"L’Annunciazione"
Il Profeta ispirato avea annunziato
che madre Vergine al Messia avrebbe dato,
macchia mai avrebbe avuto di peccato.
Annunciando a Maria l’angelo Santo
che del futuro Salvatore il vanto
onorato di Madre avrebbe, il Santo
lieto detto accolse con amore
a lui dicendo: "Serva del Signore
tal che per me la Sacra volonta’ accolta sopra tutte cose sta".

Con umile verbo la premura espose
obiettando: "Io uomo non conosco!"
"Non temere, Maria!" l’angelo rispose
che in te nulla avverra’, nullo di fosco:
e’ opera di Dio la tua maternita’,
zelante rimani di tua Verginita’.
Il Figlio tuo sara’ di Dio Creatore
Onnipresente, Madre al tuo Signore,
nominata sarai e sara’ vero
e a te dara’ la lode il mondo intero".
(Torindo Dottori).

Una risposta a “”

  1. Nella grotta dell’Annunciazione, a Nazareth, ancora oggi è possibile visitare il luogo in cui l’Angelo annunzia a Maria la nascita del Salvatore. Sotto l’altare, posto all’interno della grotta, è stato scritto: «Verbum caro hic factum est», QUI il Verbo si è fatto carne. Al di là della indicazione storico-geografica in cui il mistero della Incarnazione di Cristo si è realizzato, non possiamo fare a meno di sottolineare il fatto che Dio sceglie il grembo di una creatura umana per venire ad abitare in mezzo a noi. Egli viene “personalmente” ad abitare la nostra umanità chiedendo addirittura il nostro consenso. Maria, infatti, avrebbe potuto dire di no al compimento della salvezza. L’Angelo, dopo aver rivolto a Maria lo straordinario annuncio della nascita di Cristo poteva tranquillamente congedarsi da lei! Invece sembrerebbe attendere una risposta! Ancora una volta il buon Dio si comporta da “galantuomo” nei nostri confronti. Non vuole forzare la nostra libertà. Anzi chiede, proprio alla nostra libertà, il “SI” necessario alla nostra salvezza. Solo quando Maria avrà risposto: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”, il Vangelo, infatti, concluderà il racconto dicendo: «E l’angelo partì da lei».

    Buona solennità

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