Gesù l’anti-Re

Cristo Re amoRe (colored)

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
(dal Vangelo di Luca 23,35-43)

Amo molto la fantascienza e specialmente i film e telefilm di fantascienza.
Una delle serie televisive di fantascienza che da piccolo mi hanno molto appassionato (e che ho rivisto tantissime volte anche in seguito) è Spazio 1999. Si tratta di una serie televisiva coprodotta nei primi anni 70 dalla Rai e dalla televisione britannica, che narra le avventure degli abitanti della base Alpha costretti a viaggiare nello spazio sulla Luna, che una esplosione nucleare ha sparato fuori dall’orbita terrestre. In una delle prime puntate, dal titolo “Questione di vita o di morte”, i protagonisti vengono a contatto con un pianeta che potrebbe essere adatto per essere abitato e porre così termine al loro esilio spaziale forzato. L’ambiente è bellissimo e apparentemente perfetto per loro, ma in realtà nasconde un terribile segreto. Stanno per sbarcare, ma si scopre che tutto il pianeta, compreso l’unico abitante, sono fatti di anti-materia. Gli abitanti della base lunare Alpha e la stessa Luna stanno per essere distrutti, perché a contatto con l’anti-materia la materia si disintegra.
Gesù, in questa ultima domenica dell’anno liturgico, che precede l’inizio dell’Avvento, ci viene presentato come Re dell’universo. E’ un titolo, quello di Re, che ci viene proclamato più volte nel racconto della passione. Anche sulla sua croce c’è scritto questo, e il vangelo ci racconta come proprio quel titolo affibbiato a questo sovvertitore delle tradizioni del Padri, non andava giù ai suoi nemici religiosi.
La scritta posta sulla croce è letta probabilmente anche da uno dei due malfattori crocifissi con Gesù, che invece di lamentarsi e protestare, vede nel moribondo accanto a se, che indossa la corona di spine, la via d’uscita anche per lui da quella situazione di morte. Lui lo vede realmente il Re!
Gesù è Re… anche se mi verrebbe da dire, sulla scia del telefilm di Spazio 1999, un anti-Re. E sono molti i segni che ci dicono che la regalità di Gesù è totalmente opposta a quella umana: ha una corona, non dorata, ma di spine; l’unico vestito che indossa non è fatto di materiale prezioso, ma è la sua pelle nuda e rossa di sangue; è innalzato su un trono che non è quello d’oro o di marmo nelle sale regali dei palazzi, ma è una croce di legno innalzata su uno sperone di roccia fuori dalla città; attorno a se non ha schiere di sudditi inginocchiati e sottomessi, ma ha una folla che urla e impreca contro di lui e i suoi amici sono lontani…
Eppure nonostante questo Gesù è un vero Re, e il malfattore appeso vicino a lui ci vede bene riuscendo a comprendere che proprio quei segni anti-regali sono espressione perfetta dell’identità di Gesù e del suo stile di regno.
Gesù è un anti-re, perché non ha potere, ma amore. E’ in questo amore totale e fino al dono totale di se, che sta la sua forza.
Se nel telefilm l’anti-materia porta alla distruzione della materia messa vicino, anche Gesù è quell’anti-re che distrugge la visione umana del regnare, e sostituisce il potere con l’amore.
L’anti-regalità di Gesù è venuta nel mondo per rovesciarlo e distruggere tutto quello che allontana dall’amore di Dio e che rende il mondo disumano. Il Vangelo mette questo malfattore come esempio di fede perchè è l’unico così vicino a Gesù da accorgersi della sua vera identità e del suo amore. Anche in questo il Vangelo diventa come l’anti-materia del telefilm: un uomo che apparentemente non ha nulla da insegnare e che per la società civile e religiosa è solamente da commiserare e tenere distante, in realtà possiede una profondità d’animo che colpisce lo stesso Gesù. Infatti solo a lui il Signore crocifisso rivolge una parola di vita: “oggi con me sarai nel paradiso”.
In questo anno liturgico che si chiude e in vista dell’inizio dell’Avvento, guardiamo con attenzione alla nostra storia e agli incontri vissuti nei quali il regno di Dio si è mostrato con tutta la sua forza rivoluzionaria. Facciamo come il malfattore e allunghiamo lo sguardo e il desiderio di entrare in questo regno di Dio che dal punto di vista umano (dove regnano spesso solo il potere dei soldi, lo stile della violenza, la ricerca del proprio ed esclusivo bene…) è un anti-regno.
Guardiamo con fiducia a Gesù, l’anti-re, che proprio nel momento della sua massima debolezza umana, regala il paradiso e un nuovo modo di vedere e affrontare la storia.

Giovanni don