Tu, spartiacque di un seguito insolito.
Tu, signore di grandi promesse e
uomo di pochi averi.
La tua scia sulla sabbia si e’ persa.
Il nostro mondo dimentica il meglio.
Chissa’ perche’?

Qualsiasi cosa avresti fatto
per proteggere quel bambino.
Il tuo sguardo valico’ confini mai solcati.
Incombevano su di te
spavalde malvagita’.
Il loro peso ti graffio’ il cuore.

Sei Speranza compiuta.
Sei Primavera eterna.
Sei profumo di brina.
Sei la nostra nostalgia.
Per Lei avesti amore di sorgente.
Per Lui avesti amore di devozione.
Lei con lacrime il tuo volto lavo’.
Lui con sudore di sangue ti battezzo’.

Esci dal silenzio, torna dal passato.
Guardaci, vogliamo sapere di te.
Dove sei? Che cosa fai? In tutti questi anni ci pensavi mai?
Noi di te poco sap! piamo,
vienici incontro se sei uno di noi.
Giuseppe caro,
in certo senso siamo tuoi;
anche se poco ti ricordiamo,
mai sei stato del tutto assente dentro di noi.
Giuseppe, io ti chiamo e meglio sto.
La vita e’ gravosa, lo sai quanto noi.
Irrompi nella nostra e riempila di te.
Tu patrono della Chiesa, facci simili a te.
Vorrei dirti cose belle,
vorrei sapere come riuscirci,
vorrei tanto esserti amico.
Dove sei? Ma che fai?
Mi ascolti o sempre lo fai?
Sono qui, guardami da lassu’.
Ho amici nel cielo e
forse loro mi parlano di te.
(Emilio Vetencourt).

TANTISSIMI AUGURI
A TUTTI I PAPA’

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