Dentro di te
L’uomo era seduto sul bordo del letto. Non gli riusciva di guardare in faccia il vecchio. Gli faceva impressione vederlo con le guance così infossate e quel colorito così pallido da sembrare una sfumatura del cuscino candido.
«Ma perché non abbiamo mai parlato io e te…?» sbottò ad un certo punto l’uomo con aria di rimprovero.
Il vecchio portò l’indice smilzo alla propria bocca per zittirlo. Poi gli mormorò:
«Ho messo tutto in quella stanza…»
«Quale stanza?» domandò seccato l’uomo.
«La stanza, lassù al Borgo» rispose cercando vanamente di deglutire.
«Quella stanza non c’è più da tempo e neppure la casa. Persino il Borgo è completamente disabitato» sbottò l’uomo con un tono che solo qualche anno prima non si sarebbe neppure sognato di usare.
«No…» riprese dopo un po’ a dire il vecchio inumidendosi le labbra «non hai capito. Quando sei stato concepito in quella stanza, al Borgo ho messo tutto quello che avevo da dirti dentro al cuore» e così dicendo gli toccò appena il petto. «Le risposte sono tutte dentro di te, devi solo cercarle. Mi porterai dentro anche se non ci siamo capiti, anche se abbiamo sbagliato e pensi che non ti abbia amato abbastanza.»
Poi il vecchio girò la testa verso la finestra per nascondere due grossi lucciconi che avevano preso ad annebbiargli la vista.
Salve! Ogni tanto faccio una capatina. Arribloggarci! don Paolo