve; ma è breve perchè i discepoli, ai quali Giovanni parla, da ciò ch`egli aveva già detto di Cristo, erano bene informati su di lui; e anche perchè ciò che soprattutto interessava a Giovanni era di indirizzare i suoi discepoli a Cristo. E non dice «Andate da lui», perchè i discepoli non credano di fargli un favore, se lo seguono; ma ne esalta il prestigio, perchè capiscano che fanno bene a sé stessi, se lo seguono. Perciò dice: "Ecco l`agnello di Dio", cioè, ecco dov`è la grazia e la forza epuratrice del peccato; l`agnello, infatti, veniva offerto in espiazione dei peccati.
 "Gesù poi voltatosi": queste parole stanno a dire che Gesù compie ciò ch`era stato iniziato da Giovanni, perchè "la legge non portò nessuno alla perfezione" (Eb 7,19). Quindi Cristo esamina e istruisce i discepoli, poichè "dice loro: Venite e vedete". Cristo li esamina ed essi rispondono – "Ed essi dissero: Maestro, dove abiti?" E l`evangelista dice: "Gesù voltatosi e visto che lo seguivano, disse loro". Il senso letterale dice che Cristo andava avanti e i due discepoli, che lo seguivano, non ne vedevano la faccia, perciò Cristo, per incoraggiarli, si voltò verso di loro. E questo ci fa capire che Cristo dà speranza di misericordia a tutti coloro che si mettono a seguirlo con cuore puro. "Previene quelli che lo cercano" (Sap 6,14). Gesù si volta verso di noi, perché lo possiamo vedere. Questo avverrà in quella beata visione quando ci mostrerà il suo volto, come si dice nel salmo (Sal 79,4). "Mostraci il tuo volto e saremo salvi". Finché siamo in questo mondo però lo vediamo di spalla, perché arriviamo a lui per via di effetti, per cui nell`Esodo (Es 33,23) è detto: "Vedrai le mie spalle". Si volge anche Gesù per offrirci l`aiuto della sua misericordia. Questo chiedeva il Sal 89,13: "Signore, volgiti un pochino". Finché, infatti, Cristo non offre l`aiuto della sua misericordia, ci sembra ostile. Si voltò, dunque, Gesù ai discepoli di Giovanni, che s`eran messi a seguirlo, per mostrar loro il suo volto e infondere la sua grazia in essi. Li esamina poi quanto all`intenzione. Quelli che seguono Cristo non hanno tutti la stessa intenzione: alcuni lo seguono con la prospettiva di beni temporali, altri con la prospettiva di beni spirituali, perciò il Signore gli chiede: "Che cosa cercate?", non certo per venire a sapere, ma perchè, dando loro occasione di manifestare la loro intenzione, li vuole stringere più vicino a sé, giudicandoli degni del suo interessamento .

Tommaso d`Aquino

il vero coraggio…

«Da’ coraggio chi lotta molto. Da’ coraggio chi lotta senza riuscire, ma continua a lottare. E da’ coraggio chi e’ debole ma umile, e si confessa davanti a tutti. Il piu’ valoroso e’ chi, in nome di Dio, ha domato se stesso» (J. G. Herder).

Signore Gesu’ Cristo, tu fosti povero e misero, prigioniero e abbandonato come me. Tu conosci tutta l’infelicita’ degli uomini; Tu rimani accanto a me quando nessuno mi rimane accanto; Tu non mi dimentichi e mi cerchi; Tu vuoi che io Ti riconosca e mi volga a Te. E’ buio dentro di me, ma in Te c’e’ luce. Sono solo, ma Tu non mi abbandoni. Sono impaurito, ma presso di Te c’e’ aiuto. Sono inquieto, ma presso di Te c’e’ la pace. Io non comprendo le Tue Vie, ma Tu conosci la mia via. Signore, odo il Tuo richiamo e lo seguo, aiutami!» (Dietrich Bonhoeffer).

SIGNORE DELLA CONVERSIONE

O Cristo,
Signore della conversione,
apri il mio cuore al tuo giorno:
sia per me giorno di perdono
e di tenerezza.

Se guardo i miei peccati,
chi può resistere davanti a te?

Purificami, salvami;
strappami dalle forze del male,
liberami dalle divisioni,
unifica il mio essere
e la mia vita.

Donami la forza e la grazia,
perché contemplando le tue meraviglie,
avanzi verso la tua gioia.

Mi hai dato il pane di vita
come provvista per il cammino
e annuncio del tuo ritorno:
fa’ che mi trovi
nell’azione di grazie,
trasfigurato dalla luce
del tuo perdono
e dalla gioia di ritrovarti.

PIERRE GRIOLET