La tomba delle lucciole

Ieri sera ho deciso di recarmi al cinema, per vedere la proiezione, in un evento limitato della durata di due giorni, del film di animazione intitolato “La tomba delle Lucciole”, realizzato dallo studio Ghibli.
Il film,realizzato nel 1988 da Isao Takahata
sulla base del romanzo omonimo scritto da Akiyuki Nosaka e parzialmente autobiografico, è giunto soltanto ora sugli schermi italiani.

Siamo nella città di Kobe, durante la Seconda Guerra Mondiale e, a causa dei bombardamenti americani, il giovane Seita e la sorella Setsuko perdono la madre e la casa. Vengono accolti da una zia, che ben presto si dimostra ostile verso di loro, anche per la scarsità di cibo, al punto che Seita decide di allontanarsi di casa e trasferirsi con la sorella in una miniera abbandonata, cercando di sopravvivere con le proprie forze. Questa sfida si scontra con la crescente scarsità di cibo che porta Seita a cercare di procurarselo in tutti i modi, compreso il furto, senza però riuscire a salvare la sorellina che muore di stenti. Seita, dopo aver compiuto i riti per la sepoltura, trova anch’esso la morte all’interno di una stazione.
L’espediente narrativo di partire dalla morte del protagonista e di farlo rivivere come un fantasma, permette di ripercorrere le tappe della vicenda dei due personaggi in maniera obiettiva, puntando l’accento sugli orrori della guerra e sugli errori compiuti da Seita che per orgoglio rinuncia a quelle poche possibilità di salvarsi che gli vengono poste davanti.
Il film oscilla tra scene di grande crudezza, connesse alla guerra e alle sue distruzioni e scene di poesia in cui si descrive la vita dei due bambini, nei momenti di svago collegati alla loro età.
Dal punto di vista grafico si riconosce lo stile dello studio Ghibli nella precisione del tratto e nell’accuratezza della rappresentazione.
Si tratta di un film d’animazione che, per la forza del messaggio e la radicalità di alcune scene e dei sentimenti espressi, a mio avviso non è indicato ai bambini, ma è che è valido per tutti gli adulti che vogliano riflettere sugli orrori della guerra e rispecchiarsi in una storia in cui l’infanzia prima e la vita dopo dei due protagonisti viene di fatto ad essere negata.

Tra Giappone, America e Canada -