Tu sai, mio Dio,
che sono debole e impreparato al buon uso del tempo.
Non ti fidare troppo della mia resistenza alla tentazione,
non mi lasciare a lungo esposto nella prova.
Perché io voglio sinceramente
benedire il Tuo Nome,
desidero realmente entrare nel tuo Regno,
sono certo che la tua volontà
è il compimento del mio bene.
Credo con tutto il cuore
che tu custodisci le cose buone
per le quali riesco a trovare il tempo,
affinché non vadano perdute.
E che sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto
nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura
e a confessare la mia colpa.
Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi,
e lo arrischio per venire in soccorso
della mancanza del mio fratello,
io so che il mio tempo si arricchisce
fino a cento volte, fin d’ora:
e molto mi viene perdonato.
E quando infine riconosco la stupidità della mia colpa,
e mi rivolgo contrito a te, Padre,
non incontro l’ombra del tuo risentimento,
ma soltanto la tenacia della tua fedeltà.
Scopro che il tempo perduto
fu per te il tempo dell’attesa
e il tempo insperabilmente ritrovato
è subito il tempo della festa.
(C.M. Martini)
Carlo Maria Martini che eccezionale uomo di Chiesa! Da buon gesuita era in grado di cercare e trovare Dio in ogni cosa e in ogni attimo della giornata. Il tempo, dono di Dio è qui inteso come tempo della ricerca, dell’incontro. Il perdono arriva e annulla il peccato, tempo della noia, dell’inquietudine. Il tempo è per Dio e per i fratelli. Ogni attimo condiviso con chi soffre, con chi è solo con chi non conosce amore è tempo benedetto da Dio. Oggi è ciò che abbiamo di meno. Troppe cose intasano la nostra giornata e ci fanno perdere di vista l’orizzonte verso cui tendiamo: l’abbraccio con il Padre. Riprendiamoci il tempo, anche quello bello di stare soli con se stessi. Dentro il nostro cuore Dio parla. Smettiamo di fare quello che stiamo facendo e prendiamo tutto il tempo che ci occorre per ascoltare la Sua voce.