A Dio Padre

Padre celeste! 
A te si volge il nostro pensiero; 
sei tu ch’esso cerca di nuovo in quest’ora, 
non col passo incerto del pellegrino smarrito, 
ma col volo sicuro dell’uccello 
che conosce bene il proprio nido. 
Non permettere, o Dio, 
che la nostra fiducia in te si dilegui come un’idea fugace, 
come l’espediente di un momento 
o le assicurazioni fallaci di questo cuore carnale. 
Fa’ che in noi la nostalgia del tuo regno 
e le nostre speranze del tuo splendore 
non siano dolori infecondi, 
né simili a nubi senza pioggia. 
Ma come rugiada che disseta, 
esaudite, bagnino le nostre labbra, 
e come la tua manna celeste, 
ci sazino per sempre!

(Soren Kierkegaard)