Il Buon Ladrone Parla

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Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
(dal Vangelo di Luca 23,39-43)

L’evangelista Luca racconta la scena della crocifissione di Gesù caricando ancor più di drammaticità i dialoghi dei protagonisti con una serie di contrasti che non ci vogliono lasciare spettatori passivi. Siamo così abituati a vedere sui mass media scene di disperazione, di dolore, di guerra, che rischiamo davvero di diventare passivi e indifferenti. Bene ha detto papa Francesco quando parla di “globalizzazione dell’indifferenza”, quando le tragedie dei singoli e dei popoli, anche se costantemente sotto gli occhi nostri e di tutti, diventano estranee e dimenticate, come se non ci riguardassero affatto.
L’evangelista ci “tira dentro” il dramma della croce con le parole di uno dei due ladroni crocifissi con Gesù che grida “Salva te stesso e noi!”, “Salva l’umanità che non trova pace!”, “Salva i popoli, gli uomini, le donne e soprattutto i bambini dalla ferocia della guerra!”, “Salvami dai miei problemi e sofferenze!”
Non possiamo non sentire come nostro il grido di chi sta accanto alla croce di Gesù, che pareva essere il salvatore e che invece risulta inchiodato pure lui dal male. Questo ladrone grida ma nello stesso tempo è deluso e privo di ogni speranza.
Forse non la pensiamo un po’ come lui?
Ma c’è anche l’altra figura del ladrone cosiddetto “buono” che viene descritta in modo mirabile, e che in un certo senso può essere l’altra faccia del modo di vivere la vita e la fede. Quello che lui dice non è segno di rassegnazione al male, non è arrendersi alla negatività del mondo, ma è l’esatto contrario. Riesce a vedere, nonostante l’apparenza dica l’opposto, che Gesù è davvero un re glorioso e che in lui c’è una speranza che è più forte di tutto. Questo ladrone dà voce a quel lumicino profondissimo di speranza che tutti abbiamo, e che Dio stesso vuole tenere acceso. Non tutto è perduto, in qualsiasi situazione ci troviamo personalmente e anche il mondo intero.
A descrivere tutto questo c’è una bellissima preghiera/poesia di Neville Braybrooke, “il buon ladrone parla” (“The good thief speaks” 1997), che cerca di cogliere tutta la potenza di speranza che ha questo racconto del Vangelo.

“Il momento peggiore arriva quando ti sospendono inchiodandoti a un albero morto
Segue un tonfo accecante quando lo lasciano cadere nella terra
Qualcuno dice che c’è come un black-out
Lo saprò presto
Gli alberi dovrebbero essere luoghi del canto

Ora mi stanno sollevando
I soldati stanno tirando le corde
Io mi alzo andando incontro alla mia morte
Poi è come se fosse un vuoto totale…

Quando riprendo i sensi non si sente alcun canto
Le mie ossa urlano di dolore
Cani abbaiano – ma non ci sono ladri in giro
Noi stiamo lontano da Gerusalemme in giorni come questi

L’uomo che mi sta accanto parla di tanto in tanto
Ha sete
Grida a suo padre in cielo
Chiede perdono per quelli che gli stanno attorno
La notte scorsa nelle celle c’era qualcuno che diceva che potrebbe essere un re
Mi sento spinto a parlargli
Dico “Ricordati di me quando arriverai nel tuo regno”
Con voce chiara risponde “Tu sarai là prima che il sole tramonti”
Ammutolisco davanti a tale promessa
Le sue parole mi tolgono l’ultima paura
Prima che cada la notte sarò molto lontano da questa malvagia collina con i suoi demoni
Comincio a sentirmi come un uccello che sta per essere liberato in un cielo senza fine

La mia forza mi sta lentamente abbandonando…

Sotto di noi c’è un gruppo di donne pazienti
Ce n’è una che continua a ripetere “Non dimenticate mai quello che mio figlio ha promesso”
Talvolta parla come se stesse pregando – “I nostri padri hanno confidato in Dio e
Egli li ha liberati”
Quanto è semplice la fede delle donne
Mia madre è morta molti anni fa
Ora ne ho un altra – O Signora dal Manto Blu proteggimi e prenditi cura di me

Sta diventando sempre più difficile respirare
La lingua mi si incolla nella mia bocca secca…

Ieri nessuno è venuto alla prigione
Nessuno si è interessato
E invece quest’uomo che mi sta accanto si interessa
Mi piacerebbe inginocchiarmi ai suoi piedi
Ma non posso muovermi

Sono le tre e il sole ha lasciato il cielo
L’oscurità è dovunque

Poi all’improvviso mi rendo conto che non sono più inchiodato a un albero morto
Devo solo stendere le mie mani e qualcuno le afferra”

Neville Braybrooke, The good thief speaks (1997)

 

don Giovanni