Assieme all’Università ho colto l’occasione di andare in Campania, approfittando di un viaggio d’istruzione rivolto ad andare al Museo di Baia e al sito archeologico dell’acropoli di Cuma.
Dopo una partenza di buon mattino, siamo arrivati al Museo Archeologico dei campi Flegrei, ospitato all’interno del Castello di Baia, costruito sui resti di una villa romana, da cui è possibile ammirare uno straordinario panorama che spazia sulle isole del Golfo di Napoli. All’interno lo spazio espositivo è stato suddiviso in tre grandi settori, anche se i lavori non sono ancora terminati (ad esempio, ancora deve essere allestita in modo permanente la sezione pertinente ai calchi in gesso rinvenuti a Baia). La visita inizia dal secondo livello dedicato a Cuma e vengono ripercorse tutte le fasi della vita della città dalle sue origini, con i ritrovamenti protostorici, fino alle fasi paleocristiane. Particolarmente interessante è la ricostruzione di un fregio con metope dipinte e triglifi risalenti al periodo sannitico. II percorso continua al piano inferiore, dedicato alla città di Pozzuoli, dove si sceglie lo stesso criterio espositivo, con una maggiore attenzione alla grande statuaria, particolarmente ricca in uno dei porti più importanti del mondo romano. La visita si conclude (almeno per ora…) con i materiali rinvenuti nella sezione del Rione Terra, dove era conservato il Capitolium e con la bellissima ricostruzione dello schema architettonico con le “cariatidi” e i clipei, che riproducono lo schema del foro di Augusto.
Dopo una breve pausa pranzo, in cui però ho comunque potuto gustare un ottima sfogliatella napoletana e un ottimo caffè siamo andati a vedere i resti archeologici dell’acropoli, dove gli scavi hanno portato alla luce diverse fasi. Anche se, sfortunatamente, la parte bassa della città non era accessibile, è stato possibile visitare l’acropoli e vedere i resti degli scavi, tra cui i resti dei templi, e l’affascinante Antro della Sibilla… un sito che non avevo mai visto ed una visita splendida.
